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Pensiero Spirituale sulla grande varietà di peccato

Cari amici, uno dei compiti della Chiesa è proprio quello di convincere il mondo di peccato. Il mondo, nella sua cecità, cerca di eliminare lo stesso concetto di male e di peccato e l’uomo stesso decide ciò che è bene e ciò che è male. La Chiesa ha proprio il dovere di rendere consapevole il mondo dell’esistenza del peccato e quindi di eliminarlo perché è un veleno che distrugge la vita, è una falsa libertà che cela una forma di schiavitù.

In rapporto a Dio scopriamo la sua volontà, la sua legge di santità e di grazia, la sua legge morale, i suoi precetti. In rapporto a Dio possiamo scoprire la via del bene e da qui la decisione di quale strada percorrere. Il peccato, allora, lo possiamo comprendere nella luce di Dio che è la Verità che ci indica con certezza ciò che è bene e ciò che è male. È una luce soprannaturale della Divina Rivelazione ma anche la luce naturale dei Comandamenti impressi nel cuore di ogni uomo. Tutti, anche i non cristiani, possono scoprire che uccidere, rubare, mentire è male.

Il peccato ha una varietà immensa. Il male genera se stesso in forme sempre nuove, è sempre all’ordine del giorno. Il peccato precede le mode, costruisce gli orientamenti ed è una fonte inquinata che si dirama in innumerevoli rivoli. Il peccato poi prende forme particolari a seconda dell’inclinazione personale: c’è chi è più violento, chi è più menzognero, chi è pervertito sessualmente. I semi del male sono molto vari e crescono differentemente nei cuori; ci sono peccati che prevalgono nella vita di questa o quella persona.

Messa a fuoco la varietà del peccato, il Vangelo ci insegna che il male ha una radice unica che è l’orientamento del cuore. È come un albero con innumerevoli rami e che produce altrettanti frutti di male; i rami però convergono tutti al medesimo tronco che ha radici profonde. Allo stesso modo, tutti i peccati hanno una radice interiore che è il cuore dell’uomo. Gesù stesso ci insegna che il male esce dal cuore dell’uomo.

L’uomo cede alla tentazione, accarezza l’idea del male, la fa propria, si lascia avvelenare, si fa sedurre dal demonio che lo porta a fare qualsiasi cosa. Molte volte, quando si rompono le dighe c’è una proliferazione del male in una persona che la porta a pervertirsi nella cattiveria, nel peccato e diventare immagine del demonio. Questo succede perché nel nostro cuore, con la nostra volontà abbiamo ceduto alla seduzione del serpente, ci siamo fatti incantare dalla sua menzogna e dalle sue false luci.

Il diavolo ci trascina sulla via del male e ci porta verso tutte le degradazioni possibili e immaginabili. Accade poi che i peccati personali si estendono nella società e diventano i peccati del mondo. Il nostro compito è purificare le radici del cuore, non lasciare spiragli al diavolo perché vi si insinui e farlo abitare unicamente da Dio.

Nel nostro cuore ci siano le radici dell’amore e dell’umiltà affinché germoglino le virtù prendendo il sopravvento sui vizi. Questo è il combattimento spirituale cristiano che ha come campo di battaglia proprio il cuore dell’uomo e le cui armi sono la preghiera e la penitenza.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica dedica due punti proprio alla diversità dei peccati:

1852 La varietà dei peccati è grande. La Scrittura ne dà parecchi elenchi. La lettera ai Galati contrappone le opere della carne al frutto dello Spirito: «Le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio» (Gal5,19-21).

