Aleteia e il caso " 2 Scomuniche a Don Minutella": l'articolo di Giovanni Marcotullio su Aleteia

«Perché scomunicare don Minutella se nessuno dice niente a padre… ?» in

it.aleteia.org/…/alessando-minut…
alda luisa corsini
@Acchiappaladri E' proprio il mio pensiero e magari il mio avversario mi fa ricredere anche su me stessa, chissà, laddove sono troppo impietosa nei miei riguardi 😀 .
Acchiappaladri
@alda luisa corsini :-) ;-) come diceva il saggio Sun Tzu (chissà se seppe mai di Maratona!) contemporaneo di Milziade, di Ciro il Grande e di Dario:
" Conosci il nemico come conosci te stesso. Se farai così, anche in mezzo a cento battaglie non ti troverai mai in pericolo "
www.sunzi.it/Sun Tzu (Sunzi), L'arte%20della%20guerra.pdfAltro
@alda luisa corsini :-) ;-) come diceva il saggio Sun Tzu (chissà se seppe mai di Maratona!) contemporaneo di Milziade, di Ciro il Grande e di Dario:
" Conosci il nemico come conosci te stesso. Se farai così, anche in mezzo a cento battaglie non ti troverai mai in pericolo "

www.sunzi.it/Sun Tzu (Sunzi), L'arte%20della%20guerra.pdf
alda luisa corsini
@Massimo M.I. @lauragafforio Che noia doversi sempre spiegare. Ha letto il commento che accompagnava il mio post? Io leggo tutto, anche quello che racconta di me il mio avversario. A maggior ragione il pensiero vaticano sull'argomento del momento.
Laura Gafforio
Aleteia è pro-Bergoglio, mi sono trovata più di una volta a battibeccare con loro su Twitter, non lo prendo più in considerazione.
Massimo M.I.
@Acchialadri complimenti, magistrale la sua arringa, mi dispiace per la sig/a Luisa ma credo che il sito utreia non faccia bene alla salute spirituale
Acchiappaladri
Grazie della segnalazione. Da una dichiarazione video di don Minutella avevo saputo di un articolo su di lui e le sue due scomuniche emesse dal governo bergogliano pubblicato online da un certo Marcotullio, avevo notato il commento fra lo sconsolato e l'ironico che ne aveva fatto il sacerdote ma non avevo approfondito la fonte.
Non so se Giovanni Marcotullio sia stato incaricato e/o pagato per …Altro
Grazie della segnalazione. Da una dichiarazione video di don Minutella avevo saputo di un articolo su di lui e le sue due scomuniche emesse dal governo bergogliano pubblicato online da un certo Marcotullio, avevo notato il commento fra lo sconsolato e l'ironico che ne aveva fatto il sacerdote ma non avevo approfondito la fonte.

Non so se Giovanni Marcotullio sia stato incaricato e/o pagato per scrivere quello che ha scritto o se è una sua iniziativa, forse anche gratuita, derivante da un suo personale interesse nel caso di don Minutella.
Nulla conoscendo dell'autore Marcotullio in più di quanto letto nell'articolo (dal quale sembra di capire che non sia né uno psichiatra né un sociologo delle religioni), non ho alcun elemento per anche solo ipotizzare la motivazione di questa opera critica.

Fatto sta che dopo una scorsa all'articolo e la lettura attenta della prima parte mi sento in dovere di riconoscere due meriti all'autore:

1°) aver dato tempestivamente (15 novembre) pubblicità alla notizia oggettivamente storica della duplice scomunica del sacerdote palermitano: almeno nell'immediato (non ho più seguito gli sviluppi) le principali testate giornalistiche e i più professionali blog cattolici hanno invece operato come strumenti di un regime orwelliano, meschinamente ignorando completamente la notizia. E non valgono per questo scuse di "linea editoriale" perché là dove ci si occupa regolarmente della cronaca della Chiesa e in particolare di fatti e misfatti della grave crisi attuale almeno un trafiletto, anche molto critico, sull'evento storico ritengo che sarebbe stato doveroso per rispetto dei lettori;

2°) aver ricordato ai lettori che la condanna di scomunica NON è un atto infallibile del magistero della Chiesa e che purtroppo più volte i competenti organi ecclesiastici la sentenziarono errando (il che non toglie legalità agli effetti temporali, entro la giurisdizione dell'autorità sanzionatrice, della condanna di scomunica fin quando non venga eventualmente revocata da chi ne abbia l'autorità).

