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zagormau
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Pentirsi dei propri peccati significa ritornare sui propri passi, detestare il passato e promettere per l'avvenire. LA PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO 14 Febbraio 1975 Cari figli, sempre con tanta …Altro
Pentirsi dei propri peccati significa ritornare sui propri passi, detestare il passato e promettere per l'avvenire.

LA PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO

14 Febbraio 1975

Cari figli, sempre con tanta gioia vi vedo qui e mi sono graditi i vostri pensieri e desideri di bene. Sono l'Immacolata e voglio coltivare in voi quelle virtù che vi rendano come il giardino di Dio. Ascoltate intanto qualche insegnamento che vi può essere utile.
Voi avete una missione nella vostra vita. Siete continuamente a contatto con persone di diversi ceti, che molte volte non pensano perfettamente come voi e qualche volta, anzi, molto diversamente. Ebbene, ascoltate. Quando il mio Gesù mandò i suoi discepoli nel mondo, disse tra l'altro queste parole: "Voi entrate nelle case, portate la pace. A chi l'accoglie, donatela; ma se qualcuno non la vuole, la pace ritorni a voi".
È un invito che anch'io faccio a voi. Portate dovunque la pace, con le parole, con l'esempio, con la fede; però, se vi si combatte e non si accetta ciò che voi donate, non perdete la pace interiore, rimanete uniti col dolce Ospite delle anime e non lasciatevi turbare, poiché il Dio della pace opererà, attraverso la vostra serenità e la vostra preghiera, con una forza molto superiore alla vostra.
Ora vi voglio dare un altro insegnamento che riguarda i giorni di carnevale. Sembra questo il tempo di vendemmia del demonio e molti sono i peccati che si commettono. Che dovrebbero fare i cristiani? Dovrebbero riparare con la preghiera e la penitenza questi peccati. Tutti gli uomini sono peccatori e tutti bisognosi di grazie. Ma come impetrare grazie, quando il peccato rende nemici di Dio e perciò immeritevoli di aiuto?
Ecco la necessità di operare quella purificazione propria e altrui per mezzo del pentimento. Pentirsi dei propri peccati significa ritornare sui propri passi, detestare il passato e promettere per l'avvenire. Così dovete fare e, se il carnevale deve portare una nota di serenità, questa deve derivare da quella vita sovrabbondante di grazia che solo togliendo il peccato possedete.
Così, come io presentai al tempio il mio Gesù e fu un'offerta gradita al Padre, voi, resi puri dalla contrizione, potrete con Cristo, divino e sommo Sacerdote che si offre sull'altare, offrirvi al Padre perché usi misericordia al mondo intero. Quando accanto all'altare del Signore vi vedo partecipare ai divini misteri, si rinnova nel mio cuore il gaudio della presentazione del mio Bambino al tempio e avverto in ciascuno di voi dei piccoli Gesù, facenti parte di quel sacerdozio regale che è la Chiesa, che forma il corpo mistico di Cristo.
Buona notte, figli!

MARIA MADRE E MAESTRA 13. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia