Israele fa fermentare il passato per ricreare una birra biblica

Aggiungo una prefazione: Citazioni della birra nell'Antico e Nuovo Testamento da www.giornaledellabirra.it/…/la-birra-nella-…

Nella Bibbia, nonostante il vino ricopra una evidente centralità, non mancano comunque citazioni della birra. Alcuni studiosi, peraltro, hanno evidenziato come probabilmente, nel corso delle successive trascrizioni e traduzioni dei testi, il ruolo della bevanda di cereali sia stato sostituito proprio a favore del fermentato di uva.

Inoltre, è bene specificare come nelle Sacre Scritture non viene usato esplicitamente il termine birra, ma si parla di una generica “bevanda inebriante”. Secondo numerosi studiosi biblici, tra cui le bibliste Rhodes e Blazer, l’espressione “bevanda inebriante” è la traduzione errata della parola latina “sicera”.

Questo termine, derivante dall’ebraico “shekhar”, designava una bevanda alcolica ottenuta dal luppolo e dai cereali o a volte dai datteri. In realtà, il cereale impiegato era l’orzo, in quanto il più diffuso e coltivato all’epoca, di conseguenza la shekhar, o meglio la sicera, e in ultima ratio la “bevanda inebriante” non sono altro che una birra.

Di seguito sono riportati i passi della Bibbia in cui si cita la birra:

Isaia 24,9
“ […] Non si beve più il vino tra i canti,
la bevanda inebriante è amara per chi la beve […] ”.

Lievitico 10,9
“ […] Non bevete vino o bevanda inebriante né tu né i tuoi figli, quando dovete entrare nella tenda del convegno, perché non moriate; sarà una legge perenne, di generazione in generazione […] ”.

Numeri 6,3
“ […] si asterrà dal vino e dalle bevande inebrianti; non berrà aceto fatto di vino né aceto fatto di bevanda inebriante; non berrà liquori tratti dall’uva e non mangerà uva, né fresca né secca […] ”.

Proverbi 31, 4-6
“ […] Non conviene ai re , Lemuèl,
non conviene ai re bere il vino,
né ai principi bramare bevande inebrianti,
per paura che, bevendo, dimentichino i loro decreti
e tradiscano il diritto di tutti gli affliti.
Date bevande inebrianti a chi sta per perire
e il vino a chi ha l’amarezza nel cuore […] ”.

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in www.terrasanta.net/…/israele-fa-ferm…

Terrasanta.net

27 maggio 2019
Grazie a resti di vasellame rinvenuti in quattro siti archeologici in Terra Santa, un gruppo di scienziati israeliani ha recuperato delle particelle di lievito millenario e ricreato la birra degli antenati.

(c.l.) – Risvegliare i sapori del passato birrario della Terra Santa è una buona idea in un momento in cui, come nei giorni scorsi, la regione sta sperimentando un’impennata delle temperature. Nelle antiche giare venivano fabbricate le migliori schiume? La domanda si pone perché, per la prima volta, secondo quanto riferisce l’Autorità israeliana per le antichità, un gruppo di microbiologi, archeologi e birrari, ha prodotto una birra (e anche un idromele) a partire da campioni di lievito rimasti fin dall’antichità sul fondo di recipienti di terracotta. Per fare ciò, i responsabili del progetto hanno coinvolto i mastri della cantina Kedma, a Kfar Uriya (a nord di Beit Shemesh), creando la bevanda con l’utilizzo delle tecnologie contemporanee. «I test effettuati – riferisce un comunicato – hanno rivelato che le birre [erano] di buona qualità e [potevano] essere bevute».

In una conferenza stampa del 22 maggio scorso l’équipe interdisciplinare di ricercatori che ha riunito esperti dell’Autorità per le antichità e di tre università israeliane (Tel Aviv, Bar-Ilan e Università ebraica di Gerusalemme) ha spiegato di essere riuscita a raccogliere spore di lievito da 21 frammenti di vasellame provenienti da quattro siti archeologici in Terra Santa. Alcuni erano stati rinvenuti nel centro di Israele a Tell Zafit, un sito che corrisponde alla città di Gat (di cui era originario il biblico filisteo Golia). Gat fu una delle cinque città-stato dei Filistei, fondata nel Dodicesimo secolo a.C. e distrutta dopo la conquista da parte di Cazaèl, re di Aram (l’attuale Siria), nel Nono secolo. Episodio che la Bibbia riferisce nel Secondo libro dei Re (cap. 12 v. 18).

Altri pezzi di ceramica provengono da Ein HaBessor (nel deserto del Neghev), da Tel Aviv (nella via HaMasger) e dalla zona di Gerusalemme, in particolare da Ramat Rachel, ove c’è il sito di un antico palazzo in uso dal Settimo al Terzo secolo a.C. In un video dell’Autorità israeliana per le antichità, Yuval Gadot – del dipartimento di archeologia e antiche culture del Vicino Oriente dell’Università di Tel Aviv – spiega che sono stati trovati vasi con le lettere YHD (Yehudah), che sta per Giudea, il nome della provincia nel periodo persiano (538-323 a.C.).

