Schönborn: come trasformare la malvagità in virtù, di Don Reto Nay

Guai a coloro che chiamano bene il male
e male il bene, che cambiano le tenebre in luce
e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro.

Guai a coloro che si credono sapienti
e si reputano intelligenti.
Guai a coloro che sono gagliardi nel bere vino,
valorosi nel mescere bevande inebrianti,
a coloro che assolvono per regali un colpevole
e privano del suo diritto l'innocente.

Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e una fiamma consuma la paglia,
così le loro radici diventeranno un marciume
e la loro fioritura volerà via come polvere,
perché hanno rigettato la legge del Signore degli eserciti, hanno disprezzato la parola del Santo di Israele.

Isaia 5.20.25

Facciamola ancora meglio la domanda:
perché Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e TUTTI i papi prima di loro e TUTTI i concili (compreso il pastorale C.V. II) e TUTTI gli insegnamenti di N.S. Gesù Cristo riferiteci dagli evangelisti e TUTTO il resto della Sacra Scrittura nella interpretazione apostolica in quasi 2000 anni non lo hanno notato?

Io sono un profano ma ritengo di aver ben capito il dogma della Chiesa Cattolica (e di tante "chiese" separate) che la Rivelazione è terminata con la morte corporale di S. Giovanni. Invece da dichiarazioni come questa sembra che lorsignori quel dogma l'abbiano abolito in forza di una nuova rivelazione ricevuta dal card. Kasper e da un po' di amici suoi.

P.S. @Sancte Joseph Non trovo alcuna evidenza che il card. Schönborn abbia la mente ottenebrata: vedo invece numerosi indizi che purtroppo egli menta sapendo di mentire.
E' ancora relativamente giovane, attivo, ha fatto studi superiori, è stato uno dei principali redattori del vigente Catechismo della Chiesa Cattolica è non può non sapere che l'etica della situazione va contro il C.C.C.

Forse gli piace equivocare con un catechismo luterano: lì, ci scommetto una pizza, l'etica della situazione , in forma più o meno esplicita, la troviamo di sicuro.

Si dice che, alla fine, deve essere la nostra "coscienza" che deve discernere. È un problema di cultura: l'etimo di coscienza deriva dal latino conciens che è il participio presente di conscire cioè sapere con, essere consapevoli, per cui se debbo giudicare con retta coscienza dovrò controllare, per quanto attiene ad esempio ai comandamenti, quale sia l'esegesi corretta, non solo mia, ma anche quella della Tradizione. Invece Bergoglio ed i suoi manutengoli ritengono che l'etimo di "coscenza" (senza la "i") sia "tante cosce e poca scienza"! Tradotto in soldoni: "fa' tutto ciò che vuoi purché tu sia un comunista, un sodomita ed uno spergiuro !"