Giosuè
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7 Armi spirituali suggerite da S. Caterina da Bologna

7 Armi spirituali suggerite da S. Caterina da Bologna

(sono di grande giovamento per questa Quaresima)


Breve estratto da…
LE SETTE ARMI SPIRITUALI

PER LA STAMPA ecco il link:
pacenelcuore.com/…p-content/uploads/2023/03/LE-7-ARMI-SPIRITUALI.pdf

- Diligenza di sé
- Diffidenza di sé
- Confidenza in Dio
- Memoria della passione di Cristo
- Memoria della propria morte
- Memoria del Paradiso
- Memoria della Sacra Scrittura


La prima arma
La Santa Scrittura maledice coloro che sono negligenti e pigri nelle cose di Dio; perciò, dico che la prima arma è la diligenza, cioè la sollecitudine nell'operare il bene. E’ compito dello Spirito Santo infondere in noi le buone ispirazioni, ma è compito nostro accettarle e metterle in pratica. Ma la nostra sensualità mortifica la volontà dello spirito, per cui è necessario resistere alle sue continue sollecitazioni con vera diligenza, per non lasciare trascorrere il tempo a noi concesso, senza sfruttarlo a fin di bene… Quando il nostro avversario non può impedire alla serva di Cristo di praticare il bene, l'assale alle spalle come nemico traditore, cioè cerca di ingannarla, tentandola a fare il troppo sotto forma di bene, per ucciderla. Dunque, tutte le virtù spirituali e temporali vanno sempre usate con criterio, affinché vi siano possibilità di difesa e l'arma del vero e diligente discernere sia da noi esercitata, a nostra salute e lode di Cristo. Amen.

La seconda arma
La seconda arma è il diffidare delle proprie forze, cioè, senza alcun dubbio, dare per certo che mai da sole si possa fare una qualunque cosa buona, secondo l'affermazione di Cristo Gesù: «Nulla potete fare sen-za di me»; né, tantomeno, si possa resistere alla furia dei nemici infernali e alla loro astuta malizia. Nessuna confidi nella propria esperienza e sappia che, per giusto giudizio, certamente cadrà in grande rovina, se non si comporterà secondo le mie esortazioni, perché il nemico è più malizioso di noi; anzi, è la malizia stessa. Perciò, dico che la seconda arma, per combattere il male, è il non fidarsi di sé… Dunque, come potrà avere tanto ardire la religiosa, e in particolare la novizia, da voler vivere di testa sua e con stolto fervore? Viva essa, piuttosto, secondo la coscienza e la volontà della sua superiora e maestra, affinché la virtù della santa umiltà in lei risplenda e rafforzi l'arma del diffidare delle sole proprie forze. A lode di Cristo. Amen.

La terza arma
La terza arma è confidare in Dio e, per suo amore, virilmente non temere di combattere prontamente contro i diavoli, il mondo e la nostra carne, che c'è data per servire lo spirito. Buttiamo questi nemici ai piedi del nostro affetto, con ferma speranza nella sovrabbondante grazia divina, con la quale otterremo piena vittoria, perché Dio non abbandona chi spera in Lui. E se, alcune volte, Iddio permette che la serva e sposa di Cristo si trovi in così grande e penoso stato da in-vocare il Cielo, gridando:- Dio mio, non mi abbandonare! - sappia ella, per certo, che quanto più teme e dubita di essere abbandonata, tanto maggiormente, proprio in quei momenti, è sollevata a Dio in somma perfezione, per divino e occulto mistero. Il più grande esempio di questo, lo abbiamo dal suo unico Figlio, quando, ormai prossimo alla penosa e amarissima morte, gridò: - « Padre, perché mi hai abbandonato?» - . Si comprende come Cristo, vero Figlio di Dio, veramente in quel punto trionfasse in somma perfezione, nella totale obbedienza e nella perfetta unione all'eterno Padre…La serva di Cristo non tema di essere abbandonata…anzi, prenda più fiducia nel divino soccorso proprio nei momenti di maggior tribolazione e si ricordi della dolce promessa di Dio fatta per bocca del profeta: «Sono con lui nella tribolazione, lo salverò e lo glorificherò».

La quarta arma
La quarta arma è il non dimenticare mai la sua sacratissima passione e morte. Senza quest'arma, superiore a tutte, non potremmo vincere i nostri nemici e poco gioverebbero le altre.

