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Il Canone Romano come norma dottrinale e morale - di Peter A. Kwasniewski

Testo di una conferenza tenuta lo scorso 26 ottobre 2018 ad Oxford, Inghilterra. Di tutte le preghiere con cui la Chiesa Cattolica offre il sacrificio di lode a Dio Onnipotente, quella che si …Altro
Testo di una conferenza tenuta lo scorso 26 ottobre 2018 ad Oxford, Inghilterra.
Di tutte le preghiere con cui la Chiesa Cattolica offre il sacrificio di lode a Dio Onnipotente, quella che si contraddistingue di più come punto di riferimento per la fede divina, fondamento di roccia inamovibile, tesoro secolare, è il Canone Romano — l’unica anafora, ovvero preghiera eucaristica, recitata dalla Chiesa Cattolica in tutti i riti ed usi occidentali, dai secoli nebulosi prima dell’epoca di Papa San Gregorio Magno (m. 604), che abbiamo appena onorato con una Messa votiva nel rito gregoriano, fino alla fatidica fine degli anni ‘60. Il Canone Romano era e fu sempre percepito come un’eredità apostolica da ricevere amorevolmente, preservare gelosamente, e trasmettere diligentemente. Lo si può concepire come una sorta di santo «testimone» passato da una generazione alla successiva, per assicurare la continuità della corsa che corriamo sulle orme degli Apostoli Pietro e Paolo, nella speranza di …Altro
Mi cha el
Si potrebbe almeno tentare con la Preghiera a San Michele Arcangelo a fine Messa.Sarebbe giá molto!
Marziale
Ho chiesto al mio parroco se poteva recitarlo per la Consacrazione: nulla da fare , per lui è troppo lungo. Ho cambiato chiesa ed ho fatto la stessa richiesta al Sacerdote, ottenendo la stessa risposta. Io mi domando: perché tanta fretta per concludere l'evento terreno che scuote con la sua potenza l'intero universo e che fa trasecolare ogni volta l'intera Creazione ,facendo scendere su questa …Altro
Ho chiesto al mio parroco se poteva recitarlo per la Consacrazione: nulla da fare , per lui è troppo lungo. Ho cambiato chiesa ed ho fatto la stessa richiesta al Sacerdote, ottenendo la stessa risposta. Io mi domando: perché tanta fretta per concludere l'evento terreno che scuote con la sua potenza l'intero universo e che fa trasecolare ogni volta l'intera Creazione ,facendo scendere su questa Terra Dio stesso con tutto il suo Paradiso?
La risposta è facile facile: ormai non si crede più allo spirituale, alla preghiera, alla penitenza, però si crede, si vuole, si ricerca l' altro, quello che è facile e che non richiede sacrificio e digiuno. Ma quando non si crede non si adora. Quando non si crede abbastanza non si adora in modo sufficiente. Quando non ci si sforza nemmeno per credere un poco di più, non si perde tempo nella adorazione, che prepara alla discesa di Dio con le sublimi parole che a Lui solo spettano: le parole del Canone Romano, uniche che danno a Dio quello che spetta a Dio. Quando non si crede totalmente non si operano miracoli e quando non si vedono più sulla Terra accadere veri miracoli è segno che questa Terra i miracoli non li merita. Dio fugge sdegnato ed offeso nel suo Cielo, con tutti i suoi angeli e i suoi santi, quelli sì fedeli ed amorosi: e lì ci rimane.
Marziale