Anguera a sorpresa [“bis” 1° gennaio: 2 messaggi!] anno nuovo, terribile profezia: “Un grande terremoto colpirà la Casa di Dio… Il tempio di Dio sarà profanato”

4.741 – MESSAGGIO DI NOSTRA SIGNORA REGINA DELLA PACE, TRASMESSO IL 05/01/2019

Cari figli, siate giusti per essere grandi agli Occhi di Dio.

Non permettete che la fiamma della fede si spenga dentro di voi.


Siate del Signore nei vostri esempi e nelle vostre parole.

Voi siete nel mondo, ma non siete del mondo.

Pregate molto.

Tempi difficili verranno per voi.

Cercate forze nella Preghiera, nelle Parole del Mio Gesù e nell'Eucaristia.


I nemici avanzeranno e con falsi insegnamenti inganneranno molti.

Soffro per quello che vi aspetta.

DateMi le vostre mani e Io vi condurrò a Colui che è la vostra Unica Via, Verità e Vita.

Avanti nella difesa della verità.

Io pregherò il Mio Gesù per voi.

Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.

Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.

Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

Rimanete nella pace.


4.740 – MESSAGGIO DI NOSTRA SIGNORA REGINA DELLA PACE, A (SECONDO MESSAGGIO TRASMESSO NEL 1 ° GIORNO), TRASMESSO IL 01/01/2019

CARI FIGLI, VERRÀ IL GIORNO IN CUI GLI UOMINI ENTRERANNO NELLA CASA DI DIO E QUELLO CHE INCONTRERANNO CAUSERÀ GRANDE STUPORE.

IL TEMPIO DI DIO SARÀ PROFANATO.

SOFFRO PER QUELLO CHE VIENE PER VOI.

Amate e difendete la verità.


Il Mio Signore ha bisogno della vostra testimonianza pubblica e coraggiosa.

Non tiratevi indietro.

Non permettete che le tribolazioni vi allontanino dal Cammino della Salvezza.

Siate forti.

Le prove saranno dolorose, ma coloro che rimarranno fedeli a Gesù vinceranno.

Non vi allontanate dalla preghiera.


Solamente con la forza della preghiera potete ottenere la vittoria.

Coraggio.

Voi non siete soli.


Io vi amo e sarò sempre al vostro fianco.

Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.

Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.

Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

Rimanete nella pace.


4.739 – MESSAGGIO DI NOSTRA SIGNORA REGINA DELLA PACE, A (NELLE PRIME ORE DEL 2019), TRASMESSO IL 01/01/2019

Cari figli, Io sono la vostra Madre.

Vi amo come siete e mi curo di voi, anche quando siete lontani da Me e da Mio Figlio Gesù.

Voi sapete bene quanto una madre ama i suoi figli.

Siate docili.


State attenti.

Pregate molto davanti alla croce.


Camminate per un futuro di grandi sofferenze.

UN GRANDE TERREMOTO COLPIRÀ LA CASA DI DIO E MOLTI AVRANNO LA FEDE SCOSSA.

Non vi allontanate dalla verità.

Credete fermamente nel Vangelo e ovunque testimoniate che siete di Mio Figlio Gesù.


Non permettete che nulla vi allontani dalla verità.

Mio figlio ha bisogno di voi.

Non vi dimenticate: nelle mani il Santo Rosario e la Sacra Scrittura, nel cuore, l'amore alla verità.

Cercate forze nell'Eucaristia, perché solamente così potete rimanere saldi nella vostra fede.


Sono la Regina della Pace e vengo dal Cielo per portarvi la pace.

Aprite i vostri cuori e assumete il vostro vero ruolo di cristiani.

Avanti senza paura.

Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.

Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.

Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

Rimanete nella pace.


APPROFONDIMENTO TEMATICO
“Giorni verranno in cui gli uomini entreranno nella casa di Dio. Il tempio di Dio sarà profanato”


Il primo dei messaggi del primo gennaio della Regina della Pace di Anguera contiene una profezia eclatante il cui vero significato ovviamente non può essere indicato ora sebbene certe deduzioni, alla luce degli eventi che si succedono, già possono essere avanzate.

In ogni caso il cuore del dramma che tale profezia ci presenta davanti agli occhi concerne ciò che di più grave probabilmente possa avvenire sulla faccia della terra ovvero la profanazione di ciò che è di Dio, la profanazione dei luoghi Santi, la, profanazione del Tempio, del Santuario che più in generale richiama l'apostasia della fede e la desolazione che ne deriva. Davanti alle profanazioni a catena che si verificano in tutti i modi, in tutti i luoghi e in tutte le salse con varietà che hanno dell'inimmaginabile, il credente oggi si trova in uno stato d’animo che è un misto di orrore, sconcerto, sconvolgimento, quasi, oserei dire, di terrore per ciò che tutto questo sta provocando e ancora potrebbe provocare.

Per cui una profezia del genere, benchè avvolta dall'alone dell'ineludibile mistero, sembra però molto ben allineata con i segni dei tempi e merita tutto il rispetto e anche la nostra spirituale preparazione per poter essere pronti anche al peggio.

Colgo l'occasione di questo tema per offrire agli amici qualche breve commento di Don Dolindo Ruotolo, nelle sue magistrali spiegazioni della Sacra Bibbia, sull'episodio della purificazione del tempio da parte di Gesù ovvero dell'energica cacciata dei venditori dal tempio. ll Maestro affermò in tale occasione: “lo Zelo del Signore mi divora” e “avete reso la casa di Dio una spelonca di ladri”. E’ quella spelonca di ladri che si prolunga in tutte le spelonche di ladri che sono ormai le numerosissime chiese dei nostri tempi profanate senza pietà.

