01:19
video di una recente Messa Novus nella parrocchia di Cristo Re,in Brasile, avvenuto alcune settimane fa. Gesù non era presente in corpo, sangue, anima e divinità in questa Messa perché Novus? La …Altro
video di una recente Messa Novus nella parrocchia di Cristo Re,in Brasile, avvenuto alcune settimane fa. Gesù non era presente in corpo, sangue, anima e divinità in questa Messa perché Novus? La comunione nella Messa con chi avviene per mano del sacerdote?
Il Signore mai abbandonerà la sua Chiesa Cattolica, anche davanti ai frutti marci che i modernisti proporranno. I sacerdoti che rimarranno fedeli saranno proclamati Benedetti del Padre,dice la Madonna di Anguera.
La Messa non è teatro in cui guardare il rito preferito. La Messa è innanzitutto comunione con Gesù Cristo. Rinnegando questo,si rinnega il Sacrificio di Cristo.

********"""
PAPA PAOLO VI
COSTITUZIONE APOSTOLICA

MISSALE ROMANUM
VIENE PROMULGATO IL MESSALE ROMANO
RINNOVATO PER ORDINE
DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II


Messale Romano, promulgato nel 1570 dal Nostro Predecessore san Pio V per ordine del Concilio di Trento (Cf Const. Apost. Quo primum, 13 luglio 1570), è per comune consenso uno dei numerosi e ammirevoli frutti che quel Santo Concilio diffuse in tutta la Chiesa. Per quattro secoli infatti, non solo ha fornito ai sacerdoti di rito Latino la norma per la celebrazione del Sacrificio Eucaristico, ma venne anche diffuso in quasi tutto il mondo dai predicatori del Vangelo.

Inoltre, innumerevoli santi hanno abbondantemente nutrito la loro pietà verso Dio attingendo da quel messale le letture della Sacra Scrittura o le preghiere, la cui disposizione generale risaliva in gran parte a san Gregorio Magno.

Ma da quando si è sviluppato e diffuso nel popolo cristiano il movimento liturgico che, secondo l'espressione del Nostro Predecessore Pio XII, di venerata memoria, deve essere considerato come un segno della provvidenziale disposizione di Dio per gli uοmini del nostro tempo, un passaggio salutare dello Spirito Santo nella sua Chiesa (Cf PIO ΧII, Allocuzione ai partecipanti al primo Convegno nazionale di Liturgia pastorale, tenuto ad Assisi il 22 settembre 1956: AAS 48, 1956, p. 712), si è sentita l'esigenza che le formule del Messale Romano fossero rivedute e arricchite. Primo passo di tale riforma è stata l'opera del Nostro Predecessore Pio XII con la riforma della Veglia Pasquale e del Rito della Settimana Santa (Cf. S. CONGREGRAZIONE DEI RITI, Decr. Dominicae Resurrectionis, 9 febbraio 1951: AAS 43, 1951, pp. 128 ss.; Decr. Maxima redemptionis nostrae mysteria, 16 novembre 1955: AAS 47, 1955, pp. 838 ss., che costituì il primo passο dell'adattamento del Messale Romano alla mentalità contemporanea.

Il recente Concilio Ecumenico Vaticano II, promulgando la Costituzione Sacrosanctum Concilium, ha posto le basi della riforma generale del Messale Romano, stabilendo che: L'ordinamento dei testi e dei riti deve essere condotto in modo che le sante realtà, da essi significate, siano espresse più chiaramente (Cf CONC. VAT. II, Const. sulla sacra liturgia, Sacrosanctum Concilium, n. 21; AAS 56, 1964, p. 106); che: L'Ordinamento rituale della Messa sia riveduto in modo che apparisca più chiaramente la natura specifica delle singole parti e la loro mutua connessione, e sia resa più facile la pia e attiva partecipazione dei fedeli (Cf ibid., n. 50, p. 114); e inoltre: Perché la mensa della Parola di Dio sia preparata ai fedeli con maggiore abbondanza, vengano aperti più largamente i tesori della Bibbia (Cf ibid., n. 51, p. 114); e infine che: Venga redatto un nuovo rito della concelebrazione da inserirsi nel Pontificale e nel Messale Romano (Cf ibid., n. 58, p. 115).

Non bisogna tuttavia pensare che tale revisione del Messale Romano sia stata improvvisata: le hanno, senza dubbio, aperta la via i progressi che la scienza liturgica ha compiuto negli ultimi quattro secoli. Se infatti, dopo il Concilio di Trento, molto ha contribuito alla revisione del Messale Rοmano lo studio degli antichi manoscritti dello Biblioteca Vaticana e di altri, raccolti da ogni parte, come dice la costituzione apostolica Quoniam primum del Nostro Predecessore san Pio V, la mente e l'animo dei cristiani.
Presentiamo ora, a grandi linee, la nuova composizione del Messale Romano. Anzitutto, nella Institutio Generalis, che serve come introduzione al libro, sono esposte le nuove norme per la celebrazione del Sacrificio Eucaristico, sia per ciò che riguarda i riti e le funzioni di ciascuno dei partecipanti, sia per ciò che concerne la suppellettile e i luoghi sacri. L'innovazione maggiore riguarda la Preghiera Eucaristica.

Mentre nel rito romano, la prima parte di tale Preghiera, il Prefazio, ha assunto lungo i secoli formulari diversi, l'altra parte invece, chiamata Canon Actionis, ha assunto, tra il IV e V secolo, una forma invariabile, al contrario delle Liturgie Orientali, che ammettevano una certa varietà nelle loro Anafore. In tale opera, oltre ad avere arricchita la Preghiera Eucaristica di un gran numero di Prefazi, presi dall'antica tradizione della Chiesa Romana, o composti ex nοvο, al fine di mettere in luce i diversi aspetti del mistero della salvezza e di offrire pii ricchi motivi di azione di grazie, abbiamo deciso di aggiungere alla medesima preghiera tre nuovi Canoni. Tuttavia, per motivi di ordine pastorale, e anche di facilitare la concelebrazione, abbiamo stabilito che le parole del Signore, siano uguali in ciascun formulario del Canone. Stabiliamo pertanto che in ciascuna delle Preghiere Eucaristiche, esse siano così espresse: sul pane: PRENDETE, E MANGIATENE TUTTI: QUESTO È IL MIO CORPO OFFERTO IN SACRIFICIO PER VOI; e sul calice: PRENDETE, E BEVETENE TUTTI: QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA, VERSATO PER VOI E PER TUTTI IN REMISSIONE DEI PECCATI. FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME.

L'espressione MISTERO DELLA FEDE, tolta dal contesto delle parole del Signore, e detta dal sacerdote, serve come da introduzione all'acclamazione dei fedeli.
Per ciò che riguarda l'Ordinario della Messa, i riti, pur conservandone fedelmente la sostanza, sono stati semplificati
(Cf ibid. n. 50, p. 114).

Si sοno pure tralasciati quegli elementi che con il passare dei secoli furono duplicati o meno utilmente aggiunti (Ibid.), soprattutto nei riti dell'offerta del pane e del vino e in quelli della frazione del pane e della Comunione.
Si sono pure ristabiliti, secondo le tradizioni dei Padri, alcuni elementi che con il tempo erano andati perduti (Cf ibid.); per esempio l'Omelia (Cf ibid. n. 52. p. 114), la Preghiera universale o Preghiera dei fedeli (Cf ibid. n. 53, p. 114), l'atto penitenziale, cioè l'atto di riconciliazione con Dio e con i fratelli, all'inizio della Messa, che giustamente è stato rivalutato.
noi_cattolici
Finalmente anche una bella notizia...
Diodoro
Quando c'è un Crocifisso SULL'Altare buona parte del problema è risolta.
Sarebbe molto bello, e molto espressivo, celebrare Messa -al medesimo Altare- alcune volte ad Orientem e alcune volte verso il popolo.
Ciò testimonierebbe che non si tratta di due religioni diverse (quella "di Dio" e quella "della gente"), ma di Religione Rivelata da Dio, in entrambe le modalità.