La profezia dimenticata. Di Marziale Stilita
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È quella riguardante lo straordinario avvenimento della lacerazione del velo del Tempio di Gerusalemme, avvenuta nel momento esatto della morte del Signore Gesù Cristo.
La profezia è sconosciuta solamente perché è stata resa incomprensibile da errate traduzioni: moderne e non. Prima ecco il fatto raccontato nel Vangelo:
1. "Ed il velo del Tempio si squarciò in due dall’alto in basso” Mc 15,38.
2. “Ed il velo del Tempio si squarciò nel mezzo” Lc 23,45
3. "Ed ecco il velo del Tempio si squarciò in due da cima a fondo.” Mt.27,51
Intanto stiamo parlando di un “velo” di 20x15 metri, spesso 10 centimetri e pesante centinaia di chili, e non di un lenzuolo: un manufatto gigantesco.
Il velo nel Tempio di Gerusalemme stava davanti all’altare dell’incenso, dove i sacerdoti accedevano ogni giorno, e separava la zona riservata ai sacerdoti da quella del Santo dei Santi, nella quale poteva entrare solo il Sommo Sacerdote una volta all’anno nel Giorno dell’Espiazione.
Senza entrare nel significato teologico/mistico dell’accadimento, basta la sola considerazione che il pesante tessuto fu squarciato dall’alto dei venti metri verso il basso, dunque quasi impossibile da mano d’uomo, che lo avrebbe tagliato invece dal basso verso l’alto. Stracciare in un attimo dall’alto verso il basso un velo di quell’imponenza fu quindi opera divina. E significava: o che Dio se ne andava, o che Dio permetteva a tutti di entrare, oppure entrambe le cose.
La profezia era allora certamente conosciuta nel mondo giudaico, e l’avverarsi di essa portò senz’altro alla conversione di molti tra loro. Ma veniamo al punto.
L’unica pericope della Scrittura riguardante questa profezia è contenuta in Ezechiele 13,21 e viene tradotta principalmente in due modi:
1. "Ecco! Io straccerò i vostri veli, libererò del vostro potere il popolo, e voi saprete che sono il Signore!"
Oppure:
2. "Ecco! Io straccerò li vostri guanciali, libererò del vostro potere il popolo, e voi saprete che sono il Signore!"
Ma si capisce subito che veli o guanciali poco c’azzeccano. Ma noi, per chi crede alle visioni di Maria Valtorta, abbiamo la versione originale, la corretta traduzione di Ezechiele: come era esattamente scritta.
Ecco, in un dialogo valtortiano, la profezia detta dalle Santissime labbra di Gesù Cristo: ”Ecco! Io straccerò la vostra Tessitura, libererò del vostro potere il popolo, e voi saprete che sono il Signore!" Ez.13,21
Quindi: “Straccerò la vostra Tessitura” ha un senso, fa capire immediatamente che sia Ezechiele che Gesù Cristo si riferivano entrambi al velo del Tempio.
È questo che gli ebrei del tempo leggevano, e non “straccerò i vostri guanciali”!
Il Benedetto Salvatore non profetizzò solamente sulla distruzione del Tempio e della città di Gerusalemme, come già era scritto in Daniele.
Ma profetizzò anche sulla distruzione del velo del Tempio, come già era scritto in Ezechiele.
Ora, in questi ultimi sette anni, chi siede a Roma quale mercenario e non quale pastore, va fantasticando che il popolo ebraico è già salvo per il proprio DNA, e che il popolo deicida non ha bisogno del Sangue di Cristo per ottenere Salvezza.
La profezia sulla lacerazione del velo del Tempio, che si aggiunge alle altre, fa capire invece che quello non fu semplicemente un accadimento casuale, ma previsto ed atteso, e che il “libera tutti/salvi tutti” non è quello che la Chiesa ha sempre insegnato.
Dunque uno dei due soggetti mente, o Gesù Cristo o la chiesa di Bergoglio: chi dei due?