Maria Valtorta. La vera tomba di San Pietro 4
www.valtortamaria.com/…/3-ottobre-1948
QUADERNETTI CAPITOLO 745
3 ottobre 1948
............. (Gesù)Aggiunge: «Di', non dare, ma di' di S. Pietro sin dove sai, aggiungendo questo: che con l'andare dei secoli il nome di Marcelliano si mutò in quello di Marcellino, per un errore di colui che scalfì la seconda pietra tombale al martire Marcelliano» (che è quello che era con S. Pietro sulla viottola… nota mia. Lo so perché Gesù me lo fa rivedere).
Chiedo: «Ma dove?». Risponde: «Dove ti fu detto».
«E poi? È là?».
Risponde: «Anche le polveri dei capi sono fiamma ai seguaci, e odio ai nemici che cercano disperderle perché non resti ciò che tiene viva la fiamma nei fedeli. Quindi la necessità di confondere le tracce e occultare le reliquie... Necessità di tutti i tempi... ».
«Signore, parla, te ne prego. Dove è?».
Gesù sorride e se ne va.
Se non avesse sorriso alzando la mano a benedirmi, penserei che si è sdegnato del mio insistere. Ma era così dolcemente luminoso nel volto e benedicente che penso che il suo andarsene non sia provocato da sdegno ma perché non è l'ora di sapere tutto.
Più tardi... vedo. Nelle catacombe e fuori all'aperto sopra le stesse viste sotto. Le gallerie catacombali dell'Ostriano passando sotto via Nomentana e venendo verso la cinta di Roma antica fra via Nomentana e Tiburtina conducono alla chiesa catacombale vista da me oggi,che è, se giudico bene e se ricordo bene la pianta topografica di P. Berti, in vicinanza delle mura di... presso la ferrovia. Calcolo male perché sulla carta c'erano le cose e vie di ora e io vedo parti vuote.
Dice il Signore: «Di' al Padre che sappia tacere. Dica solo che tu hai visto ma che per ora non puoi dire. Impari ad ubbidirmi, perché se ordino è che so quando è utile dire per impedire che, spremuto il frutto che ha nome Maria piccolo Giovanni, lo si calpesti come spazzatura. Io so».
Da quanto ho visto deduco:
I) che S. Pietro dopo morto fu portato all'Ostriano in un primo loculo presso la tomba di Tito e Marcelliano o Marcellino.
II) che questa chiesa sotterranea corrispondeva al punto su cui picchiò S. Pietro.
III) che da lì, con o senza i compagni, venne traslato in altra cripta molto più verso la città (vedere carta). Forse avevano spinto le gallerie dell'Ostriano sin lì.
Certo è che io vedo in questa seconda chiesa una lapide con su scritto Marcellino, ma mi stupisce vederne un'altra con su i simboli cristiani ( ecc, ecc) ma senza nome. Prudenza? O loculo non ancora finito? Non so e nessuno me lo dice.
QUADERNETTI CAPITOLO 745
3 ottobre 1948
............. (Gesù)Aggiunge: «Di', non dare, ma di' di S. Pietro sin dove sai, aggiungendo questo: che con l'andare dei secoli il nome di Marcelliano si mutò in quello di Marcellino, per un errore di colui che scalfì la seconda pietra tombale al martire Marcelliano» (che è quello che era con S. Pietro sulla viottola… nota mia. Lo so perché Gesù me lo fa rivedere).
Chiedo: «Ma dove?». Risponde: «Dove ti fu detto».
«E poi? È là?».
Risponde: «Anche le polveri dei capi sono fiamma ai seguaci, e odio ai nemici che cercano disperderle perché non resti ciò che tiene viva la fiamma nei fedeli. Quindi la necessità di confondere le tracce e occultare le reliquie... Necessità di tutti i tempi... ».
«Signore, parla, te ne prego. Dove è?».
Gesù sorride e se ne va.
Se non avesse sorriso alzando la mano a benedirmi, penserei che si è sdegnato del mio insistere. Ma era così dolcemente luminoso nel volto e benedicente che penso che il suo andarsene non sia provocato da sdegno ma perché non è l'ora di sapere tutto.
Più tardi... vedo. Nelle catacombe e fuori all'aperto sopra le stesse viste sotto. Le gallerie catacombali dell'Ostriano passando sotto via Nomentana e venendo verso la cinta di Roma antica fra via Nomentana e Tiburtina conducono alla chiesa catacombale vista da me oggi,che è, se giudico bene e se ricordo bene la pianta topografica di P. Berti, in vicinanza delle mura di... presso la ferrovia. Calcolo male perché sulla carta c'erano le cose e vie di ora e io vedo parti vuote.
Dice il Signore: «Di' al Padre che sappia tacere. Dica solo che tu hai visto ma che per ora non puoi dire. Impari ad ubbidirmi, perché se ordino è che so quando è utile dire per impedire che, spremuto il frutto che ha nome Maria piccolo Giovanni, lo si calpesti come spazzatura. Io so».
Da quanto ho visto deduco:
I) che S. Pietro dopo morto fu portato all'Ostriano in un primo loculo presso la tomba di Tito e Marcelliano o Marcellino.
II) che questa chiesa sotterranea corrispondeva al punto su cui picchiò S. Pietro.
III) che da lì, con o senza i compagni, venne traslato in altra cripta molto più verso la città (vedere carta). Forse avevano spinto le gallerie dell'Ostriano sin lì.
Certo è che io vedo in questa seconda chiesa una lapide con su scritto Marcellino, ma mi stupisce vederne un'altra con su i simboli cristiani ( ecc, ecc) ma senza nome. Prudenza? O loculo non ancora finito? Non so e nessuno me lo dice.