Francesco I

Ma perché la Chiesa sostiene il governo Conte? - Secolo d'Italia

sabato 22 agosto 18:06 - di Riccardo Pedrizzi
In questi ultimi tempi su vari organi di informazione, anche di diverso orientamento culturale e politico è ricorrente la domanda, ancorché retorica, “perché la chiesa, o almeno una parte di essa, abbia sostenuto fin dall’inizio, e continua a farlo, questo governo?”, meravigliandosi che ci siano “interi settori del mondo cattolico benedetti da uomini di fede celebri, autori di libri e articoli sui giornali, che i giallorossi li hanno sostenuti, voluti, incoraggiati” nonostante il continuo attacco ai cosiddetti “Principi non negoziabili”: dalla pillola abortiva a chilometro zero, come l’ha definita Francesco Storace, alla disastrosa e liberticida proposta di legge Zan /Scalfarotto, tanto per citare le ultime “conquiste di libertà”, come le definiscono tutti gli ambienti antanatalisti, libertari e Lgb.

La verità è che non c’è per niente da meravigliarsi, se solo si conosca appena la storia. Infatti non c’è nulla di nuovo sotto il sole, perché questo atteggiamento di benevolenza per forze cosiddette progressiste viene da molto lontano, da quando cioè una parte consistente di cultura cattolica si è “riallineata“, come definiva il fenomeno il grande storico Jean Dumont, autore di numerose pubblicazioni su questo tema, ai miti, ai valori, alle idee della rivoluzione francese e dell’Illuminismo.

Ovvero quando parte della Chiesa si è “accomodata”, come aveva rilevato Romano Amerio nel suo splendido libro “Jota unum” al mondo moderno. Mi diceva infatti lo storico francese in un’intervista che pubblicai in occasione del bicentenario della rivoluzione francese nel mio volume “Rivoluzione e dintorni”, per le edizioni Pantheon: “la storiografia e, quindi, la cultura cattolica filo rivoluzionaria è figlia naturale di ciò che è stato chiamato, abusivamente, il “riallineamento” della Chiesa… e “per voler giustificare questo tardivo “Riallineamento”, mostrando il preteso carattere profondamente cristiano della ideologia del 1789, si cerca di chiudere gli occhi. E poiché la passione politica è influenzata dalla pressione esercitata dal conformismo dei “media”, che sono al servizio dell’ideologia democratica, i democratici-cristiani si mostrano, al giorno d’oggi, molto più democratici che cristiani”.

Eppure dovrebbe essere chiaro, soprattutto dagli esiti a cui stiamo assistendo, “la rivoluzione è la società scristianizzata, vale a dire aldilà di tutte le chiacchiere, il più grande disastro per i cristiani intervenuto dopo il Vangelo. Ciò che cercavano i filosofi anticristiani, veri artefici e padri di quelle avvenimento e del totalitarismo moderno che – continuava Dumont in quell’intervista – malgrado il camuffamento delle parole deriva dal frenetico statalismo rivoluzionario”. E così i cosiddetti cattolici democratici sono diventati talmente “accomodanti” rispetto al “mondo”, che si rifiutano sistematicamente persino di vedere gli attacchi che vengono portati non solo all’avvenimento cristiano ma allo stesso diritto naturale che rappresenta il fondamento del nostro vivere civile.
secoloditalia.it

D'altra parte cosa possiamo aspettarci da un "papa" che saluta un disabile dicendogli: "Ci rivedremo all'inferno" ?

al minuto 3:40

11,1 mila
Diodoro

" ...da quando una parte consistente di cultura cattolica si è “riallineata“, come definiva il fenomeno il grande storico Jean Dumont, ...ai miti, ai valori, alle idee della rivoluzione francese e dell’Illuminismo."
Il punto è esattamente, monotonamente, ossessivamente questo: se la Rivoluzione Francese è stato uno scossone sì brusco, ma necessario a far entrare la Cristianità in un'era demitizzata, cioè a trasformare i Cattolici in Cattolici Adulti, allora ogni aberrazione anticristica del Clero non è null'altro che una lezioncina data al Signore perché Si adegui.
Il card. Martini lasciò questo come appello estremo: "Quando la Chiesa si deciderà, finalmente, a recuperare i 200 anni di ritardo dall' Illuminismo?"
Sull'attuale regime italiano, bisogna ricordare che la Chiesa non "gli si accoda". Essa (la parte influente di essa) lo volle, lo pretese. I Fedeli frequentanti le chiese, largamente salviniani, furono bollati come "non Cristiani", e il medesimo Salvini fu attaccato personalmente dai Vescovi. Il discorso-lezioncina di Conte a Salvini sulla differenza fra lo Stato Laico e la Comunità Identitaria fu commentato in diretta internet dal gesuita Spadaro con un "Oh, yeah!"