Oremus pro
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Il grande metafisico. De Chirico e l'Ars regia -dove e come l'opera pittorica dechirichiana può essere interpretata come rivelazione di un itinerario iniziatico, perché un gran numero di sue tele …Altro
Il grande metafisico. De Chirico e l'Ars regia

-dove e come l'opera pittorica dechirichiana può essere interpretata come rivelazione di un itinerario iniziatico, perché un gran numero di sue tele presentano continuamente, già dai primi anni di Monaco e Parigi, celate con sapienza, allusioni e analogie con la sterminata iconografia dell'Ars Regia. È infatti possibile che, a contatto con gli ambienti tedeschi, ma soprattutto con quelli francesi, dove è noto che Duchamp, Breton e André Masson avessero frequentazione con i circoli e i circuiti dell'esoterismo, anche il Nostro ne sia stato in qualche modo influenzato (sono gli anni in cui la fama di Schuré, Steiner, Madame Blavatskaija, Leadbeater, Wirth, è all'apice e i loro scritti diventano "testi sacri" per accoliti).

Del resto anche Roma, dove il pittore si trasferisce negli anni Venti, era a quel tempo una città di cui sino al 1913 era stato sindaco il Gran Maestro Nathan e dove occultismo, spiritismo, massoneria, egregore iniziatiche godevano di un notevole appeal.

Si pensi al "Gruppo di Ur", ad Evola ed Arturo Reghini; alle sedute nei salotti futuristi dei fratelli Corra e Ginna; alle pagine che Pirandello ne Il fu Mattia Pascal dedica alla biblioteca teosofica del Paleari; al "Cabaret del Diavolo" inaugurato in via Basilicata dal framassone Gino Cori; all'Emanuele Cavalli della Fratellanza di Miriam (Benzi 1984; Benzi 2004; Salaris 1999).

Un "metafisico" come Giorgio de Chirico non poteva mostrarsi indifferente a questa Roma "degli enigmi" che gli aveva fatto dire, come ricorda l'architetto greco Dimitris Pikionis, suo sodale negli anni ateniesi d'Accademia: "II latino è la lingua che può esprimere meglio tutti questi misteri... E così pure l'architettura romana. Roma è il luogo di questi misteri” (Pikionis 1998).

Va ricordato a margine che entrambe le mogli di de Chirico, le russe Raissa Gurievich e Isabella Pakszwer (alias Isa Far), erano di religione israelita, annotazione anagrafica questa, all’epoca, sovente taciuta, perché pregiudizievole in tempi di discriminazione razziale. Gli stessi fratelli, Giorgio e Savinio, furono sospettati, nell’Italia delle “epurazioni”, di estrazione giudaica (Bragaglia 1937), tanto da indurre il Nostro a trasferirsi a Parigi nel 1938. I contatti con la cultura ebraica, profondamente permeata di atmosfere iniziatiche e cabalistiche, come dimostra l’ascendente su riti massonici e congreghe occultiste, può senz’altro avere offerto a de Chirico più di uno spunto per meditazioni e rielaborazioni iconiche.

Nei quadri selezionati, come vedremo, è tutto un rincorrersi di rimandi, di citazioni, di riferimenti a quadri di loggia inglesi, a stampe alchemiche dell'Umanesimo italiano e tedesco, alla simbologia astrologica, a quella dei Tarocchi, a tutto il repertorio da "Grandi Iniziati".

➡️ le opere in dettaglio : engramma - la tradizione classica nella memoria occidentale
n.205
N.S.dellaGuardia
La metafisica o presunta tale nell'arte moderna non è mai mistica, non è mai elevazione dello spirito tramite azione dello Spirito, ma è sempre e solo esoterica, rivolta a presunti mistheria terreni, leggende pagane, mischiate a vere e proprie esperienze sataniste e demoniache.
L'arte moderna ha come scopo principale, almeno per la sua parte più famosa e celebrata (in tutti i sensi), la discesa …Altro
La metafisica o presunta tale nell'arte moderna non è mai mistica, non è mai elevazione dello spirito tramite azione dello Spirito, ma è sempre e solo esoterica, rivolta a presunti mistheria terreni, leggende pagane, mischiate a vere e proprie esperienze sataniste e demoniache.
L'arte moderna ha come scopo principale, almeno per la sua parte più famosa e celebrata (in tutti i sensi), la discesa, anziché l'elevazione.
Oremus pro
...esattamente come ci hanno insegnato a scuola, nelle ore di "Storia dell'Arte".
Ci hanno cresciuti a pane e menzogne.
Veritasanteomnia
Più menzogne che pane