Vescovo cambia versione e ora si appella agli omosessuali perché si "convertano" e "cambino vita"
Il vescovo ausiliario di Los Angeles, Robert Barron, durante una conferenza stampa nell'ambito del Sinodo per i Giovani (12 ottobre) ha dovuto rispondere di una sua dichiarazione del 2017 secondo cui gli omosessuali sono "figli amati di Dio" e l'approccio della Chiesa nei loro confronti dovrebbe essere "inclusivo".
Ora, Barron ha ribadito quanto affermato nel 2017, ma ha poi proseguito dicendo più o meno il contrario.
Ha fatto notare che la Chiesa fa appello perché le persone si convertano e che c'è un insieme di requisiti morali.
Barron ha definito ora "inclusione" un termine secolare, che vuole sostituire con il termine "amore", che lui definisce [seguendo Tommaso d'Aquino] come "volere il bene degli altri" che "a volta significa chiedere alle persone di cambiare vita".
“Accettazione e inclusione non significano non richiedere la conversione" ha aggiunto.
La Chiesa definisce gli atti omosessuali come un peccato mortale che chiede al cielo vendetta.
Foto: Robert Barron, © Mazur/catholicnews.org.uk CC BY-NC-SA, #newsWcewsbhtdw
Ora, Barron ha ribadito quanto affermato nel 2017, ma ha poi proseguito dicendo più o meno il contrario.
Ha fatto notare che la Chiesa fa appello perché le persone si convertano e che c'è un insieme di requisiti morali.
Barron ha definito ora "inclusione" un termine secolare, che vuole sostituire con il termine "amore", che lui definisce [seguendo Tommaso d'Aquino] come "volere il bene degli altri" che "a volta significa chiedere alle persone di cambiare vita".
“Accettazione e inclusione non significano non richiedere la conversione" ha aggiunto.
La Chiesa definisce gli atti omosessuali come un peccato mortale che chiede al cielo vendetta.
Foto: Robert Barron, © Mazur/catholicnews.org.uk CC BY-NC-SA, #newsWcewsbhtdw