Tommaso d’Aquino come mistagogo della Santa Messa nel Rito tradizionale
,,,Tommaso come mistagogo forse non è così sorprendente se si considera quanto influente e potente fosse come filosofo e teologo nell’illuminazione intellettuale e nella formulazione terminologica della transustanziazione e della Presenza Reale eucaristica. Se vogliamo leggerlo e comprenderlo mistagogicamente, ci muoviamo con …Altro
Tommaso d’Aquino come mistagogo della Santa Messa nel Rito tradizionale
,,,Tommaso come mistagogo forse non è così sorprendente se si considera quanto influente e potente fosse come filosofo e teologo nell’illuminazione intellettuale e nella formulazione terminologica della transustanziazione e della Presenza Reale eucaristica. Se vogliamo leggerlo e comprenderlo mistagogicamente, ci muoviamo con lui in un certo senso nel campo intermedio che si apre tra i suoi sforzi di rappresentante della scolastica, apparentemente sobri e aridi, sul sacramento dell’altare da un lato e il suo inno poetico sull’Eucaristia dall’altro, poiché egli, come è noto, aveva compilato e creato poeticamente per conto del Papa la formulazione dell’Ufficio liturgico e della Messa della nuova festa al momento dell’introduzione del Corpus Domini.
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Tommaso d'Aquino come mistagogo della Santa Messa nel Rito tradizionale - San Michele Arcangelo

fonte http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2024/04/tommaso-daquino-come-mistagogo-della.html 18/04/2024 …
Mario Sedevacantista Colucci condivide questo
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Tommaso d’Aquino come mistagogo della Santa Messa nel Rito tradizionale
,,,Tommaso come mistagogo forse non è così sorprendente se si considera quanto influente e potente fosse come filosofo e teologo nell’illuminazione intellettuale e nella formulazione terminologica della transustanziazione e della Presenza Reale eucaristica. Se vogliamo leggerlo e comprenderlo mistagogicamente, ci muoviamo con …Altro
Tommaso d’Aquino come mistagogo della Santa Messa nel Rito tradizionale
,,,Tommaso come mistagogo forse non è così sorprendente se si considera quanto influente e potente fosse come filosofo e teologo nell’illuminazione intellettuale e nella formulazione terminologica della transustanziazione e della Presenza Reale eucaristica. Se vogliamo leggerlo e comprenderlo mistagogicamente, ci muoviamo con lui in un certo senso nel campo intermedio che si apre tra i suoi sforzi di rappresentante della scolastica, apparentemente sobri e aridi, sul sacramento dell’altare da un lato e il suo inno poetico sull’Eucaristia dall’altro, poiché egli, come è noto, aveva compilato e creato poeticamente per conto del Papa la formulazione dell’Ufficio liturgico e della Messa della nuova festa al momento dell’introduzione del Corpus Domini.