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Telebene, la Televisione Spirituale Cristiana presenta: Cristo Sposo della Chiesa: la Mistica nuziale a Helfta.

Telebene, la Televisione Spirituale Cristiana, prosegue il suo percorso di ricerca e divulgazione della Via privilegiata che rivela l’Amore di Dio per le sue creature e l’amore delle creature per il loro Creatore. È la Via della Mistica, e sta ad indicare il rapporto più profondo tra l’anima e Dio.

Partendo da Origene e da Gregorio Nisseno, stiamo attraversando tutta la storia della spiritualità segnata da questo importantissimo filone della Mistica sponsale, considerando le grandi figure del medioevo, come Bernardo da Chiaravalle, le mistiche di Helfta, Chiara di Assisi, Caterina da Siena e le altre due Caterine italiane. Poi verrà il momento di parlare dei mistici spagnoli del siglo de oro: Teresa d’Avila e Giovanni della Croce, per passare a Maria Maddalena de’ Pazzi, e infine, chiuderemo questa lunga riflessione con Padre Pio da Pietrelcina. Alcuni di questi nomi li abbiamo trattati già in precedenza, quando abbiamo parlato della Mistica della Croce e della Mistica del Cuore di Gesù.

Seguendoci in questo viaggio nella Mistica sponsale, vi potete rendere conto che la Mistica è una sola: perché l’una si completa nella altre; l’una è inseparabile dalle altre; l’una si realizza mirabilmente nelle altre. Il centro di queste varie modalità della cosiddetta mistica di Gesù è logicamente lui: Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio Benedetto.

Abbiamo già parlato, a proposito della mistica del Cuore di Gesù, dell’epoca aurea della grande abbazia di Helfta, in Germania. In questo monastero abitano, nel XIII secolo, tre tra le più grandi scrittrici mistiche della storia della Chiesa: Matilde di Magdeburgo, accolta nel convento in tarda età dopo essere stata in gioventù una beghina; Matilde von Hackeborn sorella minore della badessa del convento, e Gertrude chiamata la Grande, sulla quale, soprattutto, si concentra la nostra attenzione.

“Gertrude vive la mistica come esperienza sponsale, senza credere in esagerazioni immaginative, nutrendosi invece di Sacra Scrittura e liturgia, appunto da risultare la più grande mistica del secolo XIII.

Per il suo forte equilibrio spirituale, la tradizione cattolica germanica le ha attribuito l’appellativo di «grande» ,

Poiché molto importante, nella sua esperienza religiosa, è il ruolo della Parola di Dio e della Liturgia, la spiritualità di Gertrude è cristocentrica, “unificata dall’Eucaristia, comunione personale con il Verbo incarnato: la centralità è rappresentata dall’Eucaristia in quanto appare, nel contesto del disegno dell’amore divino che si comunica a lei, il dono essenziale di quest’amore…” , come afferma Inos Biffi.

Chiudiamo questo capitolo dedicato alla meravigliosa esperienza mistica di Helfta accennando brevemente a Matilde di Hackeborn e Matilde di Magdeburgo

Matilde di Hackeborn “esprime la sua relazione mistica con Dio nei termini della sponsalità che si realizza attraverso il legame con il cuore divino” .

Matilde di Magdeburgo, nella sua opera La luce fluente della divinità, racconta le sue esperienze mistiche caratterizzate da una vita di unione con Dio mediante un linguaggio mistico-sponsale. Ella descrive l’unione amorosa tra Dio e l’uomo, in cui la creatura vede appagate le sue aspettative” .

La sequela di Cristo Sposo dell’anima è il fine della vita mistica, non solo di Gertrude la Grande, ma anche delle altre due mistiche contemporanee di Helfta: Matilde di Hackeborn e di Matilde di Magdeburgo.

Sono stato facilitato, nella gestione delle immagini, dall'INTELLIGENZA ARTIFICIALE, che mi ha facilitato di molto il lavoro.

Lo scopo è quello di offrire, alla Cristianità distratta e formale di oggi, delle proposte di riflessione che possano aiutare a ridefinire il rapporto delle creature con il Creatore, e quindi, di ogni battezzato con Cristo Signore.