Terziario Francescano dell'Immacolata entra in scena: il dogma della Corredentrice non è "chiacchiere inutili"

Carissimi Stilumcuriali, Claudio Circelli, terziario dei Francescani dell’Immacolata, ci ha inviato una riflessione molto documentata e interessante sulla figura di Maria, Corredentrice. Buona lettura. E Auguri di Buon Anno a tutti, nella ricorrenza della festa di Maria Madre di Dio.

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Corredentrice taciuta, Corredentrice dimenticata, Corredentrice mortificata


«Sono state omesse certe espressioni e vocaboli usati dai Sommi Pontefici che, benché in sé verissimi, possono essere più difficilmente capiti dai fratelli separati (in questo caso, dai protestanti). Tra gli altri vocaboli, si possono annoverare i seguenti: “Corredentrice del genere umano” (San Pio X, Pio XI); “Riparatrice di tutto il mondo” (Leone XIII); “rinunciò ai diritti materni sul figlio, per la salvezza degli uomini” (Benedetto XV; Pio XII); “meritatamente, si può dire che Maria, con Cristo, abbia redento il genere umano” (Benedetto XV)»[1].

Con queste parole, la Commissione teologica preparatoria del Concilio Vaticano II riassumeva lo status quaestionis – ed esprimeva l’universale sensus fidelium -, quanto al titolo e quanto al contenuto della Corredenzione, agli inizi degli anni ’60, nella Chiesa Cattolica.

A distanza di 57 anni da quel documento, approvato da san Giovanni XXIII (+ 3-6-1963), udiamo l’eco di una voce diversa, proveniente dalla Basilica più cara alla Cristianità:

Fedele al suo Maestro, che è suo Figlio, l’unico Redentore, non ha mai voluto prendere per sé qualcosa di suo Figlio. Non si è mai presentata come co-redentrice. No, discepola” (Francesco, Basilica Vaticana, 12 dicembre 2019).

A commento di questa espressione, si noti che “non presentarsi come Corredentrice”, non significa non esserlo. Nemmeno Maria si è “presentata” come Immacolata, e nemmeno come Madre di Dio, e nemmeno come sempre vergine. Anzi, le apparenze, potevano suggerire piuttosto il contrario, soprattutto quanto alla sua verginità. Eppure, nonostante le apparenze, Maria era, è, e sempre sarà l’Immacolata Semprevergine Madre di Dio; e il primo di questi dogmi, l’Immacolato Concepimento, è stato solennemente proclamato dal beato Pio IX, a coronamento di un movimento mondiale di petizioni, proprio in quella basilica Vaticana dove, qualche settimana fa, il suo successore ha paragonato la richiesta del nuovo dogma mariano, a “chiacchiere inutili”.

Chiedere un nuovo dogma, non è “perdersi in chiacchiere” ma è la legittima espressione del sensus fidelium, secondo quanto dice il Signore Gesù, “lo Spirito Santo vi condurrà alla verità tutta intera” (Gv 16, 13); secondo la profezia della Vergine Maria, “Tutte le generazioni mi chiameranno beata” (Lc 1, 48), e secondo quanto prescrive il Diritto Canonico, “i fedeli hanno il diritto di manifestare ai Pastori della Chiesa le proprie necessità, soprattutto spirituali, e i propri desideri; […] essi hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa; e di renderlo noto agli altri fedeli, salva restando l’integrità della fede…” (can 212, §§2-3).

Se metteranno a tacere queste voci, “grideranno le pietre” (Lc 19, 40).

Nemmeno Gesù si è presentato a tutti con lo splendore della gloria della sua divinità; e anche quando si presenta a Tommaso, da Risorto, “altro è ciò che Tommaso vide, altro è ciò in cui Tommaso credette” (San Gregorio Magno).

Non presentare apertamente le proprie qualità e perfezioni, dunque, non significa esserne privi. Questo è vero soprattutto per le persone umili, come era la Vergine Maria, secondo le sue stesse ispirate parole: “L’Onnipotente… ha guardato all’umiltà della sua serva” (Lc 1, 48). L’umiltà, per definizione, nasconde se stessa.

Anche Dio non appare, eppure c’è.

Il passaggio dall’apparenza all’essere è il passaggio dalla fisica alla metafisica, dalla materia allo spirito, dagli accidenti alla sostanza, dall’estetica sensuale alla contemplazione della verità; tutte condizioni di possibilità per il ragionevole passaggio dall’evidenza naturale alla fede soprannaturale, senza della quale ragionevolezza la fede manca dei suoi presupposti intellettuali, e diventa fideismo volontarista irrazionale.

