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zagormau
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LA FAMIGLIA 1968 Figlia mia diletta, mi preme di parlarti della famiglia, quella istituzione umana voluta da Dio, che è una piccola cellula della società. Vorrei prima parlarti della grande famiglia …Altro
LA FAMIGLIA
1968

Figlia mia diletta, mi preme di parlarti della famiglia, quella istituzione umana voluta da Dio, che è una piccola cellula della società.
Vorrei prima parlarti della grande famiglia umana, poi della famiglia come generalmente la intendete voi, prima di parlarti della famiglia di Dio.
La famiglia umana è sparsa su tutta la terra che è stata data in dotazione all'uomo.
La terra doveva essere un immenso giardino dove gli uomini, creature ragionevoli, composte di anima e di corpo, avrebbero trascorso la loro vita serenamente comunicando con Dio che parlava loro direttamente.
Dopo una prova di umiltà, di obbedienza e di fedeltà, sarebbero stati confermati in grazia per cui, trascorsa la loro esistenza terrena, sarebbero passati alla gloria eterna nella visione beatifica di Dio e nel godimento in Lui di ogni bene.
Il peccato grave di disobbedienza e di superbia portò lo scompiglio nella famiglia umana, seminò l'odio, la discordia, la vendetta, la fatica, la malattia, la concupiscenza e la morte con tutte le sue conseguenze.
Dio non scese più a parlare, faccia a faccia, all'uomo che di Lui tanto si intimoriva e vergognava, ma parlò dal roveto ardente, sulle montagne e a mezzo dei suoi profeti.
Dio amava l'uomo, che era stato creato per amore, e voleva la sua felicità anche in questa vita; ma la rovina sarebbe stata irreparabile dopo il peccato. Troppo grave l'offesa, troppo indegno l'offensore perché potesse ripararla. Un abisso separava Dio dall'uomo, abisso incolmabile.
Solo un uomo-Dio poteva essere in grado di riparare l'offesa fatta a Dio da una creatura. E venni Io, Figlio di Dio. Rivestii la natura umana per poter espiare, soffrire e morire. Venni al mondo e mi scelsi una famiglia.
Come posso parlarti della mia famiglia, la famiglia di Nazareth, quella che tutti dicevano di umili operai? Nulla di più armonioso e divino, nulla di più sereno e attraente vi fu né vi sarà mai, sulla terra, della mia famiglia umana.
Una Mamma Vergine con uno Sposo casto. Quando bambino e fanciullo osservavo le due sante creature che mi vivevano accanto, il mio Cuore si riempiva di tenerezza e di gioia.
Vedevo sui loro volti lo splendore e la letizia degli Angeli. Sentivo i loro cuori battere all'unisono nell'amore per Dio, per Me, che essi conoscevano come vero Figlio di Dio, incarnato per tutto il genere umano.
Era un paradiso di bontà e di amore quell'umile casetta pulita, dove abitava il Signore.
Oh, se in tutte le famiglie del mondo potesse abitare il Signore!...
V'era un'altra famiglia in Betania, quella di Marta Maria e Lazzaro, dove mi recavo per riposare spesse volte e per trovarmi fra amici. Quanta delicatezza e sincerità di affetti avevano quei miei ospiti che sospiravano il mio arrivo e mi accoglievano in casa loro con la gioia e con il desiderio con cui si accoglie una persona lungamente pensata e fortemente amata.
La mia presenza santificava le loro anime, che nella pratica della fede e dell'amore si preparavano ad accettare i sacrifici e a compiere i loro doveri quotidiani.
Ecco, figlia mia, ciò che manca alle famiglie moderne: la fede che fa vivere Dio in mezzo a esse e l'amore che, purificando le anime dei loro componenti, li rende capaci di sacrificarsi gli uni per gli altri.
Tra le cose meravigliose create da Dio, una delle più belle fu proprio la famiglia. Io la consacrai e, mentre da semplice contratto umano elevai il matrimonio alla dignità di Sacramento, diedi ai coniugi la dignità di Ministri di esso con la capacità di aumentare la grazia a ogni azione buona che ognuno di essi compie per il bene dell'altro e di tutta la famiglia.
Come sono poche quelle famiglie che vivono nella mia grazia!
Eppure tutto il rovinio spirituale e anche materiale che avviene in esse è proprio dovuto all'esistenza del peccato e al rifiuto che mi si fa di vivere una vita umana permeata di divino.