1853 I peccati possono essere distinti secondo il loro oggetto, come si fa per ogni atto umano, oppure secondo le virtù alle quali si oppongono, per eccesso o per difetto, oppure secondo i comandamenti cui si oppongono. Si possono anche suddividere a seconda che riguardino Dio, il prossimo o se stessi; si possono distinguere in peccati spirituali e carnali, o ancora in peccati di pensiero, di parola, di azione e di omissione. La radice del peccato è nel cuore dell’uomo, nella sua libera volontà, secondo quel che insegna il Signore: «Dal cuore […] provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. Queste sono le cose che rendono immondo l’uomo» (Mt15,19-20). Il cuore è anche la sede della carità, principio delle opere buone e pure, che il peccato ferisce.

Questi due punti del Catechismo della Chiesa Cattolica sono molto istruttivi e ci aiutano a preparare un buon esame di coscienza. Per prepararci a una santa Confessione è bene leggere la Parola di Dio che ci svela l’inganno del demonio che ci propone il veleno sotto forma di caramella. Possiamo anche dire che la letteratura e il cinema prosperano sulla varietà dei peccati, delle perversioni umane e sempre meno sulla Redenzione, sul tema del superamento del male con il bene. Una volta era diverso, adesso invece si descrive lo scivolamento verso l’abisso della perversione come se fosse qualcosa di ineluttabile, di non redimibile. Guai a noi se entriamo nella prospettiva della resa al male considerandolo invincibile. Gesù Cristo ha detto: “Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!” (Gv 16,33).

Dipende da noi lavorare nel cuore perché ci siano i semi del bene che germoglino nelle virtù; estirpare le erbacce del male sul nascere; orientare il cuore al bene e renderlo degno di essere la dimora della Santissima Trinità; vigilare alla porta del cuore perché satana non lanci i suoi dardi velenosi che divampano e distruggono tutto.

Dobbiamo scegliere chi mettere al centro del nostro cuore, chi è l’unico re del nostro cuore: la Santissima Trinità, che con la sua luce ci richiama ai Comandamenti e alle opere di bene, oppure il diavolo con i suoi intenti di odio e di cattiveria.

Decidiamo, ogni giorno, se edificare in noi il Paradiso o l’inferno. Quello che abbiamo nel cuore si effonde in tutta la persona, nei suoi pensieri, nelle sue parole, nei suoi atteggiamenti, nei suoi comportamenti, nelle sue decisioni. Le persone abitate da Dio si riconoscono subito, così come si individuano immediatamente i cuori abitati dal demonio.

Lavoriamo ogni giorno per avere un cuore degno di Dio.Affrontiamo il quotidiano combattimento spirituale con il proposito di santità e con gli occhi alla meta che è il Cielo.
Maria coredemptrix
🤮 🤮 🤮
Giovanna Delbueno
Guai a voi farisei ipocriti
Oremus pro
“ Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista.“
Ap 3,18
veritas iustitia veritas iustitia
Caro P.Livio, l'ipocrisia è imperante.
Occorre denunciare il peccato, anche quando esso è promosso dagli stessi capi religiosi (benedizioni coppie gay) che benedicono le coppie, ma non le unioni non sia mai!!! E tu P. Livio con chi stai?
Qualcuno deve farsi un serio esame di coscienza, perché proclamando la verità e poi, allineandosi ai capi religiosi con tanto di sorriso ostentato, rischia di …Altro
Caro P.Livio, l'ipocrisia è imperante.
Occorre denunciare il peccato, anche quando esso è promosso dagli stessi capi religiosi (benedizioni coppie gay) che benedicono le coppie, ma non le unioni non sia mai!!! E tu P. Livio con chi stai?
Qualcuno deve farsi un serio esame di coscienza, perché proclamando la verità e poi, allineandosi ai capi religiosi con tanto di sorriso ostentato, rischia di illudere i piccoli che credono nella nuova ideologia inclusiva del Pampero globalista: todos, todos, todos, devono essere inclusi nella nuova chiesa che approva il peccato dei peccatori, anche se sono impenitenti.
Ti ricorda Lutero tutto questo?
Diodoro
Ripeto il meraviglioso termine, non coniato da me, "Iscariotiti"