Don Bosco e l'episodio dei teppistelli

Una sera di aprile del 1847, Don Bosco tornava a tarda notte dalla visita a un malato. Presso i quartieri di via Dora Grossa, ora via Garibaldi, all’angolo di corso Valdocco, in Torino, incrociò una banda di giovani nottambuli. Quei giovani videro un prete che veniva avanti e cominciarono a lanciargli frizzi poco gentili. Don Bosco rallentò il passo come per evitare quell’incontro; ma accortosi che non ne aveva più il tempo, tirò avanti coraggiosamente. Scoccò un saluto, che quei giovanotti non si aspettavano: “Buona sera, cari amici, come state?”. “Poco bene, reverendo”,rispose il capoccione;”abbiamo sete e non abbiamo soldi. Ci paghi lei un litro, una pinta”. “Sì. sì, ci paghi una pinta, reverendo, gridarono tutti a voce alta; “una pinta, una pinta, altrimenti non la lasciamo più andare”. E subito lo accerchiarono, impedendogli di fare un passo. “D’accordo”, rispose imperturbabile Don Bosco, “ben volentieri. Anzi, dal momento che siete in molti, vi pagherò due litri, due pinte. Ma voglio bere anch’io con voi”. “Si figuri, reverendo. Oh, che buon prete è lei! Se tutti fossero così! “Andiamo allora all’Albergo delle Alpi, qui vicino”. Se li trascinò dietro. Entrato in albergo, fece portare due bottiglie; quando li vide un po’ allegri e più mansueti di prima, uscì in queste parole: “Ora dovete farmi un piacere”. “Dica, dica, Don Bosco, non solo un piacere, ma due, tre gliene faremo. D’ora innanzi vogliamo essere suoi amici”. “Se volete essere miei amici, dovete farmi il piacere di non bestemmiare più il nome di Dio e di Gesù Cristo, come alcuni hanno fatto questa sera. “Ha ragione — interloquì uno dei giovani, “ha ragione, Don Bosco. Che vuole? La bestemmia ci scappa senza che ce ne accorgiamo; d’ora in poi non sarà più così. Ce ne emenderemo mordendoci la lingua”. Tutti promisero. “Ora usciamo”, concluse Dan Bosco, “e voi, da bravi ragazzi, tornate a casa”. “Ma io non ho casa”, disse uno. “E nemmeno io”,aggiunse un altro. E altri ancora. Don Bosco intuì i pericoli di quei ragazzi vagabondi e offrì subita un rimedio: “Venite allora con me”. E se li portò a casa, con sé, a Valdocco, dove lo attendeva in ansia Mamma Margherita.
Francesco Federico
Maurizio Muscas
👍 Che Santo!!!!!