Tempi di Maria
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GRAZIA SU GRAZIA: un'altra toccante testimonianza da una sorella nella fede

Come altri fratelli e sorelle, anche io da anni vivo il mio piccolo martirio, dico piccolo perché non è nulla in confronto a ciò che Gesù ha patito per amore nostro. Comunque tutto ha avuto inizio 9 anni fa, quando io e mio marito eravamo ancora fidanzati, ormai da ben 5 anni. Ma io stavo male, da anni mi curavo per una depressione che nessuno farmaco riusciva a lenire, sentivo sempre tristezza e vuoto dentro e, nonostante avessi tutto, non avevo niente perché mi mancava la fede, la grazia di Dio, la Verità, nella mia vita dissoluta e immersa nel mondo. Insomma mancava il mio Gesù. Per cui sotto consiglio di un'amica iniziai ad andare alla Santa Messa il sabato sera e, pian piano, sentivo che il Vangelo che ascoltavo e le omelie del sacerdote (che poi sarebbe diventato il mio padre spirituale), stavano toccando il mio cuore e sempre più desideravo andare alla Santa Messa per sentire ciò che il Signore aveva da dirmi.

Così, pian piano, iniziai a pregare il santo rosario, a leggere libri spirituali finché la Madonna mi fece comprendere che era arrivata l'ora di confessarmi. Si, perché dopo la Cresima io mi ero allontanata dal Signore e vivevo in peccato mortale nella fornicazione e nella totale mancanza di purezza e sensibilità al peccato. Non dimenticherò mai l'immensa gioia che provai in seguito alla confessione. Ad ogni persona che incontravo, sulla strada di ritorno a casa esternavo, come una bambina piccola, la bellezza della confessione e mostravo il bellissimo quadretto di Sant' Antonio da Padova che il sacerdote mi aveva regalato al termine di essa. Ovviamente questa era una gioia tutta mia perché il mondo non potrà mai comprendere tali profondità che il Signore trasmette alle anime che tornano a Lui con cuore sincero.

In seguito a questa prima confessione, purtroppo cadevo nuovamente nei peccati mortali, proprio perché ancora in me non era entrato quel senso forte del peccato che era necessario per spingermi a preferire la morte piuttosto che offendere il Signore. Ma, pian piano, sentivo sempre più forte il peso di confessare i rapporti prematrimoniali, gli atti impuri, i pensieri impuri. In poche parole il Signore mi stava dicendo che era ora di tagliare definitivamente con il peccato. E questo me lo confermò il mio sacerdote che mi disse che in seguito a quella confessione avrei dovuto avere il fermo proposito di non offendere più il Signore. Così, stoltamente, ci provai senza chiedere aiuto alla Madonna e al Signore. Nella mia ingenuità non comprendevo che quella era una grazia che solo Dio mi poteva fare e, infatti, alla prima occasione caddi nuovamente nel peccato e ricordo che, mentre pregavo la coroncina alla Divina Misericordia, piansi tanto ma talmente tanto per aver offeso Gesù che compresi poi che quelle lacrime amare erano lacrime gradite a Dio, lacrime che mi stavano purificando, perché quello che mi mancava ora era solo la forza di dire "basta".

Così mi confidai con un'amica che aveva più o meno vissuto la medesima situazione e mi disse di pregare la novena a San Giuseppe. Oh che grande Santo, che grazia aver trovato il Castissimo Giuseppe. Mai avrei pensato che potesse essere così potente. DIO SIA BENEDETTO. Pregai la novena chiedendogli di convertire il mio fidanzato in modo che potessimo sposarci e avere una famiglia cristiana insieme. Ma, al termine della novena, non cambiò lui, cambiai io! Mi ritrovai con un coraggio e una determinazione mai avute nella mia vita; tutt'ora, dopo anni, riconosco di non aver mai provato una tale forza d'animo come in quel tempo. Gli dissi che io, fino al nostro matrimonio, non avrei più avuto nessun rapporto con lui. Non andavo più nemmeno a casa sua, avevo deciso di mettere fine a qualsiasi occasione di peccato. A Lui crollò il mondo addosso. Già da tempo mi trattava in malo modo per il mio cambiamento, tanto che la sera non lo incontravo se prima non avevo pregato il rosario. Avevo tutti contro: genitori, fratelli, sorelle e amiche.

