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Pseudomisticismo & affini. La Fede non è riducibile ad un sentimento emozionale del bene o del divino

Volentieri offriamo ai lettori questi attualissimi estratti del capolavoro di Mons. G. Ballerini La crisi del pensiero moderno e le basi della fede (dello stesso Autore abbiamo pubblicato anche l’ottimo volume Breve Apologia del Cristianesimo. Contro gli increduli dei nostri giorni).

[…] Per essi [i modernisti] la fede non può essere preceduta da nessuna conoscenza razionale di Dio, che è il grande inconoscibile, né dalla rivelazione divina, che è parimenti inconoscibile in quanto soprannaturale; a meno che si faccia consistere, come vogliono i razionalisti e i modernisti, nella coscienza morale dell’umanità.

L’atto di fede soprannaturale si riduce tutto a quel confuso e indeterminato movimento dell’animo che in noi sorge alla presenza dell’inconoscibile che ci avvolge da tutte le parti, a quel sentimento emozionale del bene (o del divino), che dal più al meno noi tutti sperimentiamo in noi stessi. Una fede, come ognun vede, destituita d’ogni base oggettiva, ed in cui tutti possono darsi la mano, anche gli increduli.

[…] A dir vero, però, i filosofi dell’immanenza non si curano molto di specificare quale sia questo «senso» e questa «esperienza del divino».

Chi vuol andare al fondo del loro pensiero, non trova altro che il vieto errore dello pseudo-misticismo, il quale alla conoscenza della ragione sostituisce il sentimento, l’istinto della fede, il bisogno del cuore, il segreto intuito, quel tutto insieme, insomma, che «mette l’uomo, come dice l’enciclica, in contatto immediato con la realtà stessa di Dio, e tale gl’infonde una persuasione della esistenza di lui e della sua azione sì dentro sì fuori dell’uomo, da sorpassare di gran lunga ogni convincimento scientifico.

Asseriscono pertanto una vera esperienza (del divino), e tale da vincere qualsiasi esperienza razionale: la quale se da taluno, come dai razionalisti, è negata, ciò dicono intervenire perché non vogliono porsi costoro nelle morali condizioni che son richieste per ottenerla
». Così la enciclica Pascendi.

>>> La crisi del pensiero moderno e le basi della fede
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lamprotes
Lo pseudomisticismo fa leva sulla psiche esattamente come il razionalismo ma la psiche non è il campo della spiritualità per quanto ne possa ricevere i benefici. Quando il Cristianesimo viene decurtato della sua radice fondamentale, rimangono due poli: la razionalità e il sentimento che, privi dello Spirito, divengono razionalismo e sentimentalismo ossia proiezioni psicologiche dell'uomo sul Divino …Altro
Lo pseudomisticismo fa leva sulla psiche esattamente come il razionalismo ma la psiche non è il campo della spiritualità per quanto ne possa ricevere i benefici. Quando il Cristianesimo viene decurtato della sua radice fondamentale, rimangono due poli: la razionalità e il sentimento che, privi dello Spirito, divengono razionalismo e sentimentalismo ossia proiezioni psicologiche dell'uomo sul Divino che così viene abbassato a idolo. Il protestantesimo, nella sua storia, ha sempre oscillato tra razionalismo e sentimentalismo e il Cattolicesimo pure, quando ha abbandonato la radice nativa della spiritualità. Oggi siamo in questa esatta condizione.