Encicliche contro la massoneria
– 1) Clemente XII: “In Eminenti” (1738)
In questa bolla non viene riportata una vera e propria condanna contro la massoneria, perché non vengono citate concezioni eretiche o malcostume, ma viene messo in guardia il clero dall’aderire o assecondare l’ideologia massonica. Alla fine c’è la : SCOMUNICA!!!!
-.2) Benedetto XIV (1751): Bolla “Providas Romanorum Pontificum”.
Rafforza l’ammonimento della bolla papale di Clemente XII,enumerando cinque punti che danno seguito alla condanna delle “sette muratorie” . Nel suo intento colpisce le Logge riconosciute e presenti in molte regioni italiane, in quanto rappresentano un pericolo al potere temporale della Chiesa. Annessa:
SCOMUNICA!!!!
– 3) Pio VII (1821): “Ecclesiam a Jesu Christe”.
Papa Pio VII° condanna le società segrete ed in maniera particolare la Carboneria. In questa bolla traspare l’intento del frenare l’ideologia massonica che tende ad espandersi. Alcune fonti storiche riportano che la bolla venne promulgata su influenza di molti sovrani europei. Anche qui è comminata la SCOMUNICA!!!! “ipso facto”.
-. 4) Leone XII (1825):” Quo graviora”.
Leone XII condanna con particolare energia le sette dei Liberi Muratori, o dei Franc-Maçons, e dei Carbonari, nonché qualsiasi altra setta occulta comunque denominata. Al fine di eliminare qualunque interessata incomprensione, il Pontefice riproduce integralmente nella presente Bolla tutti i documenti di condanna delle società segrete promulgati dai suoi Predecessori Clemente XII, Benedetto XIV e Pio VII. Si conferma la sentenza di SCOMUNICA!!!!
-. 5) Pio VIII (1829): “Traditi humilitati”
Pio VIII precisa ed aggrava le accuse contro la massoneria e contro le affiliazioni carbonare. La scomunica dei massoni viene spiegata richiamando le parole di San Leone Magno:”La loro legge è la menzogna; il loro Dio è il demonio, la turpitudine il loro culto” … Inutile aggiungere che anche qui c’è: SCOMUNICA !!!!
-. 6) Pio IX (1846): “Qui pluribus”
Pio IX°, bersaglio privilegiato, fu grande oppositore delle conventicole, anche per la perdita del potere temporale da esse sostenute. L’enciclica tratta la questione della verità di fede, senza alludere alla massoneria, ma alludendo alla propaganda dai modi empi. Il Pontefice sensibilizza i fedeli contro il pensiero liberale. Conferma della SCOMUNICA (!!!!) delle precedenti encicliche.
In Etsi multa luctuosa – 21 novembre 1873, Pio IX per la prima volta definisce ufficialmente la massoneria, “sinagoga di satana”: « … Si meraviglierà forse qualcuno di Voi, Venerabili Fratelli, che la guerra che oggi si muove alla Chiesa Cattolica si espanda tanto. Ma chiunque conosce il carattere, gli obiettivi ed il proposito delle sette, sia che si chiamino massoniche, sia che si chiamino con qualsivoglia altro nome, e li paragoni al carattere, al modo, e all’ampiezza di questa guerra, da cui la Chiesa è assalita quasi da ogni parte, non potrà certamente dubitare che questa calamità non si debba attribuire alle frodi ed alle macchinazioni di quelle sette. Da esse infatti è formata la sinagoga di Satana, che ordina il suo esercito contro la Chiesa di Cristo, innalza la sua bandiera e viene a battaglia ». Le colpe della massoneria vengono ribadite in Etsi Nos (15 febbraio 1882)
Leone XIII (1884): “Humanum genus”
Papa Leone XIII condanna in maniera perentoria la massoneria. In quel periodo Giuseppe Garibaldi era il capo della massoneria mondiale, dopo Mazzini, e non trovò alcuna indulgenza nelle parole del Papa. Alla massoneria viene attribuita la colpa di divulgare la filosofia naturalistica. Per la notizia il poeta Carducci, noto massone luciferiano, e per questo premio Nobel, cantava il suo “inno a satana”. In questa enciclica non vengono riportati riferimenti generici come in passato, in quanto la dottrina massonica non era più serbata in segreto. SCOMUNICA !!!!
