Giovanni Paolo I: spietato contro la Messa, presto "beato"
![](https://seedus2043.gloriatv.net/storage1/j5dt3k6ubdzr6turnmbsm2h0dd1z1dja5fefe1y.webp?scale=on&secure=L31HFRtQe3_5br3j4KoR3Q&expires=1719807623)
Luciani si era scontrato con don Siro Cisilino, prete devoto che celebrava la Messa, ordinandogli di lasciare la chiesa di San Simeon Piccolo a Venezia, dove operava.
I Benedettini dell'isola di San Giorgio Maggiore hanno consentito al clero perseguitato di usare la Cappella dei Morti per offrire la Messa.
Nel novembre 1977, con l'aiuto di alcuni amici, Cisilino è riuscito a tornare a San Simeon Piccolo, che nel frattempo era stata chiusa al culto e veniva usata per altri scopi.
Il suo persecutore, però, non si è arreso. Con una lettera, nel febbraio 1978 Luciani gli ha proibito "in qualunque modo la celebrazione della Messa 'more antique' nella chiesa di San Simeone Piccolo, come in tutto il territorio della diocesi", permettendogli di offrire Messa "solo a casa sua".
Cisilino nondimeno è riuscito a celebrare a San Giorgio, e quando Luciani è stato eletto Papa, Cisillino è tornato a San Simeone Piccolo. Nell'aprile 1980, l'arcivescovo Marcel Lefebvre vi ha celebrato Messa.
Dopo aver lottato per la Messa per vent'anni, Cisilino ha cominciato a soffrire gli acciacchi dell'età ed è tornato nel suo Friuli, dove è morto tre anni dopo, nel marzo 1987.
Ha chiesto di essere sepolto col Vecchio Rito o con una semplice benedizione. La "Chiesa della misericordia" gli ha rifiutato quest'ultimo desiderio. Il Requiem è stato presieduto su un tavolo da più celebranti. Cisilino ha sempre detestato concelebrare.
Foto: © wikicommons, CC BY-SA, #newsOsqwozotpn
![](https://seedus3932.gloriatv.net/storage1/3kltsv3dnntyp815u5od2pe5eng6fk2nqv1cj28.webp?crop=4096.2531&scale=on&secure=DD-vxXEBmgSkOqhFO2nKkg&expires=1719823370)