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L'ULTIMA MESSA DI PADRE PIO. Per la potenza di profezia mostrata da P. Pio possiamo affermare con certezza: ciò che approva P. Pio, è perché prima quella cosa è approvata da Gesù stesso; ciò che P.…Altro
L'ULTIMA MESSA DI PADRE PIO.

Per la potenza di profezia mostrata da P. Pio possiamo affermare con certezza: ciò che approva P. Pio, è perché prima quella cosa è approvata da Gesù stesso; ciò che P. Pio disapprova è perché prima quella cosa è disapprovata da Gesù stesso.
Riassunto e recensione del libro “L’ultima messa di Padre Pio” di Gnocchi e Palmaro.
di Don Guglielmo Fichera

La missione di Padre Pio
In un quadro che si trova nel Santuario di Santa Maria del Monte (Campobasso) è rappresentata un’apparizione della Madonna a Padre Pio, nel giorno dell’Assunzione del 1905, nella quale la Madre di Dio indica al frate Gesù che sale il Calvario portando la croce. Fu Padre Pellegrino da Sant’Elia a Pianisi (il frate che rimase vicino a Padre Pio fino agli ultimi istanti di vita) a insistere col pittore Amedeo Trivisonno, perché lo dipingesse (1972). Padre Pio è il primo sacerdote della storia della Chiesa a ricevere le stigmate (pp. 5-8).

La Madre di Dio indica a Padre Pio suo Figlio Gesù che sale il Calvario portando la croce. (Amedeo Trivisonno, Santuario di Santa Maria del Monte, Campobasso).

La Messa non può mutare

L’attaccamento di Padre Pio alla S. Messa era bruciante: voleva stare quanto più possibile sull’altare, le celebrazioni duravano ore e ore. Ma con ancora maggiore chiarezza si vede l’attaccamento di Padre Pio all’immutabilità del rito della S. Messa.
Al vecchio frate bastarono i prodromi della riforma liturgica che sarebbe entrata in vigore nel 1969, dopo la sua morte, per averne un sacro orrore. Sempre obbediente, l’unica richiesta che osò avanzare all’autorità della Chiesa fu quella di essere esentato dalle novità della riforma liturgica incombente. Non era la bizzarria di un uomo vecchio ancorato al passato, ma era il grido di un uomo di Dio che vedeva il futuro.

Alter Christus. Ipse Christus.
«La mia missione — confidò a Luigi Peroni, che fu direttore dei suoi gruppi di preghiera — finirà quando sulla terra non si celebrerà più la Messa» (cfr. p. 9 e p. 18). In altre occasioni aveva detto: «Il mondo potrebbe stare anche senza il sole, ma non senza la Santa Messa».
Che cosa aveva mostrato il Cielo a quel giovane frate nel giorno dell’Assunzione del 1905 e poi nelle tante visioni celesti che seguirono, se i messaggi che lui consegnava all’umana comprensione erano così inquietanti? […] Qualcuno che si adopera, dentro la Chiesa, per distruggere la S. Messa e impedire il sacrificio che regge il mondo? (cfr. pp. 8-10).

Il colpo da maestro del Nemico
Le antenne spirituali del santo captavano un disegno volto a mutare la natura stessa della Messa che, se fosse riuscito, avrebbe distolto anche i buoni sacerdoti dall’essenza del loro ministero illudendoli di continuare a servire il Signore: zelanti ministri di Dio indotti in errore per virtù d’obbedienza con l’effetto di propagare l’infezione fino ai fedeli.
Un vero e proprio colpo da maestro. Dove non era riuscito il modernismo d’inizio Novecento, ce l’avrebbe fatta un neomodernismo che, grazie ad una nuova liturgia, fosse divenuto fenomeno popolare.
Nei disegni anticristici, la crisi della Messa avrebbe impresso una svolta epocale alla crisi della Chiesa.
[…] Dom Prosper Guéranger aveva detto: «Se il Santo Sacrificio della Messa cessasse, non tarderemmo a ricadere nell’abisso della depravazione in cui si trovavano i pagani e questa sarà l’opera dell’Anticristo». […]
Negli ultimi anni della sua vita, Padre Pio fu segnato più duramente dalla consapevolezza che la visione di dom Guéranger si stesse mostrando sempre più chiaramente attuale (cfr. pp. 10-12).

Giuseppe Pagnossin
Questo industriale padovano (costruiva piastrelle), figlio spirituale di Padre Pio, ha raccolto una miniera di documenti inediti, di foto mai viste, di riproduzioni fotostatiche e ha potuto produrre una ricostruzione della vita del santo che nessuno aveva mai raccontato. Il suo ricco e voluminoso archivio è stato donato alla Fraternità sacerdotale di san Pio X e si trova ora ad Albano laziale. Dopo la morte di Padre Pio il Pagnossin, così come molti altri figli spirituali di Padre Pio, andò alla ricerca di qualcuno che fosse legato alla Messa di sempre e alla Tradizione come vi era legato Padre Pio e trovarono questo nel fondatore di quella fraternità, Mons. Marcel Lefebvre.
Scrive il Pagnossin: «L’attacco di Satana, più doloroso, si svolge all’interno della Chiesa, dove proprio taluni successori degli apostoli contestano la tradizione, il dogma e il papa» (cfr. pp. 12-14).
La visita di Mons. Lefebvre a Padre Pio e le modalità e le caratteriste di quell’incontro avvenuto il 31 marzo 1967, sono riportate in una cartellina dove ci sono le foto e le testimonianze di quell’incontro e il bollettino ufficiale della Casa sollievo della sofferenza che descrive quell’avvenimento (cfr. pp. 14-16).

