Libano: vescovi usano il coronavirus per introdurre la Comunione nelle mani
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Le mani sono tra i principali canali di trasmissione del virus. La decisione è stata respinta dai fedeli, che hanno definito la misura "contraria alla vera fede".
Durante la messa di domenica 8 marzo, i fedeli ad Ajaltoun hanno urlato: "Noi siamo la Chiesa" mentre il sacerdote chiedeva "obbedienza". I fedeli l'hanno chiamata "obbedienza al peccato" definendo la Comunione nelle mani "una caduta nella rete del diavolo". Il sacerdote ha poi annullato la Messa.
Dopo l'incidente, il vescovo di Jbeil, Michel Aoun, ha raccontato ai suoi la doppia menzogna che durante il Concilio Vaticano Secondo i vescovi hanno "ravvivato questo antico modo di ricevere la comunione nelle chiese occidentali".
In realtà, la Comunione nelle mani è una novità introdotta come abuso dai preti tedeschi e svizzeri, nonostante l'opposizione di Paolo VI.
I cattolici greci in Libano hanno introdotto la comunione nelle mani "come opzione". Molto pochi l'hanno adottata.
Foto: © Mazur, CC BY-NC-SA, #newsMlrabneobk
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