Con Sede Vacante, si sa, si definisce la Chiesa cattolica in temporanea mancanza del papa. Il Sedevacantismo è un movimento, all'interno del mondo tradizionalista cattolico, che considera il Vaticano privo di papa, almeno da Paolo VI in poi, a causa degli atti antitradizionali di papi che, da allora, si sono succeduti. Mons. Marcel Lefebvre, fondatore della Fraternità san Pio X, negli ultimi anni della sua vita propendeva verso il Sedevacantismo anche se evitava di dichiararlo pubblicamente. Il Sedevacantismo, infatti, nella sua accezione estrema finisce per porre la Chiesa cattolica in una situazione senza vie d'uscita: autorità illegittime continuerebbero ad eleggere autorità illegittime senza possibilità di un risanamento della situazione.
Tuttavia, non si può negare, fatti alla mano, che la figura del papa, come si presenta oggi, è assai problematica per chi è legato alla fede tradizionale. Questo, a prescindere dal proclamare apertamente l'esistenza di uno pseudo-papa. Piuttosto che alla fede tradizionale, il papato odierno offre un gran servizio all'Agenda internazionale (immigrazionismo, sostituzione etnica, antropocentrismo), ha un atteggiamento paritario verso tutte le altre religioni e un liberalismo dogmatico e morale a tratti angosciante. Tutto ciò lo fa essere per se stesso assai distante, per non dire opposto, a quei credenti - e non sono pochi - rivolti alla tradizione.
Nella vita pratica di tali fedeli, il papa non esiste più. Non sono loro a volerlo ma ne sono sospinti da dottrine controverse esternate dal papato attuale.
Perciò mi fa bonariamente sorridere chi guarda con orrore alla possibilità di "Sedevacantismo". Ricordo a queste persone che un genere simile di realtà di fatto esiste anche per chi non la vuole accettare. Anzi, la semplice Sede vacante (con l'assenza di un papa) sarebbe molto meno eversiva, rispetto alla situazione attuale.
Il papato odierno sta curando un altro gregge, sta perseguendo altri fini, rispetto a quanto, tradizionalmente dovrebbe. A volte fa dei discorsi accettabili, ma questo non è una regola costante, tende ad essere un'eccezione all'interno di visioni in cui la fede è sempre più relativizzata.
La situazione è in tutto simile all'esempio seguente: un uomo sposato frequenta costantemente un'amante, ne è devoto e dedito. La moglie, tra le mura domestiche, è sempre più trascurata. Quell'uomo è, di fatto, con l'amante si riconosce con lei, non con la moglie e, anche se il matrimonio non è stato spezzato con una richiesta e un ottenimento di divorzio da parte della moglie stessa, i due coniugi vivono di fatto come estranei sotto lo stesso tetto. Per il mondo saranno ancora marito e moglie (nessuno ha l'autorità per negarlo) ma nel loro cuore non lo sono più. La situazione si può sanare solo se il marito allontana l'amante e torna veramente con la moglie.
Anche chi oggi non ammette il Sedevacantismo non può evitare di riconoscere una situazione al limite della rottura, una rottura non voluta dai fedeli tradizionalisti ma imposta dall'alto: essi, infatti, vivono come estranei sotto uno stesso tetto con le gerarchie ecclesiastiche, il che comporta emarginazione e disprezzo. Perché, allora, meravigliarsi se cardinali assai criticabili continuano ad irritare molti fedeli con invenzioni o pronunciamenti che non hanno a che vedere con la tradizione? Essi continuano a portare mazzi di rose ad un'amante, non alla Chiesa con la quale teoricamente si sarebbero uniti e dovrebbero servire! Chi è sopra di loro tace, quindi approva.
"Articolo fatto quando c'era Francesco, in fieri, non ancora pubblicato, ma messo in alcuni commenti". Niente affatto! L'articolo è stato fatto con la lucida coscienza che l'attuale, Prevost, per quanto "truccato" da conservatore continua attivamente la linea di Bergoglio. "Sedevacantismo o sedeoccupantismo ?" Comunque lo si voglia chiamare il problema è quello di un'intrusione da parte di estranei nella "stanza dei bottoni" della Chiesa.
