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Vaticano II rifiuta la condanna e genera molte più condanne

L'idea di Giovanni XXIII di "smettere di condannare" le eresie ha portato a ogni tipo di condanna, ha detto Cyrille Dounot, avvocato canonico, a HommeNouveau.fr (6 febbraio).

• Gli scandali riguardanti Jean Vanier, fondatore di L’Arche, e il suo mentore, il Domenicano don Thomas Philippe, non sono rimasti "segreti".

• Giustizia è stata fatta. Nel 1956, a Philippe è stato imposto il divieto di esercitare un qualunque ministero per la sua immoralità e i suoi insegnamenti sul sesso.

• La situazione è cambiata dal 1964, quando i vescovi hanno smesso di condannare eresia e perversione.

• Chi non era d'accordo era considerato rappresentante di "repressione del periodo pre-conciliare".

• Il caso Philippe dimostra che la giustizia ecclesiastica funzionava bene prima del Vaticano II, ma che dopo qualunque processo equo è stato considerato "arcaico", "conservatore" e "legalistico".

• Giovanni XXIII era convinto che condannare l'eresia fosse contrario alla "nuova primavera" e al suo "aggiornamento".

Foto: Jean Vanier, Thomas Philippe © wikicommons, CC BY-SA, #newsFtpiyxpkky

Francesco Federico
Certo dopo il concilio non si condannano più gli eretici, in compenso si condannano i Cattolici fedeli a Cristo!