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MESE MARIANO

- APOLOGIA DEL SS. ROSARIO: del Beato Maestro Alano della Rupe per il Vescovo Ferrico di Cluny, Vescovo di Tournai

- La restaurazione del SS. Rosario, fatta dalla Madre di Dio per Rivelazione (al Beato Alano).


"Esimio Pastore e Guida dei Servi di Cristo, la Misericordissima Trinità, concede Misericordia ai defunti, mediante il SS. Rosario di Maria, Madre di Misericordia. Riguardo a questa cosa, non voglio tener nascosto alla vostra Reverendissima Paternità, quello che ha operato la Divina Clemenza in questo tempo presente.

I. Un tale, che pregava il SS. Rosario della Vergine Maria, fu assalito, per sette interi anni, a volte in modo tangibile, e altre volte in modo visibile, da spaventose tentazioni di demoni. Ed egli, in tutti questi anni, non ebbe alcuna consolazione, neanche la minima.
Infine, avendo Dio avuto compassione (di lui), gli apparve la Regina di Clemenza, la quale, facendogli visita, accompagnata da alcune Sante, lo liberò dal pericolo, allontanando da lui, all’istante, la tentazione, (e), gli diede da bere il Latte del Suo Virgineo Seno.
E inoltre, la Vergine Maria lo Sposò con un Anello, fatto dei Suoi stessi Virginei Capelli, e gli raccomandò di predicare il SS. Rosario (per non incorrere) nel pericolo di una morte inevitabile, e nella pena di un Castigo Divino.

II. Poichè le capacità umane non mi aiutavano a discernere queste cose, invece, poi, un’ispirazione celeste e interiore mi portò a convincermi di questa Rivelazione.

E così tanto che, non solo credo che (questa Rivelazione) sia autentica:

1. ma anche conosco la persona (che l’ha avuta);

2. e riconobbi (vera) la medesima (Rivelazione) anche per i segni indubitabili, che non ho provato una volta soltanto, ma spessissimo;

3. e attesto che ciò è vero; e, davanti a tutto il mondo, senza alcuna falsità, giuro su quanto so, e su quanto credo, che queste cose sono vere. Supplico il Signore nostro Gesù Cristo di (farmi) morire all’istante, devotamente, di morte corporale, che ingannare o esser(mi) ingannato su quanto ho detto. Mi creda, chi volesse: chi, poi, non vuole, lascio libero ciascuno nel Signore. Molto spesso ho predicato ed insegnato queste cose;

4. e, non solo io l’ho appreso da quella persona, ma moltissimi altri individui, credono in modo certissimo che quella Rivelazione non è umana, ma solo di Dio.

Quanto avrei voglia di parlare più approfonditamente delle cose che ho detto! Tuttavia, dal momento che questa persona vive ancora, non posso manifestarne il nome, per i pericoli della vanagloria, della mutevolezza del mondo, e anche delle persecuzioni. Tali cose, infatti, devono essere nascoste in vita, ed essere lodate dopo la morte.

III. Tuttavia potrebbe sorgere un dubbio: in che modo poté, egli, bere il Latte così Glorioso della Vergine Maria? In che modo esso potè evitare l’alterazione della digestione naturale?

Rispondo:
1. Sono (questioni) irrilevanti, se questo potesse essere il Latte della Vergine, o veramente del Seno della Vergine Maria; o se quel Latte fosse una certa sostanza reale e materiale, o (se fosse) un’essenza che si produsse in quel momento nella bocca di chi lo bevve, come la luce illumina l’aria, ma la luce rimane sempre all’interno del sole.
Non saprei dire, quale delle due cose sia successa.
Ho saputo da quella persona, che questa realtà, sia che (fosse) una sostanza, sia che (fosse) un’essenza, era gradevolissima e bianchissima, e che apparve nella sua bocca e si diffuse per tutte le membra del corpo, con massima gioia.

2. Inoltre, non è impossibile che la Santissima Vergine Maria, anche ora abbia il Latte, e ne faccia partecipi altri, dal momento che il Latte non fa parte dell’essenza del Corpo Glorioso, ma è un di più.
Così è anche quella sostanza corporale, che sazierà le viscere dei Santi, perchè non siano assetate, secondo San Tommaso (4 dist. 44).