Articolo fatto quando c'era Francesco, in fieri, non ancora pubblicato, ma messo in alcuni commenti.--- I parte-Sedevacantismo o sedeoccupantismo ? Se si dice che Francesco non è papa si dice che la sede è vacante, sedevacantismo, ma io, ed è mia opinione personalissima, parlerei piuttosto di sedeoccupantismo, nel senso che la sede ed i posti di autorità a Roma sono occupati dai modernisti, i peggiori nemici della Chiesa, come dice san Pio X, Mons Lefebvre, pur non parlando di legittimità o non legittimità, diceva: «La chaire de Pierre et les postes d’autorité de Rome étant occupés par des antichrists..." "La cattedra di Pietro e i posti d'autorità di Roma essendo occupati da degli anticristi.... Questo è ciò che ci ha portato alla persecuzione della Roma anticristica, questa Roma modernista e liberale. » . "Non potremo collaborare! (...) Roma ha perso la Fede! Roma è in apostasia!", (lettera del 29 agosto 1987, indirizzata ai quattro futuri vescovi). --- Diceva questo, nel 1987, quando c'era Giovanni Paolo II sulla Cattedra di Pietro; cosa direbbe oggi ? --- Comunque mons. Lefebvre non ha risolto la questione se fosse papa o meno, papa o non papa, ma è un anticristo che occupa la Cattedra di Pietro ed è per questo che parlerei di sedeoccupantismo. Questo permetterebbe di continuare la Chiesa; la struttura è lì anche se occupata dai nemici. Se, per esempio, un regno è occupato da un tiranno, dai nemici, per un certo periodo e poi ritorna al legittimo re, non si direbbe che il regno non sia più esistito e poi sia riapparso ma che è stato occupato da un tiranno, dai nemici, per un periodo. Questo potrebbe rispondere a quello che dicono alcuni cioè, se si è obbligati a non essere sottomessi al papa vuol dire che la Chiesa è finita, il diavolo ha trionfato. --- Ripeto, è la mia opinione personalissima, e quindi va presa come tale, del resto io stesso non dico che sia la soluzione ma piuttosto un tentativo di spiegazione di quello che sta succedendo. Alcuni mi hanno chiesto, visto quello che pubblico su Francesco, se penso che sia papa o no. Non sono teologo, benché se non sia a digiuno di teologia, mi devo quindi affidare a quello che dicono i teologi del passato. ---- Alcuni dicono che un papa non può cadere in eresia, e se è eretico significa che era eretico prima che divenisse papa e che quindi non è mai stato papa, altri che se cade in eresia resta papa, altri che deve essere deposto e fin tanto che non è deposto dalla Chiesa, anche se eretico, resta papa, altri che è deposto ipso facto, per alcuni basta l’eresia interna per altri bisogna che diventi manifesta. Riassumendo : 1) Il Papa non può essere eretico; 2) Cadendo nell’eresia, anche puramente interna, il Papa perde il pontificato ipso facto; 3) Anche se cade nell’eresia, il Papa non perde il suo ufficio; 4) Il Papa eretico non è deposto ipso facto, ma deve essere dichiarato deposto dalla Chiesa; 5) Il Papa eretico è deposto ipso facto nel momento in cui la sua eresia diventa manifesta. Insomma, una quantità di opinioni differenti e la Chiesa ancora non ha detto quale sia valida o no. ---- Il grande teologo il venrabile Francisco Suárez, per esempio, riconosciuto dalla Chiesa, diceva nel XVI secolo. “Un papa sarebbe scismatico … ‘se cambiasse tutti i riti liturgici della Chiesa che sono stati sostenuti dalla tradizione apostolica’”. Quindi, secondo lui, i papi, a partire da Paolo VI sarebbero scismatici e quindi non sarebbero papi. ---- Mons Lefebvre, Vescovo strumento della provvidenza in questa crisi modernista, disse: «Penso che sia meglio seguire la Provvidenza che precederla,(sulla questione del papa) cioè aspettare gli eventi, giudicarli alla luce della Fede, della Tradizione e della dottrina della Chiesa. Pertanto, non voglio dare un giudizio affrettato, che non sarebbe prudente », conferenza del 2 dicembre 1976. Nel suo sermone pasquale a Ecône, nel 1986, si spinse oltre: “... Siamo veramente di fronte a un dilemma grave, un dilemma troppo grave che, credo, non è mai esistito nella Chiesa: che colui che siede sulla cattedra di Pietro partecipi al culto di falsi dei. Non credo che questo sia mai accaduto nella Chiesa. Quale conclusione dovremmo trarre, forse tra qualche