Incertezza dottrinale
L’archivio è un mare magnum di insegnamenti sicuri di Padre Pio. L’argomento principale è la Messa e la dottrina di sempre sulla Messa. Troviamo la semplice e immutabile fede professata dalla Chiesa di Cristo […] Ma oggi sembra difficile comprenderlo e, proprio la diffusione di questa incertezza dottrinale, che non di rado sfocia in vera e propria eresia, getta luce sulla missione riparatrice di padre Pio. […] II primo sacerdote stigmatizzato della storia aveva visto in anticipo la crisi che la Chiesa avrebbe patito. Un evento drammatico ed inedito poiché, per la prima volta, il Corpo Mistico di Cristo veniva squassato attraverso il tentativo di rivoluzionare il sacrificio offerto sull’altare (cfr. pp. 16-18).

In lotta con l’Anticristo
«L’Anticristo vuole distruggere la Messa. Quando l’Anticristo sarà qui, la Messa non ci sarà più». Leggete sant’Ireneo. […] È difficile dimenticare quanto scrive S. Ireneo di Lione nel suo trattato Contro le eresie. La trascuratezza consiste solo nel non averlo collegato prima alla vicenda di Padre Pio. Ma ora che il legame è stato allacciato si mostra in tutta la sua evidenza inquietante. […] S. Ireneo cita il libro di Daniele, dove è scritto che «il santuario sarà desolato: viene offerto il peccato al posto del sacrificio e la giustizia è stata gettata a terra». […] A metà della settimana verranno soppressi il sacrifico e la libagione e nel tempio si verificherà l’abominio della desolazione (cfr. Mt 24, 15).
[…] Non può essere sottovalutata la forza e l’urgenza con cui Padre Pio difese la Messa di sempre negli ultimi anni della sua vita (cfr. pp. 18-20).

Gesù parla di Padre Pio
Madre Eleonora Francesca Foresti, fondatrice delle religiose francescane adoratrici, di cui è in corso la causa di beatificazione, nel suo Diario, riporta quanto Gesù stesso le disse a proposito dell’eccezionalità di San Padre Pio:
«L’anima di padre Pio è fortezza inespugnabile, è cella vinaria in cui mi inebrio a mio piacere. É cielo tersissimo in cui gli angeli riflettono il loro volto stupendosi. E favo di miele! È il mio rifugio nelle ingratitudini degli uomini. È specchio della mia anima in cui mi rifletto, come un purissimo raggio di sole, attraverso il più puro cristallo! La mia voce in lui è come l’eco riprodotto tra due monti! II suo linguaggio è dolce e tagliente! […] misterioso come il mio: conforta ed abbatte. Ha il mio stesso imperio, perché, Io, Gesù, vivo in lui. Il suo spirito è diffusivo come un fluido. Il suo gesto, la sua parola, il suo sguardo operano più di un profondo discorso di un grande oratore. Io do valore a tutto ciò che emana da lui. É il capolavoro della mia misericordia. A lui ho conferito tutti i doni del mio Spirito, come a nessun’altra creatura. E il mio perfetto imitatore, la mia ostia, il mio altare, il mio sacrificio, la mia gloria!» (cfr. pp. 20-21).

L’ostacolo all’Anticristo
San Paolo nella seconda lettera ai Tessalonicesi (cfr. 2Tess 2, 1-12) afferma che c’è un ostacolo che impedisce la manifestazione dell’Anticristo, in lingua greca è indicato in due modi o katechon (maschile) e to katechon(neutro). Il secondo, secondo San Tommaso d’Aquino è la sottomissione alla Chiesa romana. Il primo è il Papa, vicario di Cristo. Fino a quando il Papa sarà riconosciuto, rispettato e ubbidito, l’ostacolo sussisterà. Ma se il Papa viene disconosciuto, messo da parte, tolto dal centro, rigettato o eliminato, scompare l’ostacolo e l’Anticristo sarà libero di manifestarsi. Padre Pio ha tenuto tutti sottomessi alla Chiesa e al Papa (cfr. pp. 21-22).

I danni del ‘68
Troppi cristiani hanno preferito gli inganni del mondo. Mentre Padre Pio moriva l’Italia del boom si crogiolava nelle sue piccole conquiste illudendosi che fossero eterne. Erano gli ultimi giri di danza di una società inebriata dal laicissimo “miracolo economico” e inconsapevole del tunnel di odio e di piombo che avrebbe imboccato negli anni successivi. […] Il 1968 sarebbe passato alla storia come tutti gli altri anni simboli di rivoluzioni, come l’89, il ‘48, ecc. I giornali parlavano bene della “ribellione studentesca”, della violenza, della rivolta permanente, dell’odio per ogni autorità e ogni suo simbolo, della irrefrenabile ricerca di ogni tipo di liberazione. […] Tra i primi ad avventurarsi in quel tunnel, come avanguardie della “rivoluzione”, ci furono tanti cattolici.
Il 15 febbraio 1966 muore durante un’azione di guerriglia il sacerdote colombiano Camillo Torres, simbolo della rivolta dentro e fuori la Chiesa.
Il 9 ottobre il cardinale olandese Alfrink presenta ad Utrecht il Nuovo Catechismo Olandese, pieno degli errori che poi dovranno essere corretti da una commissione di altri cardinali.
Il 10 ottobre 1967, al Terzo congresso mondiale per l’apostolato dei laici, a Roma, i delegati commemorano ufficialmente il guerrigliero Ernesto Che Guevara. […]
Se stupisce che una cosiddetta rivoluzione sociale, mira a distruggere la dottrina cattolica, stupisce ancor di più che i pastori che avevano il dovere, la facoltà e il potere abbiano fatto poco o nulla per fermare tutto questo. Ci furono occupazioni di cattedrali, interruzioni di celebrazioni religiose, con messa in scena di cerimonie alternative, …
Francesco Federico
Francesco Federico