3. Anzi, sarebbe incredibile a dirsi, che il Seno della Beata Vergine sia più sterile dei seni delle donne del mondo, che hanno e producono latte all’interno del loro corpo, e possono poi dispensarlo. Non voglio certo essere io, a forzare o a sbarrare la Via della Divina Potenza!

4. Poichè, se non vi fosse vero Latte nei Seni di Maria SS., Madre di Dio (cosa difficile a dimostrarsi!), lì vi è, per lo meno, una meravigliosa sostanza corporale, che sopperirebbe alla mancanza del Latte; da ciò (si deduce che), è possibile che per Divina Virtù si sia originato qualcosa, e per intervento (del Cielo), si sia mutata in un’altra sostanza, simile al latte.

5. Ma, se quella (sostanza) non fu né latte, né un altro elemento somigliante al latte (questo sarebbe assai difficile da dimostrarsi!), tuttavia, non si potrà privare la Vergine Maria della possibilità di dare da bere il Suo Latte, almeno per influsso (spirituale), se non proprio in modo corporale: e si creda almeno che tale Sposo abbia bevuto il Latte della Vergine Gloriosa, in qualche maniera detta sopra.

IV. Tuttavia, ignoro in quale modo straordinario, ciò sia avvenuto:
1. Infatti, “conosciamo appena, con fatica, le cose che sono sulla terra: chi comprenderà, allora, le cose che sono nel Cielo?”, dice (il Libro) della Sapienza (9,16).
Nessuno infatti conosce le cose che esistono, o quale sia la Gloria dei Beati, se non lo Spirito di Dio, e colui al quale il Signore avrà voluto rivelarlo (1Cor.2,11);

2. però sappiamo che San Bernardo bevve il Latte del Seno di Maria Vergine.

3. e poi, il Latte di Maria Vergine, in terra, si trova, fra le altre reliquie, in molte Chiese;

4. e che, in modo analogo, Santa Caterina da Siena bevve in abbondanza dalla Fonte del Costato di Cristo;

5. e che, alcuni Santi hanno anche bevuto dalle SS. Piaghe di Cristo: rapiti (in estasi), esultarono fino all’ebbrezza dello spirito, fra indicibili gaudi. Chi oserebbe, allora, affermare che queste cose sono state solo mere e vane fantasie, soprattutto quando la Chiesa rifiuta e condanna le fantasticherie, poichè esse, secondo i Teologi, sono soggette al potere del demonio?

V. Occorre rispondere ad un altra domanda, circa i Capelli della Beata Vergine Maria. In che modo Ella potè (formare un Anello) dei suoi Capelli, quando i Capelli fanno parte del decoro del Suo Corpo Glorioso?

Rispondo che:
1. se i Capelli della Vergine Maria si formarono così, in modo
imprescrutabile, per Divina Potenza; e se, da allora, sono conservati in qualche parte del mondo; di entrambe le questioni, cosa poi avvenne, non ho saputo da quella persona;

2. Crediamo fermamente, tuttavia, che Maria Vergine, ora (è) Assunta col Corpo (in Cielo), abbia Capelli autentici e bellissimi, i quali non sono la sostanza del (Suo) Corpo Glorioso, ma solo il decoro: perciò, (i Capelli) possono diminuire, senza che diminuisca la Gloria della Beatissima Vergine;

3. Si deve anche credere, infatti, che, se un Corpo Glorioso ha la capacità di avere i capelli, ne avrà anche una maggiore di produrre da sè i capelli, e assai più intensamente di un corpo naturale.

VI. La cosa singolare, poi, riguarda quell’Anello, che certo al tatto da molti era percepito così bene, ma appariva assai raramente. Fra le cose dette, (Esso) è la realtà più incantevole. Cosicchè, da (Esso) in qualche modo traluceva uno spiraglio di Gloria:

1. E, quanto a me, ho toccato questo Anello, non senza un grande gaudio, non umano, ma lungamente (e) assai altamente maggiore;

2. Mi creda, chi vuole, poichè affermo ciò sotto giuramento.
Se poi non volessero (credermi), cosa posso (farci)? Le cose che attesto, non posso e non oso provarle, diversamente da come le affermo. Conosco, tuttavia, moltissimi segni simili, che suscitano meraviglia;

3. ammesso pure il caso, che queste cose che affermo siano del tutto false (cosa che non credo in alcun modo!), nondimeno, tuttavia, resta salda e non muta la Dignità e la Verità del Rosario della Vergine Maria, evidenziate fin qui,
nei capitoli, e da esporre poi.

