Auguri natalizi di Francesco: rabbia, cariche, polemiche
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Riguardo alla molto pubblicizzata "riforma della Curia" che ha mancato di porre in atto finora, Francesco ha tentato una autogiustificazione: "Fare riforme a Roma è come pulire la Sfinge con uno spazzolino".
Poi, ha avvisato la Curia di una "mentalità squilibrata e corrotta fatta di trame e piccole cricche che di fatto rappresentano" un "cancro", nonostante il fatto che Francesco abbia sempre più rappresentato se stesso come il papa di un piccolo cerchio magico trattando il resto come persone sospettate.
Queste persone sono state insultate da Francesco come "coloro che tradiscono la fiducia posta su di loro". Li ha accusati di non riuscire a comprendere la loro responsabilità per "la riforma" e perfino di essere "corrotti da ambizione e vanagloria".
Francesco ha continuato con allusioni leggermente velate: "Quando sono messi da parte in silenzio [cardinale Sarah], si dichiarano erroneamente martiri del sistema [Cardinal Müller, Cardinal Burke], di un 'Papa tenuto all'oscuro', della 'vecchia guardia'..., piuttosto che recitare un mea culpa."
Il discorso mostra quanto Francesco sia arrabbiato a causa di coloro che professano la dottrina Cattolica nonostante il fatto che ciò ucciderà la loro carriera.
Francesco ha anche minacciato coloro che "ancora lavorano" nella Curia ma sono sospettati di non essere in linea con le sue posizioni radicali. Secondo Francesco, "tutto il tempo del mondo è dato" loro "per tornare sulla retta via". Il messaggio è chiaro: chi non accetta la linea politica modernista, sarà out.
Bergoglio ripete come papa ciò che lo aveva già condotto alla sua espulsione come provinciale dei gesuiti argentini: una leadership divisiva che aveva gettato i suoi confratelli in profondo sconforto.
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