mese, da questi ripetuti atti di comunicazione nei falsi culti? Non lo so. Mi chiedo. MA È POSSIBILE CHE SAREMO COSTRETTI A CREDERE CHE QUESTO PAPA NON È PAPA. (MAIS IL EST POSSIBLE QUE NOUS SOYONS DANS L’OBLIGATION DE CROIRE QUE CE PAPE N’EST PAS PAPE.) Perché sembra a prima vista, non vorrei ancora dirlo in modo solenne e formale, ma sembra a prima vista che sia impossibile che un Papa sia eretico pubblicamente e formalmente. Nostro Signore ha promesso di essere con lui, di custodire la sua Fede, di mantenerlo nella Fede. Come può qualcuno a cui Nostro Signore ha promesso di mantenerlo nella Fede in modo definitivo, senza che possa sbagliare nella Fede, essere allo stesso tempo eretico pubblicamente, e quasi apostasiare...? Questo è il problema che riguarda tutti noi, e non solo me”. ---- Mons. Vigano, il 28 Luglio 2021, in un video in cui parla della Traditionis Custodes dice: "Siamo giunti al punto che anche le persone semplici e poco addentro alle questioni dottrinali hanno compreso che abbiamo un papa non cattolico, quantomeno nel senso stretto del termine. Questo pone dei problemi di natura canonica non indifferenti, che non sta a noi risolvere ma che prima o poi andranno affrontati." Oggi è andato ancor più lontano e dice che Francesco non è papa. Certo, si possono discutere certe sue affermazioni, ma in questo marasma, è una voce che conta. ---- Si può pensare, dunque, che Francesco, con quello che fa : la Pachamama, la statua di Lutero in Vaticano, la dichiarazione scandalosa di Abu Dhabi, l'Amoris Laetitia, la Traditionis Custodes, la Desiderio Desideravi, la benedizione alle coppie gay, l’eresia a Singapore il 13 settembre 2024 che, secondo alcuni è eretica come quella di Abu Dhabi ed altro, non sia papa ma mi sembra imprudente affermarlo in maniera categorica come fa mons. Viganò ed altri. E poi, indipendentemente dalla legittimità o illegittimità dei papi conciliari bisogna dire che, essendo Vaticano II pastorale e non dogmatico e che nulla vi è stato imposto come dogmatico, dalla Definizione dell'Assunzione della Madonna fatta da Pio XII nel 1950 fino ad oggi l'unica dichiarazione infallibile, e ancora alcuni mettono in dubbio che lo sia, è quella di Giovanni Paolo II del 1994 in cui dice che le donne non possono diventare prete, il che è conforme alla tradizione. Alcuni risponderanno che c'è l'infallibilittà del Magistero ordinario e universale. Bisogna ovviamente tener conto della precisione espressa in questi termini da san Vincenzo da Lerino: «...anche nella stessa Chiesa cattolica ci si deve preoccupare molto che ciò che noi professiamo sia stato ritenuto tale ovunque, sempre e da tutti». --- Bisogna che sia l'insieme dei vescovi, dappertutto, in tutti i tempi, e tutti. Gesù dice chi VI ascolta, appunto, l'insieme dei vescovi, nello spazio e nel tempo. Gesù non dice ; chi ascolta ognuno di voi ma chi VI ascolta : «Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me» Luca X ,13. --- Se oggi, per esempio, tutti, o quasi, dappertutto dicono e fanno delle cose non conformi, in contrasto con il vangelo e che non sono sempre, dappertutto e da tutti state dette, ovviamente, non bisogna tenerne conto. II parte. Comunque Dio non lascia mai il mondo senza che qualcuno testimoni pubblicamente la verità e nessuno potrà negare che mons. Lefebvre sia stato l'uomo più importante, l'uomo simbolo della resistenza alla rivoluzione conciliare, disastrosa per la Chiesa. Non per nulla l'hanno chiamato l'Atanasio del XX secolo, difatti, come sant'Atanasio fu il più importante oppositore dell'eresia ariana nel IV secolo che aveva invaso tutta la Chiesa, così mons. Lefebvre è stato il più importante oppositore al Concilio Vaticano II ed alle riforme conciliari, frutti del modernismo, "sintesi di tutte le eresie", come lo definiva san Pio X. E quasi tutti coloro che hanno continuato quest'opposizione derivano, in un modo e nell'altro da lui. Non bisogna dimenticare poi che la FSSPX, Fraternità sacerdotale San Pio X, è stata fondata regolarmente a Friburgo il 1º novembre 1970 con l'accordo e l'approvazione di mons. François Charrière, allora vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo. Poi, nel 1971 la Fraternità sacerdotale