Se dalla premessa che “Maria non appare come Corredentrice”, si osa concludere che, dunque, non lo è, o si procede in modo sofistico, e quindi senza coerenza logica; oppure si presuppone una seconda premessa – “solo ciò che appare è” -, tenuta appositamente nascosta, per la sua intellettuale indecenza. In questo secondo caso, il ragionamento è coerente in se stesso, ma ugualmente falso, perché evidentemente falsa è la seconda premessa, in quanto, se fosse vera, Dio non esisterebbe. Si capisce perciò, perché tale premessa sia indicibile per un cristiano, soprattutto cattolico. Tuttavia, essa è presupposta, in modo più o meno larvato anche in campo ecclesiale, in tanti ragionamenti che assolutizzano certi principi della filosofia del linguaggio e della “comunicazione”. Assolutizzano il relativo e relativizzano l’assoluto, in modo da sostituire la metafisica (oltre-la-fisica) dell’essere con l’”endofisica” dell’apparire, fondata sulla verità come “trascendentale” dell’apparire, e non più dell’essere.

Tale supporto della fede, non più metafisico, ma ideologico (scenografico e politico), deve trovare la propria ragion d’essere non più nell’amore delle realtà invisibili, ma nell’antropologia immanente, che si traduce nell’impegno sociale per un modo materialmente e psicologicamente migliore. Da qui la simpatia di un certo mondo cattolico per la teologia della liberazione e per la massoneria, con le quali esso condivide l’ideale dell’umanesimo integrale immanente. In questo mondo sedicente cattolico, alla dottrina della fede si preferiscono gli slogan demagogici, e alla Sacra tradizione liturgica, si preferisce lo show lasciato alla creatività (e alla cretinità) delle mode del momento. Per questo mondo cattolico, non solo un nuovo dogma, ma tutti i dogmi propriamente soprannaturali, sono “chiacchiere inutili”.

Bisogna ricordare, a questo punto, che nelle fonti della Rivelazione ci sono molte verità virtualmente nascoste (come la pianta nel seme, come il fiore nel germoglio, come il frutto nel fiore), la cui comprensione formale cresce solo progressivamente, «con la contemplazione e lo studio dei credenti che le meditano in cuor loro (cfr. Lc 2,19 e 51), sia con la intelligenza data da una più profonda esperienza delle cose spirituali, sia per la predicazione di coloro i quali con la successione episcopale hanno ricevuto un carisma sicuro di verità» (DV 8).

Questo è vero universalmente e, in particolare, per il mistero che circonda l’umile Ancella del Signore:

«Quanto poco ancora è conosciuta l’Immacolata, in teoria, e meno ancora nella pratica. Quanti preconcetti, incomprensioni, difficoltà si agitano nelle menti!» (San Massimiliano, Scritti, n. 603).

«Tutto resta ancora da dire su Maria» (San Massimiliano, in Il Cavaliere dell’Immacolata, 1942, n. 10, p. 17).

Tutto resta da scoprire, come un tesoro nascosto nelle fonti Rivelazioni, prima tra le quali è la Sacra Scrittura. E il senso cristiano integrale della Sacra Scrittura, oggi, indica soprattutto tre passi biblici che contengono, come uno scrigno sacro e prezioso, la mistica perla della corredenzione: Gen 3, 15; Gv 19, 26-27; Ap 12, 2.

A tal riguardo, ci sarebbe da approfondire l’esegesi di questi passi biblici, anche perché non mancano ottimi studi a carattere scientifico e divulgativo, corroborati dall’insegnamento dei Padri, confermati dal magistero ordinario pontificio.

Se, dunque, non è lecito concludere, da quella premessa “apparente”, che Maria non è Corredentrice, né per deduzione logica, né teologica, essendo vero esattamente il contrario, come si spiega che molti cattolici, attualmente, proprio a tale conclusione negativa sono pervenuti?

La risposta è già stata data sopra, almeno parzialmente, parlando dell’”endofisica dell’apparenza”, come nuovo orizzonte culturale immanente di molti cattolici anagrafici, dai quali la fede viene recepita a modo di ideologia antropologica immanente e non più come virtù soprannaturale essenzialmente teologale e trascendente l’universo materiale.