Preghiamo, ripariamo e imploriamo l’intervento di Dio e anche se questo intervento significherà eventi dolorosi e compirà la sua Divina giustizia, ripetiamo convinti con la virtuosa Susanna: “meglio cadere nelle mani di Dio che nelle mani degli uomini”. Egli saprà avere riguardo e misericordia degli eletti perchè questo appartiene alla Sua sempre operante Provvidenza.

***

"Andato Gesù a Gerusalemme si recò al tempio per adorare il Padre, e vi notò un gravissimo sconcio, contro il quale insorse con tutto l’impeto del suo zelo ed il fulgore della sua divina maestà.

Nell’atrio o cortile detto dei pagani, s’era formato un vero mercato di animali atti ai sacrifici cruenti, e di ciò che poteva servire per le offerte sacre. Data l’imminenza della Pasqua il traffico era grande, e per facilitare il cambio delle monete greche o romane, che non potevano essere introdotte nel tempio a causa dei loro simboli pagani, s’erano stabiliti nell’atrio sacro anche dei cambiavalute, pronti a cambiare con interesse ad usura le monete in sicli ebraici d’argento. La baraonda e il vociare dei trafficanti, unito alle voci degli animali ed al sudiciume che vi lasciavano, avevano ridotto il luogo sacro in uno stato obbrobrioso; i sacerdoti e i leviti lasciavano fare, giacché ricavavano lauti profitti da quel commercio.

Nel tempo della sua vita nascosta Gesù aveva notato il sacrilego sconcio ogni volta ch’era andato a Gerusalemme, ma aveva taciuto, perché non era giunto il tempo di rivelarsi; ora però Egli iniziava la sua vita pubblica, ed operando da padrone, ripieno com’era di amore per il Padre, avvampò di santo sdegno e, prese alcune cordicelle, forse di quelle che servivano a tener legati gli animali, ne formò come una sferza e cominciò a cacciare fuori gli animali, e con essi gli uomini che li custodivano o li vendevano. I banchieri, i più freddi ed insensibili al divino rimprovero, non si mossero, anzi dovettero aggrapparsi ai loro banchi per difenderli dall’urto degli animali che fuggivano in ogni direzione, ma Gesù, avvicinatosi ai banchi, li rovesciò con impeto divino, gettando per terra le loro monete. Solo verso i venditori di colombe fu più pacato, perché essi le vendevano ai poveri e le avevano in gabbia, e li esortò a togliere di là quella roba, gridando ad essi ed a tutti di non cambiare la casa del Padre suo in una bottega di traffico. Nessuno osò reagire a quell’impeto divino, e ne fu tanta la maestà amorosa, che gli apostoli, benché novellini ancora nelle vie di Dio, si ricordarono che nel Salmo 68,10 era predetto del Messia che lo zelo della Casa di Dio lo avrebbe consumato, e videro spontaneamente in quell’atto l’avveramento della profezia.

Negli ultimi tempi, quando Gesù Cristo trionferà in pieno per la sua Chiesa e nella sua Chiesa, Egli, purificherà prima di tutto la Casa di Dio. I grandi cataclismi sociali, che purificheranno l’umanità, avranno, per così dire, il loro epicentro nelle Chiese e nel sacerdozio.

Gesù Cristo che trattò con particolare severità i cambiavalute e i venditori di colombe, permetterà flagelli più gravi su quelle Chiese e su quei ministri del santuario, che rendono un commercio le cose sante, e barattano le anime, le colombe del Signore, profanandone l’innocenza o sfruttandone la semplicità. È una cosa che deve far tremare, più di tutti, noi, ministri del Santuario, poiché è impossibile che venga il trionfo pieno di Gesù Cristo e della Chiesa, se non siamo santi, e se non siamo purificati da tutte le miserie nostre che hanno profanato la Casa di Dio!


Bisogna prevenire un atto di forza della divina giustizia, e persuaderci che, se il tempio è casa di orazione, noi dobbiamo essere anime di orazione, e se è un orrore mutarlo in spelonca di ladri, non possiamo noi renderci rei di questo delitto o rubando la gloria di Dio per un interesse materiale, o rubando a Lui le anime con nostri scandali. Ricordiamoci, poi, che lo zelo per la Casa di Dio deve divorarci, e che non possiamo condurre una vita di ozio e di apparenze, riducendoci come fichi infruttuosi, pieni di foglie e come piante fuori stagione, incapaci di essere all’altezza delle necessità spirituali dei popoli. Non viviamo noi in un’epoca di vertiginosa attività? Possiamo rimanere nell’inverno della nostra indifferenza, quando da ogni parte ferve l’azione e, quello che è peggio, l’attività del male?

I principi dei sacerdoti e gli scribi, dice il Sacro Testo, cercavano il modo di far morire Gesù,... e fattosi sera Egli uscì dalla città. È un monito per noi sacerdoti, un monito terribile: quando non intendiamo i richiami della divina giustizia, e le tribolazioni che toccano la Chiesa non ci scuotono, noi congiuriamo contro la vita stessa di Gesù nelle anime, e tentiamo di ucciderlo in loro. Allora si fa sera, si oscura la fede, si annebbia la verità, si agghiacciano i cuori, Gesù esce dalla città, esce dalla società, abbandona le nazioni, e queste rimangono sole nella notte della loro apostasia. È una responsabilità che cade tutta su di noi, e della quale dobbiamo essere ben compresi, se non vogliamo meritarci la maledizione temporale ed eterna!"
Laura Tagliaferri condivide questo
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"...avvampo' di santo sdegno..."
È ora di prendere la frusta e ripulire la Casa del Signore e le anime Tempio di Cristo, energicamente con parole, azioni, gesti a Gloria di Dio.
Leggere fino in fondo e meditare soprattutto lo scritto in neretto.