Il documento sulla sacra Liturgia del Vaticano II (Sacrosanctum Concilium) ha permesso la riforma dei riti di tutti i sacramenti (1968-1970)

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Sacrosanctum concilium è la costituzione del Vaticano II sulla Sacra Liturgia. Il nome deriva dal fatto che in ordine esso fu il primo documento del Concilio. Tale testo è, purtroppo, responsabile per tutti i cambiamenti operati nei confronti della Santa Messa e degli altri Sacramenti (1968-1970).

Ciò che ebbe iniziato Sacrosanctum concilium, Paolo VI terminò, sostituendo la tradizionale Santa Messa Latina ed eclissandola con un nuovo rito, appellato la nuova "messa" o "novus ordo missae", il nuovo ordine della messa.

Similitudini tra la "Messa" dell'eretico Martin Lutero e il "Novus Ordo Missae" (1969)

Paolo VI cambiò i riti di tutti i 7 Sacramenti della Chiesa Cattolica, operando dei cambiamenti gravi e possibilmente invalidanti ai Sacramenti dell'Estrema Unzione, della Sacra Confermazione e dei Sacri Ordini. Ciò malgrado, il tutto ebbe inizio con la costituzione del Vaticano II, Sacrosanctum concilium, che aprì le porte a queste modifiche, nei suoi documenti.

Le intenzioni "rivoluzionarie" del Vaticano II sono chiare leggendo il documento Sacrosanctum concilium.

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (63b): "Deve esservi una nuova edizione del libro Romano dei riti e, seguendo questo come modello, ciascuna autorità locale ecclesiastica competente, vedasi articolo 22,2, dovrebbe preparare il proprio, adattato alle necessità delle zone individuali, incluse quelle concernenti il linguaggio, il prima possibile." [116]

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (66): "Entrambi i riti del Battesimo adulto devono essere rivisti, il più semplice ed il più elaborato, l'ultimo con riguardo ai rinnovati catecumeni." [117]

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (67): "Il rito del Battesimo infantile deve essere rivisto ed adattato alla realtà della situazione dei neonati." [118]

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (71): "Anche il rito di Confermazione deve essere rivisto." [119]

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (72): "Anche i riti e le formule della Penitenza devono essere riviste in modo tale che esse esprimano più chiaramente ciò che il Sacramento è e ciò che esso reca." [120]

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (76): "I riti dei differenti generi di Ordinazione devono essere rivisti - sia le cerimonie che i tesi." [121]

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (77): "Il rito della celebrazione del Matrimonio nel libro Romano dei riti deve essere rivisto e reso più ricco in modo tale che esso esprima la grazia del Sacramento più chiaramente… " [122]

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (79): "I Sacramentali dovrebbero essere rivisti… la revisione dovrebbe anche porre attenzione alle necessità del nostro tempo." [123]

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (80): "Il rito di consacrazione delle vergini trovabile nel Pontificale Romano deve essere soggetto a revisione." [124]

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (82): "Il rito del seppellimento degli infanti dovrebbe essere rivisto ed una messa speciale dovrebbe essere fornita." [125]

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (89d): "L'ora di prima deve essere soppressa." [126]

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (93): "… gli inni devono essere ristorati alla loro forma originale. Le cose ammaccanti la mitologia o quelle meno adatte alla santità Cristiana devono essere rimosse o cambiate." [127]

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (107): "L'anno liturgico deve essere rivisto." [128]

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (128): "I canoni e gli statuti ecclesiastici trattanti la provvisione delle cose visibili per l'adorazione devono essere rivisti il prima possibile… " [129]

Per mezzo di Sacrosanctum concilium, numeri 37 e 40,1, il Vaticano II professò errori contro l'insegnamento di Papa San Pio X presente in Pascendi Dominici gregis circa l'adorazione modernista.

Una riforma liturgica volta alla distruzione del santo Sacrificio della Messa (1969)

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (37): "… la Chiesa coltiva ed incoraggia i doni e le dotazioni della mente e del cuore possedute dalla varie razze e genti… Invero, essa talvolta accoglie loro nella Liturgia stessa, a patto che esse siano conformi al pensiero presente dietro al vero spirito della Liturgia." [130]

Notare il fatto che il Vaticano II permise la partecipazione dei costumi dei vari popoli alla pretesa adorazione liturgica.

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (40,1): "La competente autorità locale ecclesiastica dovrebbe e coscienziosamente considerare, a tale riguardo, quali elementi delle tradizioni e quali talenti particolari dei popoli individuali possono essere introdotti nella Divina adorazione. Adattamenti giudicati utili o necessari dovrebbero essere proposti alla Sede Apostolica ed introdotti con il suo consenso." [131]

Ancora, si noti la realtà per cui il Vaticano II insegnò che i costumi e le tradizioni dei vari popoli dovessero essere incorporati nella Liturgia.

Il nuovo rito di consacrazione episcopale (1968) è assolutamente nullo e invalido

Ciò che insegnò il Vaticano II in tale riguardo, implementato in tutta la Chiesa conciliare nei decenni a seguito della promulgazione del concilio medesimo, è esattamente quello che Papa San Pio X condannò solennemente in Pascendi Dominici gregis come adorazione modernista.

Papa San Pio X, Pascendi Dominici gregis (26), Sull'adorazione dei modernisti, 08/09/1907: "Lo stimolo primario nel dominio dell'adorazione consiste nella necessità di adattarsi agli usi e costumi dei popoli, oltre alla necessità di avvalersi del valore da certi atti acquisito mediante un prolungato uso." [132]

L'insegnamento del Vaticano II fu condannato parola per parola da Papa San Pio X nel 1907.

In Sacrosanctum concilium, numeri 34 e 50, il Vaticano II contraddice nuovamente una costituzione dogmatica della Chiesa Cattolica parola per parola.

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (34): "I riti dovrebbero radiare una ricca semplicità; essi dovrebbero essere brevi e lucidi, evitando inutili ripetizioni; essi dovrebbero essere intelligibili per la gente e non dovrebbero generalmente richiedere molta spiegazione." [133]

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (50): "Sicché, i riti, in maniera tale che essi preservino ciò che veramente importa, dovrebbero divenire più semplici. Le duplicazioni giunte durante il corso del tempo dovrebbero essere discontinuate, tanto quanto gli accrescimenti meno utili." [134]

Papa Pio VI condannò esplicitamente l'idea per cui i riti liturgici tradizionali della Chiesa Cattolica venissero semplificati nella sua costituzione dogmatica (assolutamente dimenticata, anche dalle più alte cariche vaticane) Auctorem Fidei.

Papa Pio VI, Auctorem Fidei (33), 28/08/1794: "La proposizione del sinodo mediante la quale esso si mostra desideroso di rimuovere la causa donde, in parte, è stata indotta una dimenticanza dei principi concernenti l'ordine della Liturgia, 'richiamandola ad una maggiore semplicità di riti, esprimendola nella lingua vernacolare, recitandola ad alta voce…' - Condannata come ingiuriosa, offensiva alle orecchie pie, insultante la Chiesa, favorevole alle cariche degli eretici contro di essa." [135]

Ulteriori studi sull'invalidità del nuovo rito (1968) di consacrazione episcopale

Sacrosanctum concilium chiese anche ché venissero cambiati i riti di ogni Sacramento, oltre ad avere domandato l'espressione propriamente corporea durante la Liturgia, numero 30.

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (30): "Di modo da incoraggiarli a prendere una parte attiva acclamazioni per la gente, assieme a risposte, salmodie, antifone ed inni, dovrebbero essere sviluppati, oltre alle azioni, ai movimenti ed alle espressioni propriamente corporee." [136]

Il Vaticano II insegnò anche ché l'adattamento radicale della Liturgia dovesse venire implementato, numero 40.

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (40): "Tuttavia, in taluni luoghi od in alcune situazioni, potrebbe fuoriuscire un'urgente necessità per un più radicale adattamento della Liturgia." [137]

Tali passaggi del Vaticano II potrebbero formare parte della ragione per la quale le chiese moderne conducono spesso delle "Sante Messe" durante le quali trovanosi complessi musicali, chitarre elettriche, palloncini, batterie, cerimonie aborigene, danzatrici a petto nudo, polca e musica moderna. Si trovano anche "preti" che celebrano "Messe" abbigliati con tutto, partendo dalle casacche da calcio sino ai costumi da giullari. Ebbene sì, lo "spirito" del Concilio (termine coniato da Paolo VI) ha veramente toccato le chiese moderne. Ciò malgrado, i veri Cattolici aventi mantenuto la loro fede integra possono consolare i loro cuori nel fatto per cui sia Papa Gregorio X, durante il Concilio di Lione II, che Papa Clemente V, durante il Concilio di Vienna, condannarono autoritativamente tutti questi errori.

Papa Gregorio X, Concilio di Lione II, Costituzione 25, 1274: "Nelle chiese, dunque, si dovrebbe accedere umilmente e devotamente; la condotta al di dentro dovrebbe essere calma, piacevole a Dio, recante pace agli spettatori, una fonte non solamente di istruzione ma anche di rinfresco mentale… Nelle chiese le solennità sacre dovrebbero ricevere tutto il cuore e tutta la mente; l'intera attenzione dovrebbe essere offerta alla preghiera. Pertanto, ove sia proprio offrire i desideri Celesti con pace e con calma che nessuno accenda la ribellione, che nessuno provochi clamore o sia colpevole di violenza… Il linguaggio inutile ed, ancor di più, quello profano deve cessare; il chiacchiericcio in tutte le sue forme deve cessare. Tutto, insomma, che disturbi la Divina adorazione ed offenda gli occhi della Divina Maestà dovrebbe essere assolutamente estraneo alle chiese, onde evitare che laddove il perdono per i nostri peccati è richiesto sia offerta occasione per il peccato o sia trovato commesso un peccato… Quelli, invero, impudentemente sfidanti le suddette proibizioni… dovranno temere la fermezza della retribuzione Divina e la Nostra, sino a che, avendo confessato la loro colpa, essi avranno fermamente risolto di evitare tale condotta in futuro." [138]

Papa Clemente V, Concilio di Vienna, Decreto 22, 1311-1312: "Vi sono alcuni, sia nel clero che nel laicato, specialmente alla vigilia di certune feste allorquando essi dovrebbero essere in chiesa perseveranti nell'orazione, non tementi di esibire danze licenziose nei cimiteri delle chiese, di cantare occasionalmente delle ballate e di perpetrare molti altri eccessi. Da ciò talora seguitano la violazione delle chiese e dei cimiteri, la condotta disgraziata e vari crimini e l'ufficio liturgico è ampiamente disturbato, per l'offesa alla Divina Maestà e per lo scandalo alla gente lì vicino." [139]

Finalmente, Sacrosanctum concilium si assicura il richiamo delle tradizioni musicali pagane negli atti della pretesa adorazione Cattolica, numero 119.

Documento del Vaticano II, Sacrosanctum concilium (119): "In alcune parti del mondo, specialmente nelle aree missionarie, sono trovate genti con delle proprie tradizioni musicali, delle tradizioni detenenti grande importanza per i loro stili di vita culturali e religiosi… Per questa ragione una cura speciale dovrebbe essere avuta per l'allenamento musicale dei missionari, cosicché essi incoraggino, il più possibile, la tradizione musicale di queste genti nelle scuole, nei cori e negli atti di adorazione." [140]

Papa Pio XII ed il Concilio di Trento, grazie alla Divina Provvidenza, avevano già condannato alcuna inserzione di tradizione musicale pagana nelle chiese.

Papa Pio IV, Concilio di Trento, Sessione 22, Decreto sulle cose da osservare e da evitare a Santa Messa: "Essi dovrebbero mantenere al di fuori delle loro chiese il genere di musica per cui viene introdotta una base ed un elemento suggestivo nell'organo suonante o cantante e, similmente, tutte le attività mondane, le conversazioni vuote e secolari, il girovagare, i rumori e gli strilli, talché la casa di Dio possa veramente essere appellata e vista come una casa di preghiera." [141]

Papa Pio XII, Musicae sacrae (42), 25/12/1955: "La musica liturgica deve essere santa. Essa non deve concedersi qualunque cosa abbia il sapore del profano né concedere a tale alcuna cosa di scivolare nelle melodie per le quali essa è espressa." [142]

Esiste alcun dubbio per il quale il Vaticano II tentò di imporre una nuova Liturgia per adattarla a una nuova chiesa, come disse lo stesso Paolo Vi in numerose circostanze? Con ogni evidenza bisogna rispondere: no, non vi è alcun dubbio.

Papa Paolo III, Concilio di Trento, Sessione 7, Canone 13, ex-cathedra: "Se alcuno affermasse che i ricevuti ed approvati riti della Chiesa Cattolica approvvigionati per essere utilizzati nella solenne amministrazione dei Sacramenti possano essere disdegnati od omessi dal ministro senza peccato ed a suo piacimento o cambiati da alcun pastore delle chiese in dei nuovi, che egli sia anatema." [143]

Vi sono altri errori presenti nei documenti del Vaticano II. Tuttavia, ciò che è stato illustrato dovrebbe bastare al fine di convincere chiunque fosse di buona volontà che nessun Cattolico può accettare tali errori senza negare conseguentemente la propria Fede Cattolica.

Il piano massonico per Invalidare i Sacramenti cattolici svelato dal cardinale sul letto di morte

Note di fine sezione 8 (8):

[116] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 833.

[117] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 833.

[118] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 833.

[119] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 833.

[120] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 834.

[121] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 834.

[122] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 834.

[123] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 834.

[124] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 835.

[125] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 835.

[126] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 836.

[127] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 836.

[128] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 838.

[129] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 838.

[130] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 828.

[131] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 829.

[132] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 1, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagina 83.

[133] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 827.

[134] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 831.

[135] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 1533.

[136] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 827.

[137] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 828.

[138] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 1, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 328.

[139] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 1, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 378.

[140] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 841.

[141] Decreti dei concili ecumenici [Decrees of the ecumenical councils] Volume 2, 1990, Stamperia dell'università di Giorgiovilla [Georgetown university press], SUA, pagina 737.

[142] Claudia Carlen, Le encicliche Papali [The Papal encyclicals], Volume 4, 1990, Stamperia Pierian [The Pierian Press], SUA, pagine 283-284.

[143] Enrico Denzinger, Le fonti del dogma Cattolico [The sources of Catholic dogma], 1957, Compagnia del libro di Herder [Herder book company], SUA, numero 856.