Uno dei pochissimi politici seri che l’Italia ha avuto disse che gli italiani “non riescono a essere seri nemmeno nelle tragedie”.
Purtroppo, aveva ragione. Oggi dobbiamo leggere di un giornalista, Cesare Sacchetti, che alle 6 e 40 del mattino riceve a casa la sgradita visita della Polizia, che gli sequestra cellulare e computer, con “regolare” mandato di un magistrato, secondo il quale, e qui siamo nella farsa, non nella tragedia, pubblicare notizie sulle voci che girano attorno allo stato di salute di Adolfo Draghi è un reato.
Prove di un regime goffo ma non per questo meno opprimente. La polizia a casa di un giornalista che ha “osato” scrivere notizie sullo stato di salute di Draghi – Il Nuovo Arengario