Ciò detto, spero per il Marcotullio che altre suo opere letterarie siano riuscite meglio di questo articolo che ho trovato nella prima parte infarcito di supponenza, ignoranza, incoerenza e malevolenza: visto gli esiti della mia analisi della prima parte non ho ritenuto interessante perdere altro tempo ad analizzarne anche la parte finale (sarei lieto di apprendere da chi l'avesse letta e studiata di essermi perso il meglio ;-) ).

Ad esempio il Marcotullio risulta supponente ed ignorante ad accusare un non meglio definito insieme di persone di "ignoranza di cosa sia l'eresia" quando nell'articolo egli, trattando del prof. Ernesto Bonaiuti, sacerdote scomunicato nel 1926, famoso storico e politico, temerariamente sentenzia con pompa retorica che "...nulla di eretico si ravvisa nelle sue pagine quando uno le legga fuori dalla psicosi antimodernista del primo Novecento...".
Sembra quindi che il Marcotullio in materia di teologia cattolica sia un altro dei novelli illuminati alla Maggi o alla Mancuso che oggi hanno capito tutto quello che generazioni di papi, vescovi, teologi cattolici non avevano capito: ora il Fato, il Progresso ce li ha regalati e noi povere pecore possiamo finalmente sapere che cosa sia eretico oppure no.
Fra l'altro risulta che il Marcotullio abbia capito anche quello che per decenni non è stato capito dai redattori della Treccani, pur essendo questi tendenzialmente di orientamento culturale liberal-massonico-storicista piuttosto che dei retrivi fanatici e ignoranti sgranarosari.
La Treccani, alla quale in attesa di conoscere le referenze accademico-culturali del Marcotullio riconosco ancora una preponderante autorevolezza scientifica, descrive il Bonaiuti "uno dei capi del modernismo italiano che ... apparve quasi impersonato in lui"
Ebbene, se il Marcotullio si professa cattolico (provvisoriamente ipotizzo che lo faccia in considerazione della testata web sulla quale ha pubblicato l'articolo) ovviamente si sottomette disciplinatamente, per fede non in contrasto con la ragione, al magistero universale della Chiesa.
E la Chiesa ha stabilito, come il cattolico Marcotullio ben sa, che l'ideologia del MODERNISMO è, senza se e senza ma per un cattolico, un'eresia.
Risulta quindi incoerente il Marcotullio (almeno secondo la logica utilizzata nel pensiero occidentale che è alla base della elaborazione dogmatica cattolica: può darsi che ci sia coerenza secondo la logica marziana ma in questo caso il Marcotullio dovrebbe avere la gentilezza di premettere che la sua critica di don Minutella è basata sulla logica marziana): perché se Bonaiuti fu convinto pensatore modernista, essendo il modernismo un'eresia, egli fu eretico.

Perché poi il futuro papa Paolo VI (ammesso che queste affermazioni siano vere) raccomandasse ai giovani universitari cattolici di frequentare il Bonaiuti o il futuro papa Giovanni XXIII lo frequentasse di persona in modo riservato (riservato non più di tanto poiché lo si venne a sapere :-D ) non mi è del tutto chiaro: se riuscirò ad arrivare in Paradiso forse chiederò chiarimenti a quelle due sante anime papali.

Il Marcotullio mi sembra poi un tantino malevole per proseguire le sue argomentazioni sul caso di scuola dell' "innocente scomunicato per eresia" supportandole con una citazione del defunto teologo gesuita card. Henri-Marie de Lubac, già sanzionato canonicamente per modernismo sotto Pio XII e poi miracolosamente misericordiato da San Giovanni XXIII per divenire uno dei protagonisti del partito rivoluzionario al Concilio Vaticano II. Che poi la mira dello schioppo del Marcotullio è di evidenziare con il card. de Lubac che in materia di Fede il cattolico che pur fosse nel giusto a ravvisare difetti in quanto fatto dall'autorità (mia traduzione: il papa), dopo un eroico e infruttuoso tentativo di correzione deve comunque desistere da ulteriori azioni e obbedire all'autorità: il che per un cattolico è scontato, se l'autorità cattolica è legittima.
Quindi, per quello che riesco a capire da ignorante non avendo fatto altri studi di dialettica hegeliana o marxista e non avendo studiato teologia alla Gregoriana (come invece fece, con i più brillanti risultati accademici, il rev. don Minutella), qui il card. de Lubac aveva scoperto l'acqua calda. Ma il cavillo apparentemente malevolo è che la desistenza, la umile accettazione in definitiva anche di una ingiusta condanna per eresia, è dovuta dal cattolico a chi detiene per diritto divino l'autorità sanzionatoria nella Chiesa Militante: il ven. fra' Savonarola in punto di morte riconobbe all'empio (ma non risulta che fosse eretico) arcivescovo di Firenze l'autorità di cacciarlo dalla Chiesa Militante (ma non da quella Trionfante ;-) ).
Nel caso di don Minutella, ultimamente egli (con argomentazioni che possono essere più o meno condivisibili) proclama la palese eresia dei prelati che lo hanno condannato: quindi, dal suo punto di vista, l'ovvia meditazione del card. de Lubac non si applica, perché secondo il magistero della Chiesa don Minutella non riconosce più autorità a chi lo ha condannato per eresia e quindi, ritenendosi innocente, ha tutto il diritto, dando la priorità all'obbedienza alla Rivelazione Divina, di continuare a insistere nella richiesta ai prelati eretici (secondo lui) di correggersi e di non riconoscere la condanna ricevuta.
Ironicamente si potrebbe poi dire "ma da che pulpito viene la predica!" riguardo alla scelta del Marcotullio di argomentare sull'obbligo in definitiva di obbedienza all'autorità sfruttando un mostro sacro del neo-modernismo i cui seguaci per oltre 40 anni hanno dato molte dimostrazioni di pertinace e irriverente DISOBBEDIENZA al papa (fin quando i papi gli stavano antipatici: ora che vestito di bianco c'è un loro amico, sono tutti diventati papolatri sfegatati :-D :-D )

La supponenza e l'incoerenza o illogicità (si ha l'impressione che il Marcotullio appartenga alla crescente schiera di sedicenti cattolici con una certa allergia al principio di non contraddizione) continua di buona lena.

L'autore sentenzia con decisione (bontà sua premettendo che si tratta di una sua opinione e non parla quindi come oracolo del Signore) che don Minutella non appartiene alla fattispecie degli innocenti scomunicati senza dare peso al problemino logico di emettere la sentenza su un caso di cui lui stesso confessa di SAPERE NIENTE se non quello che sui due atti di scomunica ha dichiarato in un video che il Marcotullio riferisce di aver seguito! Siamo alle comiche se ricordiamo che in quel video don Minutella sostiene (io non ho elementi per dire se a torto o ragione) che nelle scomuniche non sono fornite dettagliate argomentazioni delle accuse (così come previste canonicamente) e in particolare non è specificato per quale eresia egli sia stato condannato dal Vaticano: non so so a voi, ma a me sembra un tantino ridicolo che il Marcotullio sentenzi la giustezza della condanna senza sapere nemmeno quale sia l'eresia addebitata al sacerdote palermitano.

Mi fermo qui (ma avrei diverse altre stranezze da segnalare) perché ho già perso troppo tempo con questa inconsistente analisi psico-teologica di Marcotullio che dichiara egli stesso il suo pregiudizio negativo verso don Minutella. Insomma don Minutella a Marcotullio sta proprio sugli zebedei: questo è il punto essenziale e io certo nulla ho da obbiettare alle sue antipatie.
Poteva sintetizzare il suo articolo con un:
"Don Minutella non lo sopporto, io voglio un bene matto al mio papa Francesco che sicuramente ha ragione e han fatto bene a dare al ribelle delle legnate, anzi dovevano dargliele prima".
Nulla sarebbe cambiato della sostanza e il Marcotullio avrebbe risparmiato tempo prezioso e lo avrebbe fatto risparmiare anche a me.

P.S. @Sempliciotto casomai avessi qualche rallentamento intestinale, ti raccomando di accompagnare la tua prossima seduta con una lettura del saggio critico di Marcotullio, magari la seconda parte così poi mi dici come va a finire ;-) :-D
alda luisa corsini
Il pensiero vaticano sull'argomento...