Misteri e tesori dell'antico cimitero di Lubiana

Gli scavi nella necropoli paleocristiana di Emona, la città fondata dai romani dove sorge l'attuale capitale slovena, hanno riportato alla luce oggetti splendidi e sollevato alcuni interrogativi su una sepoltura molto particolare

di Marjan Ziberna - fotografie di Arne Hodalic and Katja Bidovec

Questa ciotola di vetro blu trasparente antica di 1.700 anni, con un diametro di circa 20 centimetri, è stata trovata sepolta accanto alla donna al centro del cimitero. La sua iscrizione in greco recita: "Bevi per vivere per sempre, per molti anni!"

Quando nell'agosto del 2017 fu lanciato un vasto progetto di costruzioni nella via Gosposvetska, nel centro di Lubiana, gli archeologi sloveni sapevano che avrebbero fatto delle scoperte interessanti. Quello che non si aspettavano era di poter dare un insolito sguardo ad una delle prime comunità cristiane e, soprattutto, di documentare qualcosa di mai osservato sino ad ora: una donna che la comunità aveva scelto di avere accanto nella vita dell'aldilà.

Oltre 300 sepolture sono state scoperte sotto la via Gosposvetska, fornendo agli scienziati l'opportunità di capire meglio come vivevano e morivano gli abitanti di Emona.
I gioielli trovati nel sarcofago di una bambina di sei anni presentano due braccialetti, uno d'oro massiccio e l'altro di vetro scuro. Intorno al collo portava una semplice collana di anelli d'oro e piccole perle di vetro, e a una delle sue dita indossava un anello d'oro con una pietra verde.

Lubiana, attuale capitale della Slovenia, fu fondata dai Romani con il nome di Emona circa 2000 anni fa e fu abitata da migliaia di coloni spinti ad emigrare dalla penuria di terra in Italia. A questi si aggiunsero successivamente i veterani delle guerre che avevavo permesso ai Romani di fondare il loro impero. I precedenti scavi in questa area avevano consentito agli archeologi di scoprire l'esistenza di un cimitero romano nei pressi della via Gosposvetska e pertanto sapevano che sarebbero venute alla luce nuove sepolture.

Una collana di perle d'oro e di vetro ornava una donna sepolta in una semplice tomba sotto la via Gosposvetska circa 1.700 anni fa.

I lavori alla fine hanno fatto scoprire un complesso cimiteriale tardo romano con oltre 350 tombe: semplici fosse, sarcofagi e anche un mausoleo di famiglia strutturato attorno ad una cappella mortuaria che dall'aspetto, secondo l'archeologo sloveno Andrej Gaspari, pare ospitare quella che doveva essere stata una donna molto importante.

Insieme alla scodella blu, la donna nella sepoltura centrale aveva accanto a sé due braccialetti.

La locale comunità cristiana prosperò in questa zona dopo l'ultima persecuzione portata avanti dall'imperatore Diocleziano agli inizi del IV secolo e fu poi annientata dalla distruzione di Emona da parte degli Unni nel V secolo.

Una moneta del IV secolo d.C., raffigurante una lupa con Romolo e Remo, i leggendari fondatori di Roma, è stata scoperta durante gli scavi.

Il manufatto più stupefacente trovato sotto la via Gosposvetska è una coppa di vetro blu posta accanto alla salma della donna. Questo recipiente antico di 1700 anni è decorato esternamente con dei grappoli d'uva, foglie di vite e viticci. Un'iscrizione all'interno della ciotola in greco esorta il proprietario a "bere per vivere in eterno, per molti anni".

l ricercatore Ziga Smit accanto a un acceleratore lineare in grado di analizzare la composizione chimica dei manufatti. Un'analisi della ciotola suggerisce che è stata fabbricata da qualche parte nel Mediterraneo orientale.

Questa magnifica coppa potrebbe essere stata usata sia nella normale vita quotidiana che nel corso di cerimonie funebri e le analisi della sua composizione chimica hanno accertato che fu realizzata in una qualche località del Mediterraneo. Le decorazioni con elementi della pianta della vite hanno una loro importanza nell'Eucarestia e nella Comunione cristiana, ma risalgono in realtà al culto di Dioniso, la divinità pagana del vino e dell'estasi.

Gli archeologi sono anche interessati a scoprire come si sia sviluppata la tomba della donna nel corso degli anni. Appare possibile che nel giro di alcuni decenni, dopo la sepoltura, la sua cappella squadrata sia stata demolita per costruire una struttura più ampia (9 per 12 metri) in modo da incorporare anche la sua tomba. Attorno alla struttura e al suo interno la comunità cristiana di Emona ha portato avanti una pratica di sepoltura conosciuta come ad sanctos per cui si desiderava essere sepolti nei pressi di una tomba di un martire.

Chi era dunque la donna la cui salma era posta all'interno della cappella? Se gli archeologi hanno ragione, si trattò della prima persona sepolta all'interno del cimitero posto sotto la via Gosposvetska e la sua tomba svolse un ruolo centrale all'interno della necropoli. Si trattava verosimilmente di una persona importante della Emona romana. Il suo status sociale, la sua fede religiosa e il suo luogo di nascita possono al momento essere tuttavia solo oggetto di speculazioni. Si spera che le analisi che verranno eseguite sui suoi resti possano rispondere ad alcune di queste domande in futuro. Nel frattempo la maggior parte dei preziosi oggetti trovati nella via Gosposvetska sono ora esposti nel museo cittadino di Lubiana.


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