San Pio X venne approvata dalla Santa Sede con lettera gratulatoria del cardinale Wright, prefetto della congregazione per il clero. Poi nel nel 76, a causa della non accettazione del marasma post-conciliare, del Novus Ordo, rifiuto di chiudere il seminario di Econe e rifiuto di non ordinare sacerdoti, fu sospeso a Divinis e poi nell'88 consacrò i 4 vescovi senza mandato, per continure a ordinare sacerdoti fedeli alla tradizione di sempre, venne scomunicato perché il diritto canonico lo prevedeva. Benedetto XVI poi, nel 2009, ha revocato la scomunica : forse si è detto ; beh, può darsi che abbiamo esagerato. C'è chi è d'accordo e chi no con quello che ha detto e fatto mons. Lefebvre, (personalmente lo sono) ma nessuno può ignorare la sua opera, i suoi discorsi. Il signor Pedroni quando nel 1969-70 discutevano con Mons. Lefebvre ed altri sulla Fraternità San Pio X a Econe, in Svizzera, disse "profeticamente": Econe, sarà conosciuta nel mondo intero, ed è quello che è avvenuto. --- Mentre Paolo VI attuava il concilio e cominciava a fare le riforme distruttrve, specialmente quella della messa. sorgeva mons. Lefebvre che si opponeva a tutto questo. Diceva ad esempio al canale Antenne 2 (equivalente francese di RAI 2) il 4 luglio 1976 nel programma TV : Messe Intégriste: “Credo che all'interno della Chiesa ci sia una sorta di occupazione della Chiesa da parte di un potere sovversivo che sta demolendo la Chiesa dall'interno. Sento il dovere di non sottomettermi a questo potere sovversivo e non mi si può chiedere di collaborare alla distruzione della Chiesa perché sto interpretando gli ordini che mi sono stati dati e per questo sento che non devo obbedire”. Dunque mons. Lefebvre, come dicevo, è l'uomo, manifestatamente, scelto dalla provvidenza in questa eclissi della Chiesa per mantenere la Tradizione quindi mi sembra imprudente andare oltre. --- Comunque la questioni può porsi. Può un anticristo essere il vicario di Cristo? In tutti i casi, papa o non papa, è lui che occupa la cattedra di Pietro ed è un anticristo, cioè agisce contro Cristo, dunque lasciamo in sospeso la questione del sedevacantismo e fermiamoci al sedeoccupantismo, è più prudente. — Due parole ancora su Mons. Lefebvre e La Salette. La Madonna a La Salette, nel 1846 disse "la Chiesa avrà una crisi spaventosa", "La Chiesa sarà eclissata", "il mondo sarà nella costernazione", "Roma perderà la Fede e diventerà la sede dell'Anticristo"? Mons. Lefebvre disse cose simili nell'87, ai 4 futuri vesconi, come visto sopra, senza nominare La Salette ma probabilmente pensava a La Salette, non parla dell'Anticristo ma degli anticristi che occupano Roma. Gli anticristi sono coloro che agiscono contro Cristo, precursori dell'Anticristo. --- In seguito mons. Lefebvre, nominerà esplicitamente La Salette, il 30 Giugno 1988 "Voi conoscete le apparizioni di La Salette, dove la Madonna dice che Roma perderà la fede, che ci sarà un'eclissi a Roma, un'eclissi... vedete cosa può significare questo da parte della Beata Vergine". --- E tre settimane prima della sua morte,nel 1991, nella sua ultima pubblicazione, il prelato parlava nuovamente del Segreto di La Salette: "Questo raggruppamento getta una luce così abbagliante sulla rivoluzione dottrinale inaugurata ufficialmente nella Chiesa dal Concilio e proseguita fino ad oggi, che non si può fare a meno di pensare alla 'Sede dell'iniquità' predetta da Leone XIII, o alla perdita della fede di Roma predetta dalla Madonna a La Salette". E poi queste profezie sono conformi a molte altre, anche riconosciute dalla Chiesa. --- Comunque è tutto sotto il controllo del Cielo; la Madonna disse a Fatima nel 1917 ; "...alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà.
Il problema segnalato non è "cosa ne pensano i sedevacantisti". Il problema segnalato è: nonostante ci sia chi non voglia considerare il sedevacantismo, qualcosa di simile sta già accadendo poiché buona parte della gerarchia (papa compreso) "amoreggiano" con ciò che non è Chiesa, lasciando da parte ciò che dovrebbero servire o illudendo il prossimo che lo servono. Come un uomo che, appunto, tradisce costantemente e sistematicamente la moglie e magari ogni tanto le offre qualche rosa.