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Cardinale olandese si aspetta che il mondo crolli sulla Chiesa

Il cardinale di Utrecht (Paesi Bassi), Willem Eijk, parla del crollo della Chiesa olandese in un libro intervista a cura di Andrea Galli (Sandro Magister, 21 settembre).

I Paesi Bassi erano uno dei paesi più Cattolici al mondo, fornivano il 12% dei missionari Cattolici. Ora, su una popolazione di 17 milioni, solo 150.000 persone vanno a Messa la domenica, soprattutto immigrati.

Secondo Eijk, già negli anni '940, i cattolici olandesi erano legati alla Chiesa più per motivi sociali, come far parte di un'associazione Cattolca, che per motivi di Fede.

Il cardinale osserva che il Vaticano II voleva che la Chiesa si aprisse alla società, il che è successo, mentre la società non si è aperta alla Chiesa. Invece, la Chiesa è stata espulsa dalla vita pubblica. Poi, "la Chiesa è caduta in una delle crisi di fede più profonde nella sua storia.”

Eijk suggerisce che la Chiesa dovrebbe rimettere a posto casa sua, prima di poter evangelizzare il mondo.

Il cardinale non si aspetta uno scisma: "Piuttosto penso che quanto è già successo qui da noi nei Paesi Bassi succederà in molte parti del mondo.”

Foto: Willem Eijk, © wikicommons, CC BY-SA, #newsJyvkowlmho