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Padre Pio e Madre Teresa contro l'aborto. Che parole di fuoco!

MADRE TERESA DI CALCUTTA

L’11 dicembre 1979, madre Teresa ricevette il premio Nobel per la pace, un riconoscimento per il suo servizio per e con i poveri, per il tempo speso con quelli che il mondo considerava “intoccabili”. Madre Teresa ha lavorato per la pace in molti modi essenziali: “Una caratteristica del suo lavoro è stato il rispetto dell’essere umano, per la sua dignità e il valore innato, il suo impegno per l’inviolabilità della dignità di ogni uomo”, si legge nella motivazione del premio.

A Oslo, ricevendo il prestigioso riconoscimento, la Santa però disse qualcosa di molto forte, che politicamente poteva suonare quasi ‘scorretto’, irripetibile:

“Io sento che il più grande distruttore della pace oggi è l’aborto, perché è una guerra diretta, un’uccisione diretta, un omicidio commesso dalla madre stessa – disse la suora -. Oggi il più grande distruttore della pace è l’aborto. Tante persone sono molto preoccupate per i bambini in India, per i bambini in Africa, dove tanti ne muoiono di malnutrizione, di fame e così via, ma milioni muoiono deliberatamente per volere della madre. E questo… è il grande distruttore della pace oggi. Perché se una madre può uccidere il proprio bambino, cosa mi impedisce di uccidere te e a te di uccidere me? Nulla”. “Per favore non distruggete i bambini, li prenderemo noi”, aggiunse madre Teresa che con le sue suore accolse centinaia di migliaia d bambini e di madri.

Il concetto di aborto come atto che mina alla pace, la Beata di Calcutta lo ripeté continuamente anche in altre grandi occasioni, di fronte ai potenti della terra, come i congressi all’Onu o la Conferenza mondiale di Pechino sulla donna. Nel 1992 in un discorso agli ‘Amici di tutta Italia’, per l’inaugurazione della prima culla per la vita, mise addirittura in relazione aborto e terrorismo: “Se una madre può uccidere il suo stesso figlio nel suo grembo, perché ci meravigliamo della violenza e del terrorismo che si sparge attorno a noi?”

PADRE PIO


Padre Pio era l’uomo della vita.

Conosceva i misteri della vita dello spirito con una profondità mistica tutta sua. Amava la vita degli altri fino a offrire e dare per ognuno la sua.

Era la creatura posta nella posizione più audace in difesa della vita, sotto ogni aspetto.

Viveva con Cristo e con lui proclamava: «Io sono la Vita».

Superfluo parlare della pastorale di Padre Pio sull’aborto volontario, che definiva «abominevole delitto» e con la parola “matricidio”, che ne rivela, da sola, l’intrinseca gravità.

«Se per un solo giorno — disse in una circostanza — non avvenissero peccati contro la vita nascente, come contropartita Iddio darebbe al mondo la pace e la cessazione di ogni guerra».

Padre Pellegrino un giorno disse al nostro Santo:

«Padre, lei stamattina ha negato l’assoluzione per procurato aborto ad una signora. Perché è stato tanto rigoroso con quella povera disgraziata?».

Rispose P. Pio:

«Il giorno in cui gli uomini, spaventati dal, come si dice, boom economico, dai danni fisici o dai sacrifici economici, perderanno l’orrore dell’aborto, sarà un giorno terribile per l’umanità. Perché è proprio quello il giorno, in cui dovrebbero dimostrare di averne orrore».

Poi, afferrato con la mano destra l’interlocutore per il saio, gli calcò la sinistra sul petto, come se volesse impadronirsi del suo cuore, e riprese con un fare molto perentorio:

«L’aborto non è soltanto omicidio, ma pure suicidio. E con coloro che vediamo sull’orlo di commettere con un solo colpo l’uno e l’altro delitto, vogliamo avere il coraggio di mostrare la nostra fede? Vogliamo recuperarli sì o no?!».

«Perché suicidio?», domandò padre Pellegrino.

“Assalito da una di quelle, non insolite, furie divine, compensato da uno sconfinato entroterra di dolcezza e di bontà”, P. Pio rispose:

«Capiresti questo suicidio della razza umana, se, con l’occhio della ragione, vedessi “la bellezza e la gioia” della terra popolata di vecchi e spopolata di bambini: bruciata come un deserto.

Se riflettessi, allora sì che capiresti la duplice gravità dell’aborto: con l’aborto si mutila sempre anche la vita dei genitori. Questi genitori vorrei cospargerli con le ceneri dei loro feti distrutti, per inchiodarli alle loro responsabilità e per negare ad essi la possibilità di appello alla propria ignoranza.

