“spread” mai così basso da 15 anni. Meloni meglio di Monti, Renzi e Conte

Lo “spread” è un’entità astratta, un ectoplasma, un fantasma formaggino. Che però dà l’esatta misura, come il più formidabile dei termometri di precisione, dello stato di salute dell’economia di un Paese. Oggi, quell’elemento metafisico ha emesso un verdetto che il governo Meloni non può che festeggiare come un trofeo di guerra, la guerra dei “tassi” e dei rendimenti sui mercati: lo “spread” ieri è sceso sotto quota 90 (88), oggi ha chiuso a 91. Non è mai stato così buono da 15 anni a questa parte, nonostante il contesto europeo di recessione e le economie di “guerra”, quella vera, con le armi, che stritolano i tanto temuti mercati finanziari che decidono se, dove e quando investire risparmio gestito, fondi, retail, profitti di Borsa. Novanta. La soglia psicologica del “benessere” contabile è consolidata.
L’Italia s’è quasi mangiata la Germania, che nello stesso terreno di gioco e nello stesso campionato, quello dei conti “globalizzati” ed “europeizzati”, arranca nel …Altro

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Lo spread è solo un indicatore frutto di speculazioni finanziarie, e non ha alcun legame con lo stato di salute dell'economia di uno stato.
Il fatto che venga usato voce tale la dice lunga di quanto siano riuscito a tenere l'opinione pubblica all'oscuro della realtà.
Il fatto che il divario tra i BOT e i bund (cioè lo spread di cui tutti si sono riempiti la bocca per un quindicennio) sia basso può voler dire due cose (e niente altro): a nessuno interessa attualmente speculare sui bot italiani (parte riguardante cosa sia lo spread e come funziona), oppure lameloni sta obbedendo con sufficiente rapidità e riverenza ai comandi di chi comanda (parte riguardante come venga usato lo spread per ricatti politici, come specchietto per allodole)...

Certo che ha un legame con l'economia reale! Quando si acquista un bene , ad esempio un immobile, si stipula normalmente un mutuo il cui tasso di interesse è tanto più alto quanto è meno affidabile la valuta, nel caso dell'euro si considera anche l'affidabilità del paese in cui si stipula il contratto: la differenza di tasso di interesse , tra i paesi più affidabili e gli altri, viene definita spread . Non dovrebbe esserci dunque differenza tra i tassi di interesse pagati per i mutui in Italia od in Germania, invece vi è uno spread che penalizza gli investitori italiani,

Essere legato o meno all'economia reale non può essere stabilito in base alle sue ripercussioni su di essa,, ma l'esatto contrario, cioe se l'economia reale possa o no modificare lo spread (quindi con modifiche alla politica economica, ad esempio...). E la risposta è no.
Lo spread non dipende dalla cosiddetta "affidabilità" monetaria (ma l'euro ha lo stesso valore ovunque nella disunioneuropea?? Domanda retorica...) come ci hanno raccontato imbonendoci in occasione dell' "investitura" abusiva ed illegale di monti.
Lo spread dipende dalle "scommesse finanziarie" che si fanno su ciò che resta dell'economia italiana, i suoi buoni del tesoro (che non rappresentano piu nulla poiche la moneta italiana non esiste), cioè in buona sostanza speculazioni.
L'affidabilità di cui si parla è il cappio al collo al governo di turno (a meno che non sia un "governo tecnico" cioè di qualcuno che i potenti hanno messo lì ad ucciderci).
Se la meloni osasse fare qualcosa per gli interessi nazionali, contro il volere dei comandi, lo spread salirebbe per magia...
Ma possibile che crediamo ancora alle favolette??!!