VII. Una cosa sola, tuttavia, dirò:
1. che “l’uomo carnale non conosce le cose che sono di Dio, nè quelle (che sono) dello Spirito”: secondo un versetto della Parola di Dio, e nessuno può conoscere questi doni, se non colui che li riceve (1 Cor. 2,11);

2. e anzi, coloro che li ricevettero, allontandosi la Luce delle Rivelazioni, a stento, talora, potranno credere alle cose ricevute in Rivelazione. Così il Profeta Geremia, sopraggiunto lo Spirito di Dio a rivelargli nuovi Misteri, (egli li) credette e (li) annunziò. Ma, quando lo abbandonò la Luce della Divina Rivelazione, parlò in modo umano: “Mi hai sedotto Signore, ed io mi sono lasciato sedurre” (Ger. 20,7);

3. Allora, per quanto queste cose si possono credere, tuttavia, non si possono comprendere con l’umana conoscenza, e, molto meno, con la diabolica mentalità di questo mondo. La ragione di ciò, secondo San Tommaso, è che la Luce della Divina Rivelazione supera l’intera luce della conoscenza naturale. E’ tale, infatti, (la Luce) di cui (si parla) nel Salmo 35: “Alla Tua Luce (Signore), vedremo la Luce”.
Per questo, coloro che sono privi di tale Luce, giudicheranno in merito alle Rivelazioni Divine, come dei ciechi, riguardo ai colori. E così, uomini buoni e devoti, privi di tale Luce, possono errare nella valutazione delle Celesti Rivelazioni, come spesso è risaputo, a meno che, al posto di quella Luce, abbiano segni, prodigi e miracoli evidenti.

4. Infatti, non mancano esempi di Sante Spose di Cristo, con l’Anello Sponsale: Santa Caterina Martire ottenne da Cristo l’Anello dello Sposalizio. E, in modo simile, il cuore di Santa Caterina da Siena, in modo ancor più meraviglioso, noto solo a Dio, si tramutò nel Cuore di Cristo. Su questi (esempi), allo stesso modo, si potrebbe dubitare su quale fosse la natura e l’essere.

VIII. Pertanto, questi sono solo sofismi, che si appoggiano all’umana sapienza e alla scienza:
1. come se Dio, sotto la cui Potestà sono poste tutte le cose, non potesse compiere, ciò che per natura non può avvenire. Questa è un’eresia, dal momento che i miracoli superano l’intera natura creata.

2. Perciò, essi cadono in errore, quando appunto vogliono affermare che (quei segni) non sono miracoli, al contrario della Fede della Chiesa, e dell’esperienza, di cui sono davvero sicurissimo.

3. La Chiesa lo enuncia anche (nella Santa Messa), in una preghiera di Colletta, nella quale si afferma: “O Dio, che conosci la tua Chiesa, concedile sempre di splendere con i miracoli ecc”.

4. E’ un miracolo la conversione dei peccatori, che annovera tra i massimi miracolati di Dio, Sant’Agostino e San Tommaso. Così pure la Transustanziazione della SS. Eucaristia è sempre stata ritenuta il Sommo Miracolo di Dio, e, senza alcun dubbio e paragone, è superiore a qualsiasi rivelazione. Colui che, dunque, opera tali cose, a maggior ragione potrà realizzare cose minori.

Allora, gli esitanti sui (miracoli) riconoscano che, per quanto le Divine Rivelazioni possono essere credute (vere), tuttavia, in nessun modo possono essere dimostrate, se non a coloro che hanno ricevuto la medesima Luce della Rivelazione."

(APOLOGIA DEL SS. ROSARIO:
del Beato Maestro Alano della Rupe
per il Vescovo Ferrico di Cluny,
Vescovo di Tournai.
LIBRO PRIMO: CAPITOLO X )


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