I resti di un procurato aborto non vanno seppelliti con falsi riguardi e falsa pietà. Sarebbe un’abominevole ipocrisia.


Quelle ceneri vanno sbattute sulle facce di bronzo dei genitori assassini.

A lasciarli in buona fede mi sentirei coinvolto nei loro stessi delitti. Vedi, io non sono un santo, eppure non mi sento mai così vicino alla santità, come quando dico parole forse un po’ forti ma giuste e necessarie a quelli che commettono questo crimine. E sono sicuro di avere ottenuto l’approvazione di Dio per il mio rigore, proprio perché da Lui, dopo queste dolorose lotte contro il male, ottengo sempre, anzi mi sento imporre qualche quarto d’ora di meravigliosa calma».

Obiettando padre Pellegrino che, “se non si riesce ad estirpare le fissazioni ossessive dalla mente dei procuratori di aborti, è inutile maltrattarli con i rigori” della Chiesa, il Padre disse:

«Il mio rigore, in quanto difende il sopraggiungere dei bambini del mondo, è sempre un atto di fede e di speranza nei nostri incontri con Dio sulla terra. Purtroppo, con il passare del tempo la battaglia diventa superiore alle nostre forze, ma deve essere combattuta ugualmente, perché dalla certezza della sconfitta sulla carta, la nostra battaglia attinge la garanzia della vera vittoria: quella della nuova terra e dei nuovi cieli».

Che ragioni o giustificazioni di tale peccato si possono opporre a considerazioni simili? Per la Chiesa anche “la cooperazione formale all’aborto costituisce una colpa grave”.

In sagrestia di fronte al confessionale, dove P. Pio ascoltava i penitenti, attendeva il suo turno Mario Tentori, seduto sulla panca. Mentre era intento a fare il suo esame di coscienza, sentì il Padre gridare:

«Vai via, animale… vai via!».

Le parole del Santo erano indirizzate ad un uomo, che si era appena inginocchiato ai suoi piedi per confessarsi e che usciva da dietro la tendina umiliato, sconvolto e confuso.

Il giorno dopo Mario si mise sul treno a Foggia per far ritorno a Milano. Prese posto in uno scompartimento in cui c’era un solo viaggiatore. Questi cominciò a guardalo con attenzione ed esprimeva nel suo atteggiamento voglia di iniziare un discorso. Finalmente ruppe gli indugi, e domandò:

«Tu ieri non eri a S. Giovanni Rotondo, in sagrestia, per confessarti da P. Pio?».

«Sì!»,
rispose Tentori.

Riprese l’altro:

«Noi eravamo seduti sulla stessa panca, io ti precedevo nel turno. Io sono quello che P. Pio ha cacciato, appellandolo col titolo di “animale”. Ricordi?».

«Sì»,
disse ancora Mario.

Continuò il compagno di viaggio:

«Voi che stavate intorno al confessionale forse non avete sentito le parole che hanno motivato il Padre a cacciarmi via. Ebbene, P. Pio ha detto testualmente:

“Vai via, animale, vai via, perché d’accordo con tua moglie hai abortito tre volte”.

Capisci? Il Padre, ha detto: “Hai abortito!”. Si è diretto a me, perché l’iniziativa di fare abortire mia moglie era partita sempre da me»
.

E scoppiò in un pianto dirotto che esprimeva – come egli stesso confessò – dolore, volontà di non peccare più e la ferma determinazione di tornare da P. Pio per ricevere l’assoluzione e cambiar vita.

Il rigore di P. Pio aveva salvato la vita di un padre che, dopo aver negato la vita a tre creature, stava correndo il pericolo di perdere la sua anima per tutta l’eternità.
Diodoro
Madre Teresa, oggi Santa Teresa, riceveva il Nobel "per la Pace" (concetto di riferimento della pseudo-catechesi fatta dalla Massoneria), e diceva a chiare lettere "In questo consesso si parla di Pace. Di quale pace stiamo parlando, quando viene affermato come diritto l'uccidere l'altro, e l'altro più indifeso, e l'altro più strettamente congiunto a chi lo porta (in gestazione)? Siamo in piena …Altro
Madre Teresa, oggi Santa Teresa, riceveva il Nobel "per la Pace" (concetto di riferimento della pseudo-catechesi fatta dalla Massoneria), e diceva a chiare lettere "In questo consesso si parla di Pace. Di quale pace stiamo parlando, quando viene affermato come diritto l'uccidere l'altro, e l'altro più indifeso, e l'altro più strettamente congiunto a chi lo porta (in gestazione)? Siamo in piena guerra globale, etichettata come Pace"