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Vicesindaco indagato per insulti contro papa Francesco

Fausto Troiani, vicesindaco di Civitanova Marche (Macerata), sarà giudicato il 27 settembre per un post su Facebook in cui ha scritto: "Per non parlare di Francesco e del suo staff di pedofili".

Secondo l'articolo 8 dei Patti Lateranensi, gli insulti contro il Papa sono considerati reati alla pari degli insulti al Presidente della Repubblica Italiana. Il Vaticano non è quindi coinvolto nel processo contro Troiani.

In maggio è stato aperto un altro processo contro di lui, perché aveva detto all'ex ministro di origini congolesi Cecile Kyenge, “rimani una negra”.

Troiani è un medico e appartiene al partito di Silvio Berlusconi, Forza Italia; è ben noto per i suoi post offensivi.

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Gesù è con noi
L'Inquisizione Bergogliana. La Sharia Bergogliana che perseguita i cittadini italiani per rubare la "libertà religiosa". Fausto Troiani, il vicesindaco di Civitanova (Italia), ha detto una verità: "Per non parlare di Francesco e del suo staff di pedofili". Osea che ha lo scopo di violare la libertà di espressione di un cittadino italiano e il diritto di dire la verità contro un criminale che USURPA …Altro
L'Inquisizione Bergogliana. La Sharia Bergogliana che perseguita i cittadini italiani per rubare la "libertà religiosa". Fausto Troiani, il vicesindaco di Civitanova (Italia), ha detto una verità: "Per non parlare di Francesco e del suo staff di pedofili". Osea che ha lo scopo di violare la libertà di espressione di un cittadino italiano e il diritto di dire la verità contro un criminale che USURPA il papato perché Bergoglio NON È UN PAPA ma un apostata. Inoltre, lo stesso Bergoglio disse che era il vescovo di Roma, non il papa. Può affermare legalmente che il suo Papa è Benedetto XVI. E nessuno può violare le loro credenze e la libertà religiosa.

Quindi tutti i musulmani italiani e le altre religioni dovrebbero essere imprigionati e perseguitati se non sono d'accordo o non riconoscono Bergoglio come loro papa.
Antonietta Capone
Non entro nel merito della questione ma osservo che, a volerlo vedere, il bicchiere è mezzo pieno: Che bello si sono ricordati dei Patti Lateranensi...dunque almeno una delle cose di Mussoliniana memoria la considerano buona. Me ne stupisco.
Francesco I
Bisogna, però, proprio avere la coda di paglia per ravvisare una ipotesi di reato in quella frase: egli dice "Francesco" e non "papa Francesco" per cui potrebbe trattarsi di chiunque porti questo nome.
Non solo ma si parla di "pedofili" ora è vero che il termine ha recentemente assunto un significato negativo, ma da un punto di vista strettamente etimologico negativo non è ; dal greco παιδόϕιλος …Altro
Bisogna, però, proprio avere la coda di paglia per ravvisare una ipotesi di reato in quella frase: egli dice "Francesco" e non "papa Francesco" per cui potrebbe trattarsi di chiunque porti questo nome.
Non solo ma si parla di "pedofili" ora è vero che il termine ha recentemente assunto un significato negativo, ma da un punto di vista strettamente etimologico negativo non è ; dal greco παιδόϕιλος , παιδός «fanciullo» e -ϕιλος «-filo» in cui "ϕιλος" deriva dal verbo "φιλέω" ed in greco il verbo philéô significa "amare" nel senso di "volersi bene, avere caro, trattare con affetto, baciarsi (fra amici), accogliere amichevolmente un ospite". Philéô era il verbo che esprimeva l'idea di "affetto fra amici" (il sostantivo philós significa infatti in greco "l'amico"). Con philéô si indicava un rapporto interpersonale fondato sull'uguaglianza, sull'affinità all'interno di una comunità, di una città, di una razza. Infatti, come aggettivo, philós significa "caro" e veniva usato nella relazione fra genitori e figli o tra fratelli. Il verbo philéô ricorre 9 volte in Giovanni, 5 volte in Matteo, 1 volta in Marco, 2 volte in Luca; 2 volte nelle Epistole. Nel senso di "avere caro, aver affetto" Gesù usa talvolta questo verbo nei confronti di Lazzaro / Giovanni (Giov. 11, 3, 36; 20,2), rivelando così per lui una particolare tenerezza e familiarità.
Caso diverso è quello del verbo ἐράω (eráô ) che significa "amare appassionatamente, essere innamorati, essere invaghiti, desiderare" da cui sostantivo ἔρως (érôs), che indica, com'è noto, brama di possesso e di piacere carnale.
Per cui il termine etimologicamente corretto, nei confronti di coloro i quali abusano sessualmente dei fanciulli non è "pedofilia", bensì "pederastia"
La Verità vi farà liberi
Chissà perché i Patti Lateranensi li fanno valere solo quando pare a loro...
Un sindaco ha accusato, giustamente, il leader del PD, Jorge Mario Bergoglio, e viene messo a tacere?
Ciò dimostra come questo partito abbia il controllo dell'Italia e se ne freghi se gli italiani hanno votato a destra.
Francesco I
@La Verità vi farà liberi
Ha proprio ragione ! Il primo a non volere che si rispettassero i Patti Lateranensi fu proprio quel Paolo VI che ora vogliono farci credere che sia un santo
L'eclettico sacerdote pugliese don Olindo del Donno, (già cappellano militare delle camicie nere poi deputato del MSI) laureato in utroque iure ed avvocato cassazionista, presentò uno studio in base al quale la legge …Altro
@La Verità vi farà liberi
Ha proprio ragione ! Il primo a non volere che si rispettassero i Patti Lateranensi fu proprio quel Paolo VI che ora vogliono farci credere che sia un santo

L'eclettico sacerdote pugliese don Olindo del Donno, (già cappellano militare delle camicie nere poi deputato del MSI) laureato in utroque iure ed avvocato cassazionista, presentò uno studio in base al quale la legge così formulata violava palesemente l'articolo sette della costituzione il quale faceva (e fa ) riferimento ai patti lateranensi .
Ora, nel 1974 erano ancora in vigore i patti lateranensi dell'11 febbraio 1929 che stabilivano che , per i matrimoni concordatari, essere la Sacra Rota l'unica giurisdizione competente.
Il ricorso avrebbe avuto ottime possibilità di accoglimento, ma il tribunale ecclesiastico si rifiutò di presentarlo su pressioni delle gerarchie vaticane.

Sapete perché? Semplice: si temeva che una gran parte dei nubendi avrebbe contratto matrimonio civile, in quanto soggetto alla legge del divorzio e non a quello religioso che ne sarebbe stato escluso.