Lieviti millenari

Così, sono giunti fino a noi lieviti di 5.000 anni fa (risalenti cioè al primo regno egiziano unificato), ma soprattutto lieviti che risalgono al regno del faraone egiziano Narmer (circa 3000 a.C.) ed altri dei tempi del re aramaico Cazaèl (800 a.C.). I più recenti sono del periodo del profeta Neemia (400 a.C.).

Complessivamente sono sei i ceppi di lieviti vivi ritrovati e destinati ad essere rivitalizzati
. Ronen Hazan, un microbiologo dell’Università ebraica di Gerusalemme, spiega che i microrganismi sono stati prima isolati dalle ceramiche porose dei vecchi vasi; poi gli scienziati hanno provato a farli germogliare e crescere, purificandoli dai batteri. «In modo davvero sorprendentemente ci siamo riusciti», gioisce il ricercatore, colpito dal fatto che «un lievito possa sopravvivere tanto a lungo in un vaso senza potersi alimentare e in mancanza di un elemento da cui trarre energia». Per Hazan la cosa ancor più affascinante è che possiamo assaggiare la birra che bevevano gli antichi popoli dei filistei, degli israeliti e degli egizi.

Una bionda che piaceva a tutti

Di colore biondo, la birra ha «un tasso alcolico del 6% e un sapore simile a una birra di grano», riferisce l’Agenzia France Presse. Va detto comunque che gli scienziati non possono assicurare che la bevanda ottenuta abbia esattamente lo stesso sapore dei tempi biblici, poiché è stato possibile isolare solo pochi lieviti e per riprodurla si è fatto ricorso ad elementi moderni.

Altra differenza è che gli antichi non disponevano di frigoriferi per tenere in fresco la birra, bevuta sia dai ricchi sia dai poveri. La bevanda era «davvero un elemento base», dice Yitzhak Paz, dell’Autorità per le antichità, sottolineando come fosse consumata da tutte le fasce d’età – «dagli infanti agli anziani» – ed usata anche durante rituali di culto e guarigione.

I ricercatori si propongono di produrre la birra su più ampia scala e non più con metodi moderni, ma con le tecniche dei mastri birrari di millenni fa. Sperano anche di ricreare altri alimenti fermentati, assunti nell’antichità. Parliamo di vino e formaggio, ma anche di sottaceti, come riporta The Times of Israel. In ogni caso, secondo Ronen Hazan dell’Università ebraica di Gerusalemme, «questa ricerca è estremamente importante per l’archeologia sperimentale» e per chi cerca di ricostruire il passato.

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I ricercatori israeliani realizzano il lievito di 5.000 anni fa per ricreare la birra antica
da it.aleteia.org/…/ricreato-sapore…

Dopo aver riunito dei campioni di lievito da pentole di terracotta trovate in occasione degli scavi archeologici in Israele e non usate per migliaia di anni, un’équipe composta da biologi, archeologi e birrai artigianali ha elaborato con successo una birra che potrebbe essere stata consumata dai nostri personaggi biblici preferiti.

Durante il complicato esperimento, gli scienziati sono riusciti a isolare sei ceppi diversi di lievito dai frammenti di antichi recipienti di terracotta. I campioni sono stati prelevati in luoghi popolati da filistei, cananei, egizi ed ebrei nel mondo antico.

Dopo che l’équipe ha utilizzato metodi di identificazione e immagini ad alta tecnologia, inclusa la sequenza di DNA di ogni campione, si è potuto elaborare ciascuno dei sei ceppi in “birre antiche”. Secondo l’articolo specializzato Isolation and Characterization of Live Yeast Cells from Ancient Vessels as a Tool in Bio-Archaeology, pubblicato sul mbio.asm.org/content/10/2/e00388-19, ogni birra ha una fragranza unica.

Il dottor Yitzhak Paz, un archeologo dell’Autorità delle Antichità di Israele (IAA), ha lodato lo sforzo in un comunicato stampa: “Stiamo parlando di un vero progresso. È la prima volta che siamo riusciti a produrre alcool antico partendo da lievito antico – in altre parole, partendo dalle sostanze originali dalle quali si era prodotto l’alcool. Non era mai stato fatto prima”.

Il dottor Paz ha aggiunto che il nuovo studio aprirà altre strade per aiutare a identificare e a ricreare gli alimenti antichi.

Il dottor Ronen Hazan, il microbiologo che ha avviato la ricerca, ritiene che collaborare con gli archeologi sia la realizzazione del sogno di una vita. “È stato divertente per noi lavorare in un ambiente così multidisciplinare di biologi, archeologi e pazzi fabbricanti di birra, per non parlare di tutta la birra e del divertimento che hanno accompagnato la ricerca”, ha detto ridendo.

Ciascuno dei sei campioni di lievito è stato elaborato in birre dal gusto diverso. The Times of Israel spiega che durante la fermentazione i vari lieviti emettono diversi gas con sapori o aromi basati sulla composizione genetica e la fonte originale.
martina18
Stupendo! È davvero entusiasmante poter scoprire ciò che il tempo ha sepolto nell'oblio ma, ciò che maggiormente esalta, è la possibilità di verificare la veridicità della Sacra Scrittura.