In questo contesto di “materialismo pragmatico cristiano”, trova la sua naturale collocazione il principio che spiega più da vicino l’inusitata eclissi della corredenzione mariana nella chiesa cattolica: “l’errore non confutato è un errore propagato; e se la correlativa verità non è più fortemente proclamata, essa è dimenticata”.

Dopo il concilio, per una cattiva interpretazione del suo silenzio sulla Corredentrice, non solo la Corredenzione è stata taciuta, ma è stata anche formalmente negata da varie correnti teologiche, senza che il magistero si desse la pena di confutarle. Conseguenza: l’errore si è propagato, fino ad attingere una parte notevole dell’intelligenza cattolica.

L’unico che ha reagito a questo triste andamento delle cose, sia pure, non con il vigore necessario per invertire la cattiva tendenza, è stato San Giovanni Paolo II, nel suo magistero ordinario. Ma anche la sua voce è stata ostracizzata da potenti lobby ecclesiali. Gli ultimi suoi pronunciamenti pontifici sulla corredenzione risalgono ai primi anni ’90 e, perciò, da allora, sono passati circa 25 anni…, 25 anni di silenzio, sia della corredenzione in sè, sia della confutazione della sua negazione. Risultato: quanto all’opinione comune presso i teologi, non ci crede quasi più nessuno, se non un piccolo resto. Si è taciuta la verità per rispetto umano verso i protestanti, e ora, sulla Corredentrice, si pensa come i protestanti. Ma non tutti sono caduti nella trappola, perché lo Spirito Santo conduce infallibilmente il sensus fidelium della Chiesa e, quando tace la chiesa docente, parla la chiesa discente, mossa dallo spirito di pietà verso l’Immacolata Madre di Dio.

A chiedere un nuovo dogma mariano, che includa in modo diretto o indiretto la corredenzione, non è stato solo il piccolo gruppo di presuli che recentemente si sono rivolti in tal senso a papa Francesco. La chiesero, in verità, circa 400 vescovi durante il Concilio Vaticano II e, tra il 1993 e il 2010, il movimento internazionale Voxpopuli, che raccolse la firma di 42 cardinali, più di 500 vescovi e circa 7 milioni di altre adesioni.

Se a questo, aggiungiamo che difficilmente si trova un santo del XX secolo che non abbia parlato, in un modo o nell’altro, della Corredentrice, arriviamo alla conclusione essa sia una verità cattolica prossima alla fede.

Prendiamo esempio da loro, in particolare da san Giovanni Paolo II che ha usato 7 volte il titolo di Corredentrice nel suo magistero ordinario, e ne ha spiegato mirabilmente il contenuto teologico.

Prendiamo esempio da san Lepoldo Mandic (+ 1942) che, tra gli altri Santi “corredenzionisti”, avrebbe voluto scrivere un libro per dimostrare che Maria è Corredentrice. Egli credeva che Maria, in quanto Corredentrice, avrebbe ristabilito l’unione della Chiesa Ortodossa con “l’unica Chiesa di Cristo, che sussiste nella Chiesa Cattolica”.

Prendiamo l’esempio da santa Teresa di Calcutta che, in una lettera autografa del 14 agosto 1993, scrisse: “La definizione papale di Maria Corredentrice… porterà grandi grazie alla Chiesa”.

Prendiamo l’esempio da san Henry Newman (+ 1890), che ha rivolto al suo amico Pusey, anglicano, queste attualissime parole: “perché contestate il fatto che Nostra Signora venga chiamata Corredentrice quando siete pronti ad accettare titoli incommensurabilmente più gloriosi attribuiti a Maria dai Padri: Madre di Dio, Seconda Eva, Madre di Vita, Stella del Mattino, Nuovo Paradiso Mistico, Centro dell’Ortodossia, e altri simili?”.

[1] SACROSANTUM OECUMENICUM CONCILIUM VATICANUM SECUNDUM, Schemata Constitutionum et Decretorum de quibus disceptabitur in Concilii sessionibus. Series secunda. De Ecclesia et de B. Maria Virgine, Typis Poliglottis Vaticanis, 10 novembre 1962, p. 100.

Fonte:

www.marcotosatti.com/…/maria-corredent…
Giuseppe Di Tullio
Se ci si affida a Bergoglio affinché venga riconosciuto alla Madre di Dio il ruolo " SACROSANTO"di corredentrice del genere mano, stiamo freschi.Chi si sta adoperando con ogni mezzo per distruggere la sana dottrina cattolica,non farà mai un simile passo, inutile illudersi!!