Solo il mio padre spirituale e quell' amica che mi suggerì di fare la novena erano al mio fianco. Ma non mi importava più nulla, avevo già messo in conto di stare sola. Volevo ricevere Gesù, avevo fame di Eucarestia, avevo fame di una vita santa nella grazia e non volevo più che nessuno mettesse ostacolo a tutto questo. Il mio fidanzato aveva pensato di lasciarmi. Io, nel frattempo, avevo offerto queste sofferenze per la sua conversione, anche nell'infelicità purché lui tornasse al Signore. Eppure nel mio cuore sentivo tanta pace e la voce di Gesù che diceva: "Abbi fiducia in Me, compirò miracoli nella tua vita".

Avevo capito che, chi mette Gesù al primo posto, mai subirà una sconfitta. Come San Pietro stavo per sperimentare che, chi lascia tutto per seguirLo, poi riceverà il centuplo. Dopo due settimane il mio fidanzato, sconvolto, ebbe l'illuminazione di andare dal sacerdote a parlare della mia decisione e del mio cambiamento e, il sacerdote, gli disse delle parole che gli fecero comprendere che non bisogna mai lasciarsi scappare una donna virtuosa al giorno d'oggi. Ovviamente non era riferito a me ma al fatto che il mio padre spirituale aveva compreso che il Signore stava lavorando in noi e aveva un progetto d'amore per noi. Così, in seguito a queste parole, decise di chiedermi di sposarlo e, dopo ben sei anni di fidanzamento nel peccato, vivemmo nella castità fino al matrimonio che non a caso avvenne il 16 luglio, giorno della Madonna del Carmelo alla quale, prima delle nozze, un sacerdote Carmelitano ci consacrò come fidanzati.

Ma le mie pene non finirono. In seguito alle nozze lui pensava che tutto sarebbe tornato come prima della mia conversione, invece la cosa era rimasta uguale; anzi divenne ancora più forte perché nel matrimonio il Signore mi stava chiedendo una vita nella castità, non senza unione coniugale ma nella purezza, nell'apertura alla vita e mio marito questo non voleva accettarlo. Iniziò a lamentarsi di me con i miei genitori, con i miei fratelli e, a volte, con alcuni amici. Mi disprezzava, diceva che avrei dovuto farmi suora, che se fosse tornato indietro non mi avrebbe mai sposato. Addirittura mi disse che voleva mettere fine alle nozze. Io nel frattempo pregavo, piangevo, offrivo per la sua conversione. Poi arrivò la prima figlia e davvero arrivarono grandi benedizioni.

Nel 2018 feci la consacrazione alla Madonna del Carmelo indossando lo scapolare e, da lì, divenni totale appartenenza della Madonna che mi chiese di sottomettermi a Lei, vivere unita a Lei sempre nella purezza e castità che richiedeva il mio stato. Iniziai addirittura a cambiare abbigliamento, mi fece comprendere che vestiti voleva che indossassi e questo mi riempì di gioia. La Mia Santissima Madre mi stava guidando in tutto, mi aveva fatto entrare nel Suo Cuore Immacolato e da lì mi stava facendo conoscere e amare Gesù. Dopo due anni arrivò anche la seconda figlia. Durante la gravidanza non fu facile, perché pensavo di non farcela con due bambine così piccole e il marito che purtroppo era ancora con me molto ostile. Così ricordo che una notte, in seguito ad un pianto disperato, mi addormentai e sognai il Signore: ero bambina, il Signore mi spingeva sull'altalena ed entrambi avevamo un grembiule azzurro come quello della scuola elementare. Compresi , con quel sogno, che Gesù mi stava dicendo che dovevo diventare piccola come una bambina, lasciarmi guidare da Lui e, che ciò che stavo vivendo io, lo stava vivendo Lui in prima persona. Quanta consolazione in quel sogno!

Infatti, dopo che nacque la bambina, arrivarono ancora più benedizioni. Da lì iniziò il cambiamento di mio marito. Non so spiegare come accadde ma Gesù stava iniziando ad operare in lui. Iniziò ad avere incubi la notte, ad essere sempre infelice. Soffriva per un lavoro che lo stava degradando fisicamente e psicologicamente e questo lo portò, sotto mio suggerimento, a iniziare a pregare la Madonna. Lo sentivo dire da solo le "Ave Maria" quando era giù di morale o arrabbiato. Non bestemmiava più, iniziava a fare discorsi secondo la fede. Una volta mi lamentavo di una cosa che avevo sentito contro Gesù e mi disse: "Non ti ricordi che Gesù ha detto: Padre perdona loro che non sanno quello che fanno?". Rimasi a bocca aperta! Addirittura si infastidiva se sentiva qualcuno bestemmiare e, in certe occasioni, difendeva le leggi di Dio contro l'aborto o le unioni omosessuali. Insomma, stava iniziando a lavorare la grazia in lui.

Oggi, dopo quasi 8 anni di matrimonio, non si confessa, non va la domenica in chiesa però comprendo che, pian piano, il Signore lo sta lavorando. Purtroppo è ancora infelice, ancora fa incubi, ancora sente quel vuoto che solo Gesù può riempire. A giorni mi chiedo cosa sto sbagliando; mi chiedo perché è così duro in quanto, ogni tanto, ancora mi dice che avrei dovuto farmi suora o che sono estremista... Però sta imparando ad accettarmi così come Gesù mi vuole e questa è una grande grazia. Io credo che sarà la mia determinazione nella preghiera, nell'offerta, nel sacrificio a spingerlo un giorno a buttarsi tra le braccia di Dio. Gesù e Maria mi hanno scelto per condurlo al Cielo e io non voglio deluderLi.

Ogni volta comprendo che gli altri si avvicinano a Dio nella misura in cui io per prima mi converto e lascio che essi Lo vedano in me. Perché più una persona è santa e più trasmette questa santità a chi gli è vicino. È dura... mi sento estranea a questo mondo, vivo l'aridità e sento quest'aria irrespirabile... come il piccolo Francesco di Fatima amo andare da sola in chiesa quando non c'è nessuno a fare compagnia a Gesù nel tabernacolo, a parlare con Lui, a pregare il rosario e prostrarmi con la faccia a terra per consolare il Suo Cuore da tanta ingratitudine. Il Signore è felice di trovare un cuore che Lo metta al primo posto. Io, per quanto sia doloroso, sono felice di essere perseguitata nel Suo nome.

Questo mi fa comprendere che è la strada giusta quella che sto seguendo anche se a volte mi sento desolata e penso, sotto grande tentazione, che non servo a nulla in questo mondo perché sento l'odio satanico nei miei confronti. Allora, dopo aver pregato, capisco che questa è la mia missione, che Gesù non sceglie i più bravi o i più esperti ma i più miseri come me per realizzare ciò che Lui vuole. Un giorno tutto questo finirà e il Signore, come dice la Madonna ad Anguera, asciugherà le nostre lacrime.

Infine voglio aggiungere due parole sull'educazione dei figli. Sono stata ripresa più volte sul parlare loro di Dio. Sia da mio marito che da mia madre. Ma questi sono solo gli schiamazzi del maligno che ha paura di ciò che noi stiamo facendo. Dobbiamo pensare che anche noi siamo dei pastori che stanno conducendo il loro piccolo gregge sui pascoli erbosi della salvezza. Io, da quando sono nate le mie bambine, sotto ispirazione della Madonna alla quale ho consacrato la mia vocazione di madre e moglie, ho parlato loro di Gesù, ho insegnato a pregare, le ho sempre - con molto sacrificio - portate alla Santa Messa, anche durante la settimana. Ho insegnato loro a pregare il rosario e la notte, prima di dormire, leggo loro il vangelo o vediamo insieme qualche video sui santi.

Ci tengo a dire che LA VERA NORMALITÀ È QUESTA. Tutti i battezzati dovrebbero fare questo. Ci dicono che siamo esagerati ma cosa potremo mai dare in cambio a Gesù per tanto amore? Io ho offerto la mia vita per la loro santità e salvezza e non dimentico che ho promesso, il giorno del loro battesimo e del mio matrimonio, che le avrei educate cristianamente e così, insieme a Maria, sto facendo: "Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli" (Mt 5,19).

Dio ci benedica e la Madonna Santissima, insieme a San Giuseppe, ci sostengano in questa dura battaglia per la salvezza delle anime.

(Una sorella nella fede)

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IMPORTANTE PER LA PROPRIA FORMAZIONE CRISTIANA

(1) FORMAZIONE COMPLETA DI SANA DOTTRINA CATTOLICA: CREDO, 10 COMANDAMENTI, SACRAMENTI, PREGHIERA, VIZI E VIRTÙ

Catechesi per gli adulti


p. s. Garantisco la rettitudine dell'insegnamento dottrinale offerto nelle catechesi dei padri impegnati in queste esposizioni. Le catechesi di Padre Donato (il sacerdote che cura il Credo, i 10 Comandamenti, i Sacramenti e i Precetti della Chiesa) sono vivamente consigliate

(2) FRASARIO IN SEI PARTI (CON CENTINAIA DI AFORISMI)

Florilegio – aforismi vari, una raccolta per resistere nella fede


Raccolta di perle di sapienza e ricca soprattutto di aforismi tratti dagli insegnamenti immortali dei Santi. Questa raccolta risponde allo scopo di offrire un "vademecum di vera razionalità e spiritualità", fatto di schegge di luce che toccano un po' tutti i temi più importanti.

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