Rischia di diventare un caso nazionale la preghiera del venerdì organizzata nei corridoi di Palazzo Nuovo occupato la settimana scorsa. Una trentina di fedeli musulmani, studenti e studentesse in …Altro
Rischia di diventare un caso nazionale la preghiera del venerdì organizzata nei corridoi di Palazzo Nuovo occupato la settimana scorsa.
Una trentina di fedeli musulmani, studenti e studentesse in stragrande maggioranza di origine straniera proveniente da Pakistan, Palestina, Turchia e Egitto, si è ritrovata nella sede occupata dell’Università di Torino, trasformata per una quartina di minuti in una sala di una moschea. «È stato recitato un sermone in cui si inneggia alla Jihad anche in Italia», hanno denunciato alcuni professori al ministero dell’Università e chiedendo l’intervento della responsabile del dicastero, Anna Maria Bernini (Corriere della Sera).
Una trentina di fedeli musulmani, studenti e studentesse in stragrande maggioranza di origine straniera proveniente da Pakistan, Palestina, Turchia e Egitto, si è ritrovata nella sede occupata dell’Università di Torino, trasformata per una quartina di minuti in una sala di una moschea. «È stato recitato un sermone in cui si inneggia alla Jihad anche in Italia», hanno denunciato alcuni professori al ministero dell’Università e chiedendo l’intervento della responsabile del dicastero, Anna Maria Bernini (Corriere della Sera).
Mario Sedevacantista Colucci
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La stessa cosa se parli di comunismo, oggi ci sono paesi pericolosi in questo senso.
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N.S.dellaGuardia
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Queste cose o si stroncato sul nascere o sarà sempre peggio. Altro che islamofobia: chi prova anche solo a nominare la jihad è automaticamente espulso o in galera.
Non esiste alcuna forma di dialogo possibile.
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