Spe Salvi
169

La Corredentrice e la Nascita di Gesù

Ora, al sesto mese, l'angelo Gabriele, fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine fidanzata ad un uomo della casa di David, di nome Giuseppe e il nome della vergine era Maria. L'angelo, entrato da lei, disse: «Ti saluto, piena di grazia; il Signore è con te! Tu sei benedetta tra le donne». Maria, avendo udito ciò, fu turbata alle sue parole e si domandava cosa potesse significare quel saluto. L'angelo soggiunse: «Non temere, Maria, perché tu hai trovato grazia presso Dio; ecco, tu concepirai nel tuo seno e darai alla luce un figliuolo, a cui porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figliuolo dell'Altissimo; il Signore Iddio gli darà il trono di David, suo padre, ed egli regnerà in eterno sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà mai fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, se io non conosco uomo?». L'angelo le rispose: «Lo Spirito Santo discenderà in te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra e perciò il santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco Elisabetta, tua parente, ha concepito anche lei un figliuolo nella sua vecchiaia, ed ella, che era chiamata sterile, è già nel sesto mese, perchè nulla è impossibile a Dio». E Maria disse: «Ecco l'ancella del Signore; si faccia di me secondo la tua parola». E l'angelo si partì da lei” (Lc 1, 26-38).

L' Eterno Padre soffiò nell’ anima dell’ Immacolata affinché da quelle 7 ferite che sono i 7 dolori che hanno trapassato il cuore della Madre Celeste, che il Padre già conosceva e intravedeva con la sua Onniscienza da prima che fossero vissuti da Maria, nascesse Colui che è il Verbo incarnato avente i 7 spiriti di Dio, ovvero lo Spirito Santo nella pienezza e perfezione dei suoi doni.

L' Immacolata preservò e preserva tutt' ora il suo candore verginale di purissima sposa dell' Altissimo e allo stesso tempo di Madre del Verbo d' Iddio.

Il piccolo Gesù, luce purissima sagomata in forma di neonato, è misticamente risalito con la sua forza divina dal grembo della Vergine Santissima, per prendere posto nel suo Cuore Immacolato, il locus creaturale più sacro in assoluto in tutta la creazione, trasformato, per Volontà dell' Altissimo, nell’unico santuario umano vivente in cui il serpente antico non può entrare.

Questo spazio creaturale e immacolato, questo frammento perfetto di Cielo in Terra, non è contaminato dal peccato originale, ma è puro come se fosse appena stato tratto dal costato del nuovo Adamo, Gesù Cristo, il Figlio di Dio.

Gesù Cristo nasce dall' Immacolata e l' immacolata nasce nuovamente dal Redentore in un tripudio soave di Amore Divino, contornato dal coro degli angeli, i quali non potevano non dare lode a questa nascita divina tre volte santa, senza intonare un coro di lodi in onore di Colui che con la sua Onnipotenza ha reso possibile una simile meraviglia.

Quando poi il piccolo Gesù ha preso posto nell' unico abitacolo di tutta la creazione che fosse davvero degno di contenere la sua presenza raggiante di Amore Divino, dalle 7 ferite che cingono il cuore della Vergine Santissima, ha soffiato lo Spirito Santo che, come una spada di fuoco, ha trafitto dall'interno all' esterno il cuore della Divina Madre, che nel suo totale abbandono alla Volontà di Dio ha pronunciato il suo settemplice Fiat Divino, unica chiave in grado di aprire le porte del mondo al Divin Verbo.

L' Eterno Padre, che in quel momento era più che mai vicino alla Terra nella creatura stessa di Maria, ha accolto in un abbraccio paterno il Divin Redentore avvolgendolo nella sua potenza, che già era in Lui e che meritava uno specialissimo benvenuto nelle mani di Colui che trova difetti anche negli angeli, ma che nel suo Dilettissimo Figlio non poteva che compiacersi totalmente, pensando tra Sé e Sé: "Questo è il Figlio Mio Prediletto nel quale mi Sono compiaciuto" e sussurrando in un linguaggio indicibile queste parole soavi per ridestare nel Divin Bambino tutta quella potenza che dal Padre suo è allo stesso tempo nel figlioletto suo amatissimo.

Sulle candide mani della Santissima Vergine Maria piovono le lacrime degli angeli che formano un sottile lenzuolo sacro per avvolgere il corpicino del piccolo Gesù, che tutto umanamente infreddolito, ma divinamente luminoso, si adagia delicatamente in un intreccio d' Amore tra le braccia della sua purissima Madre e tra le enormi e invisibili braccia dell' Eterno Padre, che sanciscono l' unione definitiva della natura umana con quella divina.

Il Bambin Gesù accenna a poco a poco un sorriso e si compiace nel vedere il volto del Padre che si rispecchia nel suo; e la Madre Celeste, tanto bella quanto innamorata del suo Dio, si lascia compenetrare da questo mistico bagliore, tutta rapita da questo incontro tra il Padre e il Figlio di cui lei è partecipe in prima persona come Mediatrice, Corredentrice e Santuario vivente dello Spirito Santo.

Così il Padre si specchia nel Figlio, la Madre intravede l’ Eterno nel Figlio suo e la gioia che sprigiona un tale soavissimo giogo di sguardi causa il sussulto del paradiso tutto intero e un attimo di silenzio celestiale sulla Terra, che se solo fosse possibile, sarebbe già catapultata al Trionfo del Cuore Immacolato, ma che per permissione divina, attende ancora un poco per incontrare la Volontà del Padre, che, ancora una volta, discenderà in mezzo alle sue creature per decretare la fine di ciò che è passato e l' inizio di un tempo nuovo.

Un tempo nel quale la Divina Persona dello Spirito Santo rinnoverà e riplasmerà l' essere umano, non secondo la volontà umana, bensì unicamente secondo quella Divina, incontrando il desiderio di coloro che, fino all' ultimo istante, hanno saputo confidare con cuore sincero nella promessa del Salvatore: "Benedetto è colui che viene nel nome del Signore".

Fiat Voluntas Tua

Et Verbum caro factum est

Spe Salvi