Dal diario della Beata Edvige Carboni leggiamo:
“ Ieri mattina dopo la santa Comunione, mi sentii toccare la spalla ed una voce triste all’orecchio mi disse: “ io sono un’anima morta poche ore fa sotto le macerie e sono poche ore che soffro nel Purgatorio; mi sembra un secolo; Dio è severo, Dio è giusto, Dio punisce; prega per me e fa pregare mons. Massimi, come pure Paola e anche Vitalia; pregate, pregate, liberatami da tante tremende pene”.
La sorella Paolina portò questa testimonianza al processo di beatificazione di Edvige: “ Un’altra volta mentre Edvige si trovava sola in casa ricevette la visione del fratello Giorgino; era consumato dalle sofferenze e le disse di non spaventarsi per le sue sofferenze, perché era stato condannato, dal tribunale celeste, a scontare otto lunghi anni di Purgatorio; a motivo di questo la invitava a pregare fervidamente per la sua salvezza.
Lasciandola le strinse la mano scottandogliela”.
La teste Flora Argenti riguardo alla devozione di Edvige per la Chiesa sofferente così depose: “ Ella pregava assiduamente per le anime del Purgatorio. Continuamente queste anime purganti, per concessione divina, comparivano a lei perché raddoppiasse le preghiere per la loro liberazione e le lasciavano impronte e scottature del loro fuoco. E spesso io la vidi soffrire per queste piaghe.
Allora si moltiplicava per pregare e faceva celebrare sante Messe… dopo la liberazione queste anime si presentavano tutte raggianti di beatitudine eterna a lei per ringraziarla. Ella, nelle estasi, vedeva anime che, appena morte cadevano nell’inferno, ed erano molte, e anime del fuoco del Purgatorio e anime che volavano in Cielo.
Nel giorno dei morti vedeva stuoli e stuoli di anime che la ringraziavano e le dicevano di ringraziare le persone che avevano pregato per loro per volare in Paradiso”.
(Beata Edvige Carboni)
La sorella Paolina portò questa testimonianza al processo di beatificazione di Edvige: “ Un’altra volta mentre Edvige si trovava sola in casa ricevette la visione del fratello Giorgino; era consumato dalle sofferenze e le disse di non spaventarsi per le sue sofferenze, perché era stato condannato, dal tribunale celeste, a scontare otto lunghi anni di Purgatorio; a motivo di questo la invitava a pregare fervidamente per la sua salvezza.
Lasciandola le strinse la mano scottandogliela”.
La teste Flora Argenti riguardo alla devozione di Edvige per la Chiesa sofferente così depose: “ Ella pregava assiduamente per le anime del Purgatorio. Continuamente queste anime purganti, per concessione divina, comparivano a lei perché raddoppiasse le preghiere per la loro liberazione e le lasciavano impronte e scottature del loro fuoco. E spesso io la vidi soffrire per queste piaghe.
Allora si moltiplicava per pregare e faceva celebrare sante Messe… dopo la liberazione queste anime si presentavano tutte raggianti di beatitudine eterna a lei per ringraziarla. Ella, nelle estasi, vedeva anime che, appena morte cadevano nell’inferno, ed erano molte, e anime del fuoco del Purgatorio e anime che volavano in Cielo.
Nel giorno dei morti vedeva stuoli e stuoli di anime che la ringraziavano e le dicevano di ringraziare le persone che avevano pregato per loro per volare in Paradiso”.
(Beata Edvige Carboni)