Grazie agli amici e ai lettori - Danilo Quinto - 31 marzo 2022

Cari amici,

grazie a coloro che in questi anni hanno condiviso quello che ho scritto e, in molti casi, sono anche divenuti lettori dei miei libri.

Per me è un grande onore sapere che le cose che scrivo possono aiutare a comprendere la realtà che viviamo e, in alcuni casi, addirittura determinare le scelte della vita di una persona. Ieri, mi ha ricordato questo fatto un caro e antico lettore: “La mia vita è cambiata leggendo un suo libro, come le confessai quando c’incontrammo qualche anno fa”.

Mi sono commosso. Come fa, del resto, un povero peccatore come me, a non commuoversi ascoltando queste parole? E’ il più grande regalo che Dio mi potesse fare: aiutare una persona. Frutto di una conversione, iniziata quasi vent’anni fa, ormai e che in me si è rafforzata, giorno dopo giorno, combattendo, soffrendo, offrendo, amando anche i nemici, praticando, con tutte le mie manchevolezze e i miei errori, un po' di bene attorno a me, divulgando le conoscenze e le esperienze che ho fatto, le mie emozioni e le mie passioni, le mie idee, il coraggio – forse – che deriva direttamente dalla fede. Soprattutto, tentando di praticare la strada, molto difficile, di una santificazione personale: la nostra vita ci può portare alla salvezza eterna, in Paradiso, solo attraverso l’imitazione della vita terrena di Nostro Signore Gesù Cristo, il rispetto, ma nessun timore per alcun uomo, il giusto timore nei confronti di Dio e l’osservanza delle Sue leggi, scolpite nella nostra anima, perché creata a Sua immagine e somiglianza.

Sono fiero del fatto che le idee che riverso in quello che scrivo, condivisibili o meno, siano solo mie. Ne rispondo, com’è avvenuto, in prima persona; non appartengono a nessuna “conventicola” o “orticello”, di alcun genere e di cui il cosiddetto “mondo cattolico”, in particolare, è abbondantemente costituito. Desidero restarne, e ne resterò, ben lontano. Non importa il fatto che per questa mancata “appartenenza” abbia pagato il prezzo dell’ostracismo e della solitudine, come i mancati inviti a conferenze o i rifiuti di recensioni dei miei libri o persino “inviti” espliciti a “non dire la verità”.

La pratica di omettere la Verità – l’unica che esiste e che deriva dal Verbo che si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi - ha determinato la scristianizzazione della nostra società e l’impossibilità, che si è fatta palese su tutto, di non distinguere tra il Bene e il Male. La logica del “compromesso” e del “male minore”, la ricerca di “accordi” e di dialogo (termine che nel Vangelo non esiste) con il Male, ha comportato l’accettazione di quelle leggi che hanno dilagato, distruggendo la famiglia, la vita, l’identità naturale e la corruzione etica e morale del mondo che viviamo. La vostra parola sia “si’, si’, no, no”, dice Gesù. Chi sta con Dio è gia maggioranza e Dio sa, per ciascuno di noi, qual è la strada migliore da percorrere: avere fiducia nella Sua volontà. Dio ci crogiola nel dolore, ma non ci abbandona mai.

Nel 2020, scrissi un libro intitolato “Il disegno del diavolo”, con una copertina che riproduceva uno straordinario dipinto del mio caro amico Giovanni Gasparro, come tutti i miei libri degli ultimi anni: da “Dio o mammona” a “Maria e il serpente”, fino al nuovo libro, “Venditori di sofferenza” (eccetto “Nolite timere”, dedicato al grande sacerdote, padre Enrico Zoffoli, uno dei tanti uomini di Dio perseguitati dalla Chiesa post-conciliare, per il loro coraggio e per il loro amore per la Verità, come mons. Antonio Livi - che ora tanti lodano, lasciato solo negli ultimi anni della sua vita – al cui ricordo sono molto legato e grato per avermi onorato della pubblicazione per la sua casa editrice del mio secondo libro sulla “Nuova Chiesa” di Bergoglio, intitolato “Disorientamento pastorale”). Sul sito daniloquinto.it si possono trovare le informazioni sui miei libri.

“Il disegno del diavolo” e “Venditori di sofferenza” sono due lavori “legati” tra loro: descrivono – lo affermo con umiltà – quello che moltissimi ancora non vedono, obnubilati come sono dalla dimensione terrena della nostra vita e dalla pressocchè totale mancanza di guide spirituali, di uomini santi, che come è sempre avvenuto nella storia dell’umanità, “gridavano dai tetti la Verità”, come ha insegnato Gesù nei Vangeli. Oggi, siamo circondati da tiepidi, che come scrive l’Apocalisse saranno vomitati dalla bocca di Dio. I santi, che pur ci sono, tacciono. E’ questo il dramma principale che viviamo.

Lo scontro in atto è soprannaturale, tra le potenze del Male – che operano con il permesso di Dio – e quelle del Bene. Queste ultime sembrano soccombere, perché non si rafforzano spiritualmente nella fede, nella consapevolezza e nella conoscenza di quello che sta avvenendo, coloro che abitano la Terra. Questo tento di fare con i miei libri. Per questa ragione invito ad acquistarli e, a chi l’ha già fatto, regalarli ai suoi amici in occasione della Santa Pasqua che si avvicina. Sarò grato a chi vorrà farlo. Scrivetemi all’email pasqualedanilo.quinto@gmail.com per ordinarli.

Grazie di cuore.
Un caro saluto a tutti, Danilo Quinto
N.S.dellaGuardia
Un grazie di cuore a lei!
karlrogers
I Antifona
La tua destra, Signore,
e la luce del tuo volto
hanno salvato i nostri padri.
SALMO 43 I (2-9) Il popolo di Dio nella sventura
In tutte le tribolazioni noi siamo più che vincitori, per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8, 37).
Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito, †
i nostri padri ci hanno raccontato
l’opera che hai compiuto ai loro giorni, *
nei tempi antichi.
Tu, per piantarli,…Altro
I Antifona
La tua destra, Signore,
e la luce del tuo volto
hanno salvato i nostri padri.

SALMO 43 I (2-9) Il popolo di Dio nella sventura
In tutte le tribolazioni noi siamo più che vincitori, per virtù di colui che ci ha amati (Rm 8, 37).

Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito, †
i nostri padri ci hanno raccontato
l’opera che hai compiuto ai loro giorni, *
nei tempi antichi.

Tu, per piantarli, con la tua mano
hai sradicato le genti, *
per far loro posto, hai distrutto i popoli.

Poiché non con la spada conquistarono la terra, *
né fu il loro braccio a salvarli;

ma il tuo braccio e la tua destra
e la luce del tuo volto, *
perché tu li amavi.

Sei tu il mio re, Dio mio, *
che decidi vittorie per Giacobbe.

Per te abbiamo respinto i nostri avversari, *
nel tuo nome abbiamo annientato
i nostri aggressori.

Infatti nel mio arco non ho confidato *
e non la mia spada mi ha salvato,
ma tu ci hai salvati dai nostri avversari, *
hai confuso i nostri nemici.

In Dio ci gloriamo ogni giorno, *
celebrando senza fine il tuo nome.

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.

I Antifona
La tua destra, Signore,
e la luce del tuo volto
hanno salvato i nostri padri.