In “Dall’alto dell’Apostolico Seggio” del 15 ottobre 1890, indirizzata ai vescovi italiani, c’è una nuova ferma presa di posizione contro la massoneria. Papa Leone XIII, scrive ancora sia Custodi di quella Fede [custodes fidei] (8 dicembre 1892) [ … scritta ai fedeli cattolici d’Italia sulle deplorevoli condizioni della Nazione. L’Enciclica è una nuova denuncia del Pontefice contro la Massoneria. Questa enciclica venne pubblicata in duplice edizione: questa in italiano per il popolo; e col nome “Inimica Vis” in latino per l’Episcopato italiano.]
Leone XIII (1892 ): “Inimica vis”
Leone XIII° si rivolge ai Vescovi d’Italiani e al loro clero affinché condannino l’ideologia massonica unitamente alla bolla “Custodes Fidei” dell’ 8 dicembre 1892 riaffermando i fondamenti dell’Humanum genus del 20 aprile 1884. Si descrive crudamente condannandola senza appello la setta massonica. È implicita ed ovvia la SCOMUNICA!!!!
L’adesione alla setta massonica comporta la SCOMUNICA!!!! (“ipso facto” e “latae sententiae”)(solo qui ne abbiamo contate otto!) che può essere revocata cioè solo dal Santo Padre o da un suo delegato, tranne che in pericolo di morte imminente. A proposito della scomunica “ipso facto”, sulla quale molti sorridono allegramente, c’è, come se non bastasse, una sentenza infallibile ed inappellabile del Magistero ecclesiastico di Papa Pio VI, in “errori del Sinodo di Pistoia”, 1794, nella proposizioni di Condannan. XLVII.: “Similmente [condanna] quella [proposizione] che dice essere necessario, secondo le leggi naturali e divine, che tanto alla scomunica quanto alla sospensione debba precedere un personale esame, e che perciò le cosiddette sentenze “ipso facto” non abbiano altra forza che di una seria minaccia senza alcun effetto attuale; FALSA, TEMERARIA, PERNICIOSA, INGIURIOSA AL POTERE DELLA CHIESA, “ (D. 1547 in “Auctorem fidei”).
Pertanto, non occorre alcuna sentenza, avviso o giudizio di un giudice competente per comunicare ad un cattolico che è diventato un eretico, perché gli eretici sono automaticamente scomunicati dalla legge della Chiesa. Le cariche eventualmente conservate sono quindi USURPATE A TUTTI GLI EFFETTI configurando anche un illecito giuridico [ad es. furto ed appropriazione indebita].
In questa bolla non viene riportata una vera e propria condanna contro la massoneria, perché non vengono citate concezioni eretiche o malcostume, ma viene messo in guardia il clero dall’aderire o assecondare l’ideologia massonica. Alla fine c’è la : SCOMUNICA!!!!
-.2) Benedetto XIV (1751): Bolla “Providas Romanorum Pontificum”.
Rafforza l’ammonimento della bolla papale di Clemente XII,enumerando cinque punti che danno seguito alla condanna delle “sette muratorie” . Nel suo intento colpisce le Logge riconosciute e presenti in molte regioni italiane, in quanto rappresentano un pericolo al potere temporale della Chiesa. Annessa:
SCOMUNICA!!!!
– 3) Pio VII (1821): “Ecclesiam a Jesu Christe”.
Papa Pio VII° condanna le società segrete ed in maniera particolare la Carboneria. In questa bolla traspare l’intento del frenare l’ideologia massonica che tende ad espandersi. Alcune fonti storiche riportano che la bolla venne promulgata su influenza di molti sovrani europei. Anche qui è comminata la SCOMUNICA!!!! “ipso facto”.
-. 4) Leone XII (1825):” Quo graviora”.
Leone XII condanna con particolare energia le sette dei Liberi Muratori, o dei Franc-Maçons, e dei Carbonari, nonché qualsiasi altra setta occulta comunque denominata. Al fine di eliminare qualunque interessata incomprensione, il Pontefice riproduce integralmente nella presente Bolla tutti i documenti di condanna delle società segrete promulgati dai suoi Predecessori Clemente XII, Benedetto XIV e Pio VII. Si conferma la sentenza di SCOMUNICA!!!!
-. 5) Pio VIII (1829): “Traditi humilitati”
Pio VIII precisa ed aggrava le accuse contro la massoneria e contro le affiliazioni carbonare. La scomunica dei massoni viene spiegata richiamando le parole di San Leone Magno:”La loro legge è la menzogna; il loro Dio è il demonio, la turpitudine il loro culto” … Inutile aggiungere che anche qui c’è: SCOMUNICA !!!!