L'osservanza delle leggi divine e umane darebbe quella serenità e sicurezza per cui i coniugi e i loro figli sarebbero capaci di affrontare qualsiasi sacrificio.
Si formerebbero nelle famiglie quei caratteri adamantini capaci di rovesciare il mondo, per così dire, e di seminare il bene mediante il lavoro e di portare aiuto a tutti i bisognosi. Il lavoro che nelle famiglie malsane viene guardato con disprezzo e a cui si sottomettono con ripugnanza, viene invece benedetto e accettato come dono di Dio nelle famiglie buone.
Anche se la fatica è pena del peccato, il lavoro, a cui anch'Io, mia Madre e mio Padre putativo ci siamo voluti sottomettere, è stato santificato e reso mezzo prezioso di benessere e di gioia oltre che di santificazione.
Benedette le famiglie che nella fede, nell'amore e nell'operosità trascorrono la breve giornata della vita che frutterà felicità e pace nella vita terrena e gloria eterna nel Cielo.
Figlia mia, ti voglio dire una parola sulla grande famiglia di Dio, che è la mia Chiesa.
Quanto desidero che mi ami questa grande famiglia!
Mia Madre è pure la madre di essa. Sempre pronta ad accogliere tutti i figli che lo Spirito Santo le procura, Ella è instancabile e solerte in tutto.
Aiuta i buoni a progredire e a tendere alla perfezione.
Richiama gli erranti con voce amorosa o severa, perché ritornino alla casa paterna e ne rischiara il cammino. Istruisce e illumina gli assetati di verità e nutre del suo Pane Celestiale i famelici. Dona aiuto, forza e grazia a tutti.
Capo visibile della grande famiglia di Dio è il Santo Padre, il Papa.
Quanto egli sia caro al mio Cuore nessuno lo può immaginare. Egli dirige le sorti della Chiesa. Conserva intatta la verità, custodisce i principi della fede e della morale.
Egli è il timoniere che conduce al porto sicuro la barca di Pietro. Sotto la sua guida, obbedendo a lui, siete sicuri. Egli mi rappresenta, parla a nome mio, anzi Io parlo in lui.
Figli miei, amate il Papa e difendetelo. Egli è il Padre delle anime vostre. Come può un figlio sentir insultare e malmenare il proprio genitore e non prodigarsi per difenderlo?
Lo so che troppo facilmente si mette in dubbio la sua infallibilità e molti, anche tra i cristiani rivestiti di autorità e di carattere sacerdotale, osano criticarlo, deriderlo e confutare i suoi insegnamenti.
Ma Io vi dico, e la mia parola rimarrà eterna, che chi si scaglia contro di lui agisce come chi lancia un sasso contro la roccia o come chi lo lancia sopra la propria testa: il sasso ricadrà su chi lo ha gettato.
Ricordate, figli, che «passeranno il cielo e la terra, ma delle mie parole non passerà una sillaba».
Vi dico ancora oggi quello che dicevo duemila anni fa a Pietro, primo mio rappresentante sulla terra: «Simone, tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze dell'Inferno non prevarranno mai contro di essa».
Le mie parole sono ancora di attualità. E dico al mio attuale rappresentante in terra: «Paolo, sono con te: non temere perché sarò con te fino alla consumazione dei secoli».
Orbene, figli cari, sotto questa guida paterna e infallibile camminate sicuri. Ascoltatelo, poiché chi ascolta Lui ascolta Me, chi disprezza Lui disprezza Me.
La Chiesa è il mio Regno. «Se un regno è diviso in se stesso andrà in rovina», vi ho detto.
La mia Chiesa non andrà in rovina, poiché è opera non umana, ma divina; ma si rovineranno le anime che la compongono e che fanno parte del Regno. Obbedienza, carità, fede, amore alla verità: tutti dovete praticare, sia che facciate parte della Chiesa docente o di quella discente.
Lo Spirito Santo, che è l'anima di questa famiglia di Dio, pur operando individualmente per la santificazione delle anime, opera in unione con il Papa, quando si tratta del bene di tutti i fedeli e della Chiesa; per cui chi è col Papa è con Me e chi non è con Lui è nell'errore.

PENSIERI E RIFLESSIONI CON GESÙ - Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia