“Il Coronavirus è poco più di una normale influenza”. Menzogne! Ecco la verità!
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C’è chi ha paragonato questa malattia all’influenza. Accostamento incauto?
«Chi ha cercato di infondere tranquillità, e ne capisco le buone intenzioni, non aveva chiara cognizione di cosa possa causare una malattia come questa. In quarantadue anni di professione non ho mai visto un’influenza capace di stravolgere l’attività dei reparti di malattie infettive e delle rianimazioni di un’intera regione tra le meglio organizzate e preparate alle emergenze d’Italia. Nessun sistema sanitario avanzato può essere predisposto per ricoverare tanti pazienti critici tutti assieme e per di più in regime di isolamento. Venerdì in Lombardia erano 85 i posti letto di rianimazione occupati da malati intubati con diagnosi di Covid-19, una fetta molto importante di quelli disponibili. Va ricordato che gli altri motivi per cui una persona può aver bisogno di un letto in rianimazione non spariscono soltanto perché è arrivato il coronavirus. Gli operatori sono sottoposti ad un carico di lavoro enorme, in condizioni in cui non è permesso distrarsi se si vuole rimanere sani».
Come si spiega questa impennata di contagi?
«È accaduto quello che molti di noi temevano e speravano non accadesse. Ci troviamo a dover gestire una grande quantità di malati con quadri clinici importanti. Sta succedendo qualcosa di grave, non soltanto da noi ma anche in Germania e Francia, che potrebbero ritrovarsi presto nelle nostre stesse condizioni e non glielo auguro. Stiamo trattando una marea montante di pazienti impegnativi».
A cosa è dovuta questa esplosione di casi?
«Tanti quadri clinici gravi e tutti assieme fanno pensare che l’infezione abbia iniziato a diffondersi nella cosiddetta zona rossa da abbastanza tempo. Forse è arrivata addirittura prima che fossero sospesi i voli diretti da Wuhan. È verosimile che i ricoverati negli ultimi giorni si siano contagiati da due a quattro settimane fa per poi sviluppare progressivamente i sintomi respiratori in base ai quali molti hanno avuto necessità di ricorrere a procedure intensive».
Significa che questa malattia si sviluppa lentamente a cominciare dal contagio?
«Più leggo le anamnesi dei casi ricoverati, più mi sembra che assomigli alla SARS, anche nelle modalità di decorso, con le manifestazioni più impegnative che in molti casi compaiono 7-10 o più giorni dai primi sintomi. Va ricordato che per ogni paziente impegnato ce ne sono probabilmente altri tre in cui la malattia decorre in modo assai più mite ma che contribuiscono a diffondere il contagio».
Fonte: Corriere.it
Preghiera a Maria SS contro la peste e qualsiasi tipo di epidemia.
Stella Cæli extirpavit,
Quae lactavit Dominum,
Mortis pestem, quam plantavit
Primus parens hominum.
Ipsa Stella nunc dignetur
Sidera compescere,
quorum bella plebem cædunt
dirae mortis ulcere.
O piissima Stella maris,
A peste succurre nobis.
Audi nos, Domina,
Nam Filius tuus
Nihil negans te honorat.
Salva nos, Iesu,
Pro quibus Virgo Mater te orat.