-. 6) Pio IX (1846): “Qui pluribus”
Pio IX°, bersaglio privilegiato, fu grande oppositore delle conventicole, anche per la perdita del potere temporale da esse sostenute. L’enciclica tratta la questione della verità di fede, senza alludere alla massoneria, ma alludendo alla propaganda dai modi empi. Il Pontefice sensibilizza i fedeli contro il pensiero liberale. Conferma della SCOMUNICA (!!!!) delle precedenti encicliche.
In Etsi multa luctuosa – 21 novembre 1873, Pio IX per la prima volta definisce ufficialmente la massoneria, “sinagoga di satana”: « … Si meraviglierà forse qualcuno di Voi, Venerabili Fratelli, che la guerra che oggi si muove alla Chiesa Cattolica si espanda tanto. Ma chiunque conosce il carattere, gli obiettivi ed il proposito delle sette, sia che si chiamino massoniche, sia che si chiamino con qualsivoglia altro nome, e li paragoni al carattere, al modo, e all’ampiezza di questa guerra, da cui la Chiesa è assalita quasi da ogni parte, non potrà certamente dubitare che questa calamità non si debba attribuire alle frodi ed alle macchinazioni di quelle sette. Da esse infatti è formata la sinagoga di Satana, che ordina il suo esercito contro la Chiesa di Cristo, innalza la sua bandiera e viene a battaglia ». Le colpe della massoneria vengono ribadite in Etsi Nos (15 febbraio 1882)
Leone XIII (1884): “Humanum genus”
Papa Leone XIII condanna in maniera perentoria la massoneria. In quel periodo Giuseppe Garibaldi era il capo della massoneria mondiale, dopo Mazzini, e non trovò alcuna indulgenza nelle parole del Papa. Alla massoneria viene attribuita la colpa di divulgare la filosofia naturalistica. Per la notizia il poeta Carducci, noto massone luciferiano, e per questo premio Nobel, cantava il suo “inno a satana”. In questa enciclica non vengono riportati riferimenti generici come in passato, in quanto la dottrina massonica non era più serbata in segreto. SCOMUNICA !!!!
In “Dall’alto dell’Apostolico Seggio” del 15 ottobre 1890, indirizzata ai vescovi italiani, c’è una nuova ferma presa di posizione contro la massoneria. Papa Leone XIII, scrive ancora sia Custodi di quella Fede [custodes fidei] (8 dicembre 1892) [ … scritta ai fedeli cattolici d’Italia sulle deplorevoli condizioni della Nazione. L’Enciclica è una nuova denuncia del Pontefice contro la Massoneria. Questa enciclica venne pubblicata in duplice edizione: questa in italiano per il popolo; e col nome “Inimica Vis” in latino per l’Episcopato italiano.]
Leone XIII (1892 ): “Inimica vis”
Leone XIII° si rivolge ai Vescovi d’Italiani e al loro clero affinché condannino l’ideologia massonica unitamente alla bolla “Custodes Fidei” dell’ 8 dicembre 1892 riaffermando i fondamenti dell’Humanum genus del 20 aprile 1884. Si descrive crudamente condannandola senza appello la setta massonica. È implicita ed ovvia la SCOMUNICA!!!!
L’adesione alla setta massonica comporta la SCOMUNICA!!!! (“ipso facto” e “latae sententiae”)(solo qui ne abbiamo contate otto!) che può essere revocata cioè solo dal Santo Padre o da un suo delegato, tranne che in pericolo di morte imminente. A proposito della scomunica “ipso facto”, sulla quale molti sorridono allegramente, c’è, come se non bastasse, una sentenza infallibile ed inappellabile del Magistero ecclesiastico di Papa Pio VI, in “errori del Sinodo di Pistoia”, 1794, nella proposizioni di Condannan. XLVII.: “Similmente [condanna] quella [proposizione] che dice essere necessario, secondo le leggi naturali e divine, che tanto alla scomunica quanto alla sospensione debba precedere un personale esame, e che perciò le cosiddette sentenze “ipso facto” non abbiano altra forza che di una seria minaccia senza alcun effetto attuale; FALSA, TEMERARIA, PERNICIOSA, INGIURIOSA AL POTERE DELLA CHIESA, “ (D. 1547 in “Auctorem fidei”).
Pertanto, non occorre alcuna sentenza, avviso o giudizio di un giudice competente per comunicare ad un cattolico che è diventato un eretico, perché gli eretici sono automaticamente scomunicati dalla legge della Chiesa. Le cariche eventualmente conservate sono quindi USURPATE A TUTTI GLI EFFETTI configurando anche un illecito giuridico [ad es. furto ed appropriazione indebita].