PREGHIERA
O passione gloriosissima, rimedio di ogni nostra ferita! Madre fedelissima, che conduci i tuoi figli al Padre celeste! Rifugio vero e soave in tutte le avversità! Cibo vero, che guidi le piccole menti alla somma perfezione! Specchio rilucente, che illumini chi in te si riflette e ricomponi le sue deformità! Scudo impenetrabile, che insuperabilmente ci difendi! Manna saporita e piena di ogni dolcezza, che preservi coloro che ti amano da ogni veleno mortale! Scala altissima, che porti al bene infinito chi anela salire! Dimora vera e confortevole delle anime pellegrine! Fonte perenne, che dai refrigerio agli assetati di te! Mare pescosissimo, per chi ti sa navigare! Olivo soavissimo, che spandi i tuoi rami per tutto l'universo! Sposa fedele, dolce premurosa, di te sempre innamorata! O carissime sorelle, esercitatevi infaticabilmente in questa arma e specchiatevi nel suo radiante splendore, se volete conservare la bellezza delle vostre anime! Perché, veramente, la Passione è la sapientissima maestra che vi condurrà alla piena bellezza di tutte le virtù e, con essa, perverrete al palio della vittoria. A lode di Cristo. Amen.

La quinta arma
La quinta arma è il non dimenticare mai la nostra morte. Molto giova ricordarsi spesso della morte e stare continuamente preparati a essa, perché non sappiamo in quale ora di quale giorno ce la invierà il severissimo giudice. Dice bene il glorioso apostolo Paolo: «Facciamo il bene, finché abbiamo il tempo». Il tempo della nostra vita si chiama tempo di misericordia, perché ci viene concesso per emendarci, passando dal bene al meglio; mentre viviamo l'esistenza terrena, Dio ci aspetta di giorno in giorno e, a Lui, dovremo rendere conto del dono della buona volontà, che ci viene donato per esercitarlo a sua lode, per la salute della nostra anima e per il bene del nostro prossimo; se non lo faremo, non solo dovremo rendere ragione del male commesso ma, anche, del bene non fatto per la nostra negligenza… A volte, il nemico mette con astuta malizia nelle menti delle novizie, ancora poco agguerrite nella battaglia spirituale, l'idea che debbano morire presto e, così, le induce a fare maggiore penitenza di quella dovuta, convinte, per umiltà, di non aver acquistato sufficienti meriti. Il maligno le studia, e le sollecita a trasgredire la regola della vera obbedienza; ma, senza alcun dubbio, l'obbedienza è più meritoria di qualunque penitenza. Quindi, è necessario usare l'arma della memoria della nostra morte con giusta prudenza, perché possa essere esercitata per la salute dell'anima e lode di Cristo. Amen.

La sesta arma
La sesta arma è la memoria delle beatitudini del paradiso. Esse sono preparate per quelli che combattono legittimamente senza curare i vani piaceri della vita terrena, perché è impossibile godere i beni presenti e quelli futuri, come dice il sacratissimo dottore Sant'Agostino. Perciò siate contente, dilettissime sorelle, di non sperimentare alcun diletto mondano e non vi pesi la fatica di rinnegare la vostra volontà; ricordatevi del nostro Patriarca San Francesco, che riteneva il potere di vincere noi stessi il dono maggiore di Dio ai suoi servi di questo mondo, e diceva: L'è tanto el ben che aspetto che ogne pena m'è diletto per spiegare perché si gloriava di patire, nella memoria dei beni eterni…Pertanto, dilettissime sorelle, siate forti e costanti, perseverando nel bene operare solo per puro amore del nostro Signore Dio. A lode di Cristo. Amen.

La settima arma
La settima arma, per vincere i nostri nemici, è la memoria della Santa Scrittura, da portare sempre nel nostro cuore. Da lei dobbiamo prendere consiglio, in tutte le cose, come da fidatissima madre, così come si legge della prudentissima e sacrata vergine Santa Cecilia: In segreto sempre portava in seno il Vangelo di Cristo; e con quest'arma il nostro salvatore, Cristo Gesù, confuse il diavolo nel deserto dicendo:- è scritto.- perciò, dilettissime sorelle, fate fruttificare le quotidiane letture del coro e della mensa, per rafforzarvi in questa arma…
Oh quanto dolce e soave è il divino parlare di Cristo Gesù, nell'anima di quella che sinceramente di Lui è infiammata! Infatti, non è forse parola di Cristo, la dottrina Evangelica? Certo si. Dunque, quanto attentamente la dovete intendere e gustare!
Carissime sorelle, vi prego di usare con prudenza le armi spirituali e di non stare mai senza di esse, se volete trionfare sui vostri avversari; guardatevi di non farvi ingannare sotto forma di bene, perché, alcune volte, il diavolo appare in sembianza di Cristo o della Vergine Maria, in qualche figura di angelo o di santo. Perciò, se venissero apparizioni, prendete l'arma della Scrittura e comportatevi come la madre di Cristo che, all'apparizione dell'angelo Gabriele, chiese: - Cosa significa questo saluto? - per assicurarvi bene, prima di ascoltare, se vi trovate innanzi a un buono o a un cattivo spirito. E beata chi farà in questo modo. E’ anche necessario fare buona guardia ai propri pensieri, perché, alcune volte, il diavolo mette buone e sante intenzioni nella mente per ingannarla e, poi, spingerla alla disobbedienza, che è il contrario della virtù pur nella convinzione di operare il bene, e da qui indurla nella fossa della disperazione.