I segni dei tempi: Stappiamo la nostra bottiglia di vino migliore - di Marziale Stilita
Qual è quel buon cristiano che ormai da qualche anno non stia avvilendosi sempre più nel vedere quanto in basso sia finita la terra più amata dal Nostro Benedetto Salvatore, l'Italia.
Tanto amata da dare ad essa la Sede della Sua Chiesa, i santi più grandi ed in maggior numero, le due reliquie più importanti, quella del Suo Concepimento e quella della Sua Morte e Risurrezione: la santa Casa di Loreto e la sacra Sindone di Torino.
Oggi non possiamo più nemmeno assistere al Santo Sacrificio e consumare la Santa Eucaristia: le chiese sono chiuse.
Se aggiungiamo tutto quello che sembra stia per caderci addosso vien voglia di gridare: "Signore, non ti importa che noi periamo?".
Ma il cristiano non deve perdere la Speranza, che è la ringhiera a cui aggrapparci per salire i gradini della Fede, per giungere infine alla Carità.
Gesù Cristo lo ha detto: "Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina!"
Io credo che dobbiamo iniziare a gioire fortemente, a sperare, a non avvilirci ed esser forti nella Fede, ad andare a dormire tranquilli ed ad alzarci il mattino con la speranza nel cuore: Dio è anche il Signore della storia.
Stappiamo dunque la nostra bottiglia di vino migliore, uccidiamo il vitello grasso ed iniziamo a festeggiare, perché i segni dei tempi sono ormai di una evidenza assoluta, lo Sposo sta arrivando e la nostra liberazione è vicina!
