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zagormau
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Quando nel Vangelo si sintetizzò la vita di Gesù, si disse: "Egli passò facendo del bene", e poi ancora si disse: "Egli fece bene ogni cosa". UN PROGRAMMA PER LA QUARESIMA 20 febbraio 1972 Figli miei …Altro
Quando nel Vangelo si sintetizzò la vita di Gesù, si disse: "Egli passò facendo del bene", e poi ancora si disse: "Egli fece bene ogni cosa".

UN PROGRAMMA PER LA QUARESIMA

20 febbraio 1972

Figli miei diletti, eccovi qui ancora con me a godere dei miei favori e delle mie tenerezze. Quante persone pure buone e meritevoli non godono di queste vostre gioie spirituali. Alcune sono forse trattenute in un letto. Altre sono ostacolate e combattute forse anche da chi le dovrebbe incoraggiare ed aiutare. Voi siete le fortunate che, aiutate dalla grazia, esercitando la vostra fede, siete venute a godere qui con noi delle gioie purissime.
Vi fate anche una cultura religiosa con le nostre lezioni, che poi sarete in grado di comunicare ad altri. È vero che le lezioni che sentite vi sembra di dimenticarle, ma al momento opportuno, quando è necessario, i miei insegnamenti vi tornano alla memoria e voi sapete scegliere tra il bene e il male, tra il bene e il meglio. Entra in voi la vera sapienza divina di cui tanto abbisognano tutti i cristiani.
Oggi, primo giorno per voi di Quaresima, la mia istruzione è rivolta specialmente ad indicarvi un programma da seguire in questo periodo.
Quando nel Vangelo si sintetizzò la vita del mio Gesù, si disse: "Egli passò facendo del bene", e poi ancora si disse: "Egli fece bene ogni cosa".
Io vorrei che questo fosse il vostro impegno particolare: fare del bene e farlo bene. Quale sarà il bene che Dio vi chiede? Vi sono i doveri verso Dio, verso il prossimo e verso se stessi.
Se pensate ai primi doveri, dovete comprendere la preghiera. Chi prega compie un dovere che Dio, nella sua bontà infinita, ha imposto agli uomini avendo legato ad essa le sue grazie e persino la salvezza eterna.
Voi dunque in questa Quaresima pregherete e pregherete bene. Ricordate che la preghiera è l'elevazione della mente e del cuore a Dio, per cui, per esser ben fatta, non può essere fatta a fior di labbra; è qualche cosa che viene dall'intimo del cuore e che sale come profumato incenso verso Dio. Non sono le molte parole che rendono meritevoli di essere esauditi, ma è l'adesione del vostro cuore al cuore di Dio, nell'amore che vi unisce a Lui. Le formule aiutano la preghiera, se voi le pronunciate pensando ciò che dite.
Non dovrete moltiplicare le vostre pratiche di pietà, ma due preghiere non potete tralasciare se volete farmi piacere: la santa Messa, che è la preghiera ufficiale della Chiesa e il rosario, che ricorda nei suoi misteri la vita di Gesù, così da essere un piccolo Vangelo a portata di tutti. Mi limito a questo dovere verso Dio perché sono certa che, se lo compirete bene, porterà i suoi frutti.
Vi è poi il dovere verso il prossimo. È l'attuazione di quelle opere di misericordia spirituali e corporali che parlano della carità che dovete esercitare verso i bisognosi. Il primo prossimo sono i vostri familiari, a cui dovete dedicare le vostre cure premurose e assidue.
Non pensate di dover andare molto lontano per dare da mangiare agli affamati, poiché ogni buon papà che lavora per guadagnare il pane quotidiano e la mamma che prepara la vivanda per i suoi figli esercitano continuamente queste virtù.
Se voi voleste scorrere le opere di misericordia ad una ad una, vedreste che nel corso della giornata molte di esse avreste modo di compierle. Tutta la difficoltà sta nel compierle bene e nel saper predisporre e condurre l'andamento familiare in modo tale che un po' di tempo possa essere dedicato anche ad altri, senza che ciò porti disordine in famiglia.
Le vostre opere devono essere luminose, così che il vostro prossimo lodi per esse il Padre dandogli gloria.
Vi sono anche dei doveri verso voi stessi che vanno pure tenuti in considerazione, mettendo in primo luogo l'anima e poi il corpo. Anche l'anima, ed essa soprattutto, ha bisogno di essere alimentata e fortificata. È il Pane divino il cibo dell'anima, è la divina Parola la sua luce, è la vicinanza con Dio che le dà ossigeno e forza.
Il corpo è lo strumento dell'anima, a cui deve essere sottomesso. Il corpo è il tabernacolo che custodisce un prezioso tesoro, il dolce Ospite. Ha detto il mio Gesù: "Se mi amate, il Padre vi amerà e noi verremo in voi e stabiliremo in voi la nostra dimora".
Il corpo gode di un dono particolarmente importante quando è sano, poiché anche voi sapete che se siete fisicamente robusti, vi è più facile fare il bene. Custodire la salute è un dovere che però non dovete sopravalutare. Non dovete tenere in troppa considerazione le esigenze del corpo, poiché questo ve ne chiederà sempre di nuove. Saper dominare il corpo con la legge della mortificazione è rinvigorirlo, come si rafforzano le sue membra facendo ginnastica. Imporre al corpo qualche sacrificio come l'ora fissa per alzarsi o per coricarsi e moderare certi alimenti e certe bevande e certe cose di poca o di nessuna necessità, è vantaggioso, poiché si esercita la volontà diventando padroni di se stessi.
Eccovi ripetuto in breve un programma di vita, figli. Se cercherete di attuarlo, vi troverete tanto contenti. Si potrà dire anche di voi: "Ha fatto bene ogni cosa".
Ed ora vi auguro una buona Quaresima e, stringendovi al cuore, vi benedico.

MARIA MADRE E MAESTRA 5. Mamma Carmela.

Cenacolo della Divina Misericordia