Intervista: Monsignor Gänswein è tornato in grazia di Dio

Quando Francesco lo ha cacciato dal Vaticano, l'Arcivescovo Gänswein, 68 anni, è caduto in una "profonda crisi personale".

"Mi sono sentito desolato, come se fossi stato parcheggiato", ha detto Monsignor Gänswein a Badische-Zeitung.de (6 agosto): "L'incertezza e l'insicurezza mi rodevano".

Per un burocrate vaticano incallito, vivere in Vaticano è come per un cattolico vivere nella grazia di Dio.

Ma l'arcivescovo ha sempre pregato molto [per una nuova nomina] e non ha mai perso la speranza che Dio gli rivelasse un nuovo compito - come se nella Germania pagana in cui viveva, non ci fossero state opportunità per un sacerdote di proclamare la fede.

Ma ora che Francesco lo ha nominato nunzio in Lituania, sente un "nuovo soffio di vita".

Monsignor Gänswein vede il suo futuro ruolo di ambasciatore papale a Vilnius come una grande sfida. Si aspetta di svolgere un ruolo eminentemente "politico" - perché i nunzi moderni hanno poco a che fare con la religione.

Dice di aver sempre avuto un rapporto rilassato e sano con Francesco. Quando ha detto al Papa che l'esilio a Friburgo lo stava danneggiando fisicamente e mentalmente, Francesco ha reagito "con emozione".

Immagine: Georg Gänswein © Mazur, CC BY-NC-SA, Traduzione AI

giovanna delbueno
Che brutta fine...
william jenny barbero
beato e contento