La barbarie della pena di morte non è stata mai una "dottrina della chiesa", dato che era sempre speigata un vista di certe fianlità. Quindi era sempre considerata un mezzo e mei una actio per se bona. Si tratta in ogni caso di una dottrina riguardante il diritto naturale e non un insegnamento rivelato. In materia di diritto naturale ogni ragionamento se porta nuovi aspetti razionali è un contributo valido all'insegnamento della chiesa quindi non è rilevante la modalità ma soltanto la portata razionale.

In questo caso specifico mi sembra una balla questa che dice Burke della distinzione tra insegnamento ufficiale della Chiesa e le opinioni personali di Bergoglio , mi sembra un modo per giustificare il proprio non prendere posizione nei confronti del papa e un autoilludersi che le opinioni personali di bergoglio in materia di fede e di morale non diverranno mai insegnamento ufficiale della Chiesa. Infatti se le opinioni personali di bergoglio si limitassero alla storia alla geografia alla cucina alla politica al limbo o ad altre cose di piccolo conto nella fede allora l'insegnamento ufficiale della Chiesa non correrebbe rischi invece come potranno rimanere solo sue opinioni personali la negazione dell'inferno, il sincretismo religioso, la giustificazione dei divorziati risposati, lo sdoganamento dell'omosessualità e dell'eutanasia se queste sono attuate dai suoi collaboratori tedeschi e anglosassoni senza ripercussioni per loro e chi invece insegna il contrario viene declassato o buttato fuori. Anche se esplicitamente non affermasse, come ha fatto, delle vere eresie, aiuta e lascia fare il lavoro sporco a chi lo ha eletto, con il risultato che la dottrina ufficiale sarà cambiata di fatto in pochissimo tempo. Burke si sbaglia di grosso