Mi pare che la Tomba di San Pietro non possa trovarsi che sotto l’attuale Basilica Vaticana.
Infatti l’Imperatore Costantino, per costruirla, fece spianare un cimitero pagano che allora era ancora in uso, cosa che mai avrebbe fatto se non fosse stato SICURO che la Tomba dell’Apostolo era proprio lì.
Diversa invece è la questione delle sue Reliquie.
Le ossa trovate e indicate dall’archeologa Guarducci come quelle di San Pietro, e risalenti appunto ad una persona di sesso maschile vissuta nel I secolo d.C., non danno una sicurezza assoluta.
Ma la tomba sì, ritrovarono anche lì sopra il famoso graffito “(P)etros enì”, “(P)ietro è qui (che il ritrovatore, un archeologo gesuita, aveva asportato tenendoselo in casa (!!!), e che la Guarducci obbligò a riconsegnare alla Basilica).
Poi le reliquie forse furono spostate, per motivi di sicurezza, durante qualcuna delle invasioni barbariche o islamiche successive.
Ma la Tomba è quella sotto l’altare papale, il Baldacchino del Bernini, con assoluta sicurezza.

La Guarducci insegnava all'Università Epigrafia Greca e condizionava i candidati sposati che indossavano la fede all'anulare al suo esame con battute tipo questa: "Signora, lo sa che la famiglia con va d'accordo con la scienza?". Da una così c'era da aspettarsi di tutto e infatti la stupidaggine la fece come racconto nella mia ricostruzione a puntate sul ritrovamento di ossa avvolte in un tessuto purpureo archiviate e dimenticate per anni nel Magazzino del Vaticano e dubbiosamente provenienti nell'area della cd. tomba di Pietro (la famosa fossa terragna), all'interno della Necropoli pagana Vaticana (che ho studiato peraltro per la Specializzazione).
Qui di seguito le mie puntate pubblicate su Gloria Tv e già recentemente richiamate (Catacombe dei SS Marcellino e Pietro.)
nel mio commento all'amico @Marziale, profondo conoscitore dell'opera di Maria Valtorta in generale e di quel quadernetto in particolare. Ivi la mistica appuntò le sue visioni di San Pietro corredandole con schizzi a mano, relativi a punti topografici che sono riuscita a identificare, e ricostruiti per l'appunto nei post di qualche anno fa

Carte e piante antiche della Via Nomentana e dell&…

Maria Valtorta e la vera tomba di S. Pietro 1 .

Maria Valtorta. La vera tomba di Pietro 2

Maria Valtorta. La vera tomba di San Pietro 3.

Maria Valtorta. La vera tomba di San Pietro 4

Maria Valtorta. La vera tomba di Pietro 5.

Maria Valtorta. La vera tomba di San Pietro 6.

Maria Valtorta. La vera tomba di San Pietro 7 (Fine).

Immagini e piante dell'area e delle catacombe…

Ricopio poi un mio commento della puntata n.7:
"Mi permetto di consigliare la lettura di un articolo che ricostruisce la montatura della Prof. Guarducci, archeologa e epigrafista, sull'attribuzione delle ossa (che invece venivano dal sepolcreto pagano vaticano) al corpo di San Pietro: La vera Tomba di San Pietro
E' un articolo che ha le sue pecche ma al quale si deve riconoscere il pregio, nella parte finale, di riportare pedissequamente le parole degli attori di questa supposta scoperta, come quelle di Padre Antonio Ferrua, famosissimo archeologo e profondo conoscitore degli scavi al di sotto della Confessione Vaticana, che sconfessano la testimonianza della Guarducci, la quale ha agito forzando i dati in suo possesso, non senza una certa malafede.
Ecco chi era Padre Antonio Ferrua: Sacerdote gesuita fu ordinato nel 1930. Nel 1933 si laurea all'Università di Torino in lettere classiche con una tesi sugli epigrammi di Damaso (“Epigrammata damasiana”), e nel 1937 si laurea in epigrafia cristiana presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana.

Nel 1940 fu chiamato da Pio XII a lavorare agli scavi della tomba di Pietro nella necropoli vaticana: la disputa con un'altra grande archeologa ed epigrafista italiana, Margherita Guarducci, sul ritrovamento delle ossa di san Pietro, durerà fino alla fine della sua lunghissima vita.

Fu professore e rettore del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, conservatore della Biblioteca Apostolica Vaticana. Fu membro di diversi istituti, tra i quali la Pontificia Accademia Romana di Archeologia, la Società Romana di Storia Patria, l'Istituto Nazionale di Studi Romani e il Deutsches Archäologisches Institut (Istituto Archeologico Germanico). È stato, tra l'altro, scrittore de "La Civiltà Cattolica".

Innumerevoli le sue pubblicazioni, fra cui la monumentale “Inscriptiones christianae Urbis Romae septimo saeculo antiquiores” in nove volumi.