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zagormau
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La Parola eterna del Padre è il Figlio suo che, fattosi Uomo, insegnò agli uomini a vivere di questa Parola. ALL'INIZIO DELLA QUARESIMA 16 Febbraio 1975 Figli diletti, eccovi qui sereni e devoti a …Altro
La Parola eterna del Padre è il Figlio suo che, fattosi Uomo, insegnò agli uomini a vivere di questa Parola.

ALL'INIZIO DELLA QUARESIMA

16 Febbraio 1975

Figli diletti, eccovi qui sereni e devoti a cominciare con me la Quaresima, cioè quel periodo che vi prepara alla Pasqua. Sono diversi gli inviti che io faccio ai miei devoti, e tutti validi per ottenere abbondanti frutti di bene, ma oggi a voi voglio fare un invito particolare che vi porterà consolazione e gioia.
Volete trascorrere con me la santa Quaresima? Non vi chiederò cose straordinarie o difficili. Voi sapete che le mamme sono tutte particolarmente indulgenti coi loro figli, fino ad esagerare nella bontà. Io dunque non vi chiederò che cose semplici, ma voi metterete un impegno straordinario nell'ubbidirmi.
Io desidero fare unità con ciascuno di voi. Pregate? Sono con voi. Ricordate le mie apparizioni a Lourdes e in molte altre località? Bernardetta, Manetta, Lucia e Giacinta pregavano, ed io ero là e pregavo con loro. Scorrevo la corona del rosario fra le dita e facevo miei i loro pensieri e i loro desideri. Così voglio fare con voi. Dovete sentirmi vicina, ascoltare il battito del mio cuore e pensare con quanta gioia io raccolgo dalle vostre menti, dai vostri cuori e dalle vostre labbra il dono d'amore della vostra preghiera.
Molte preghiere vanno perdute perché mancano di anima, sono come dei suoni che si perdono nell'aria e che non hanno significato. La Quaresima deve essere un richiamo alla vera preghiera, ed io sarò vicina a voi, terrò le vostre mani chiuse fra le mie e vi richiamerò a maggior attenzione, quando m'accorgerò che la vostra mente vaga lontano.
Io vi parlo quasi ogni giorno a mezzo di questo mio strumento. Ma che dolore per una Mamma quando non viene ascoltata dai propri figli! Ce ne sono alcuni che quando la Mamma parla le voltano le spalle, altri che ridono, altri che ascoltano e poi non fanno ciò che la Mamma desidera. Che pena, che sofferenza! Io parlo a voi e ho la gioia di vedervi desiderosi ed assidui, ma poi dimenticate presto ciò che avete udito e perciò la pratica di quanto desidero diventa difficile.
Che farete in questo periodo di preparazione? Io desidero che mi dedichiate un quarto d'ora ogni giorno per rileggere almeno un brano di quanto vi è stato detto. Leggetelo a voce alta e vi sembrerà di sentirlo ripetere dalla mia stessa voce. Poi vi aiuterò a capirlo e adopererò la vostra buona volontà per trasformarvi. È poca cosa, e so che, presi come siete dalle vostre preoccupazioni materiali, vi può costare sacrificio. Ma fatelo volentieri.
Sapeste quante persone lontane vi invidiano questo dono della divina parola! Forse, se fossero al vostro posto, gioirebbero e crescerebbero in santità. A titolo di riconoscenza, fate tesoro di ciò che vi vado dicendo. La Parola eterna del Padre è il Figlio suo che, fattosi Uomo, insegnò agli uomini a vivere di questa Parola. Gesù infatti, Parola vivente, si è fatto cibo nell'Eucaristia ed ha insegnato a tutti che l'uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. In queste lezioni e nelle letture che voi farete di esse, imparerete a gustare le cose di Dio così da farle diventare vostra vita.
Ora vi chiedo una terza cosa. Dovete santificare le vostre opere, il vostro lavoro. Alcune opere sono rivolte a voi stessi, cioè sono per un vostro beneficio personale, altre sono a favore dei fratelli. Voi compirete ogni cosa in armonia con me, perché tutto ciò che fate sia gradito a Dio e da Lui benedetto. Quante persone lavorano maledicendo la fatica! Quanti lavorano solo per un vantaggio materiale, per cui, se i primi non avranno diritto ad una ricompensa poiché indegno è il modo di lavorare, ai secondi, Dio, rimuneratore di ogni fatica, dovrà dire: Hai ricevuto la tua mercede.
Ecco perché desidero lavorare con voi e, dandovi la gioia del sacrificio, voglio anche insegnarvi a fare in modo che tutto ciò che fate porti vantaggio alla famiglia e alla società. Così, d'amore e d'accordo, con la vostra mano nella mia mano, andremo incontro al Signore. Cammineremo nella via della santità e non sarete di peso a nessuno, anzi, tutti trarranno vantaggi dal vostro modo di vivere.
Cari figli, non vi sembri strano che in un mondo così diverso e così difficile, io vi parli con tanta semplicità, spronandovi al bene con tanto amore. I cenacoli sono quelle oasi benefiche destinate a vivificare e a rinnovare la fede del popolo di Dio. Così vivranno tutti un giorno: uniti da un legame santo che, trattenuto dalla mano di Dio, legherà tutti i suoi figli fra di loro e con Lui. Ravvivate la speranza e supplicate il Padre, perché si compiano i suoi desideri che sono anche i miei.
Vi benedico ad uno ad uno, abbracciandovi. Arrivederci, figli, sempre più fedeli e generosi.

MARIA MADRE E MAESTRA 13. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia