nelle ultime settimane mi hanno fatto riflettere alcuni fatti di cronaca.
Il più recente ha riguardato il Festival di Sanremo. L’attore Pierfrancesco Favino è stato duramente criticato sui social network per una semplice battuta su Conchita Wurst, ormai da qualche anno simbolo e paladina del transgenderismo.
Sempre nei giorni scorsi, a Milano è stato denunciato con grande clamore un manifesto appeso davanti al liceo scientifico Leonardo Da Vinci. Il motivo? Metteva in guardia - con un linguaggio certamente opinabile - sui problemi di salute connessi alla condotta omosessuale.
Infine non va passato sotto silenzio che alcune settimane fa è finito nel mirino dell’Arcigay un medico di famiglia di Savona, Fabio Vaccaro, reo di aver appeso nel suo studio alcune locandine del Gruppo Lot di Luca Di Tolve, che propone percorsi spirituali e psicologici per permettere – solo e soltanto a chi liberamente e volontariamente lo desidera – di uscire dall’omosessualità o comunque di vivere castamente. …Altro