Quando Gesù Bambino faceva visita a Padre Pio! [testimonianze]

A raccontarci il particolare e intenso rapporto di Padre Pio con la magica notte del Natale è padre Marciano Morra, direttore generale dei Gruppi di Preghiera, che ci spiega come lo Stigmatizzato “sentisse” il Natale e l’Avvento. “Tanto da diventare il protagonista di un miracoloso Presepe vivente”

Egli, infatti, ci racconta come una donna mentre stava recitando il rosario la notte del 24 dicembre avesse visto Padre Pio arrivare con il Bambinello tra le mani che gli accarezzava il volto, e nel raccontare questo ci dice:

Non è possibile capire appieno cosa provasse nel suo intimo San Pio durante le festività natalizie, né tanto meno come vivesse interiormente il Natale”, ma che tuttavia ci siano dei segni particolari che “aiutano a comprendere quanto fosse importante per lui il giorno della nascita di Gesù, a partire dai suoi diari in cui scriveva: «Io sono il trastullo di Gesù Bambino, come lui spesso mi ripete, ma come quello che è peggio, Gesù ha scelto un balocco di nessun valore»”.

“Si preparava con grande amore”

E’ sempre padre Marciano che ci guida attraverso alcuni aventi che in pochi conosciamo e dice che quando cominciava l’Avvento, Padre Pio subito chiedeva alla Schola Cantorum: «Ma quando incominciate a cantare i canti natalizi?», a significare che Lui voleva che si cantassero gli inni sin dal primo giorno di Avvento, non solo il giorno di Natale, e farci capire quanto ci tenesse e con quale attenzione si preparasse a tale evento.

Al canto di “Tu scendi dalle stelle” – aggiunge padre Marciano – “era un’esplosione di gioia da parte di tutti, compreso il Santo che la cantava a squarciagola”.

Padre Pio si preparava, dunque, certamente com’era nello stile di tutti i frati, ma in più egli viveva l’Avvento come la Quaresima, cioè con il sacrificio di sé : “Il Santo pregava molto, anche durante la notte, e si offriva come vittima. E la sua spiritualità lo portava a unirsi a Cristo e a collaborare per salvare le anime”.

Nel periodo natalizio Padre Pio era molto attivo e sollecitava molto – ci fa sapere sempre padre Marciano – soprattutto la realizzazione del presepe in Chiesa, come da tradizione francescana, chiedendo spesso: «Ma quando iniziate a preparare il presepio? Datevi da fare!».

E poi aggiunge: “Era un’attenzione unica per il Signore, si può notare il queste cose quanto anche lui ci tenesse e in che maniera minuziosa si preparasse. Per Padre Pio rendere visibile la nascita di Gesù era molto importanteCelebrava sempre la Messa solenne che generalmente era presieduta da lui. Al termine della celebrazione, Padre Pio aveva l’abitudine di prendere Gesù Bambino, conservato in convento, e di portarlo in processione fino alla Chiesa dove vi erano tutti i fedeli che lo attendevano. Era un momento di gioia e felicità da parte di tutta l’assemblea, perché si rendeva viva la cerimonia. In fondo alla Chiesa sul portone d’ingresso vi era, e vi è tuttora, il coro dove i frati recitavano l’Ufficio e le preghiere conventuali. Ed è lì che iniziava la processione. Attraversava poi tutto il corridoio del convento e la scalinata per poi entrare in Chiesa”.

Che cosa vedesse Padre Pio in Gesù Bambino, padre Marciano Morra ce lo spiega così: “Vi sono due episodi che possono aiutarci a capire cosa provasse e come vivesse questo momento di spiritualità. Il primo risale proprio a una notte di Natale. In quest’occasione, dal paese quattro donne andarono al convento per partecipare alla Santa Messa. Arrivarono però presto, quand’era ancora chiuso. Faceva freddo e così suonarono il campanello, in modo da entrare per ripararsi un po’. Il portinaio aprì e le fece accomodare in sacrestia mentre il Superiore decise di offrire loro un braciere per scaldarsi. Le donne, attorno al fuoco, iniziarono a recitare il Santo Rosario. Tre di loro si assopirono mentre una rimase sveglia e vide aprirsi la porta interna del convento dalla quale scese Padre Pio. Il Santo andò dritto alla finestra della sacrestia senza accorgersi della presenza delle donne. Una volta affacciatosi, Gesù Bambino scese dal Cielo per andare tra le braccia del Santo. La donna vide anche il Bambin Gesù vivo accarezzare Padre Pio. Poi sparì e il Santo, ritornato in sé dall’estasi, sa’accorse delle donne. Andò vicino a loro e notò che alcune dormivano mentre a quella che era rimasta sveglia domandò: «Ma tu hai visto qualcosa?». La donna rispose di sì. Il Santo, a quel punto, le raccomandò: «Non dire nulla. Tieni il segreto». E così fece”.

Continua padre Marciano: “L’altro episodio avvenne all’interno del convento ed esattamente al primo piano. Un padre di nome Raffaele era nella sua cella quando, una notte, a un certo punto vide un bagliore del corridoio. Guardando fuori vide arrivare Padre Pio con in braccio Gesù Bambino. A quel punto si ritrasse e osservò la scena senza che il Santo si accorgesse di lui. Questo può considerarsi un altro elemento che ci fa comprendere come Padre Pio vivesse la spiritualità del Santo Natale”.

Cioè come? Risponde padre Marciano: “Vivere un’assimilazione a Cristo e vivere Cristo mediante l’Eucarestia portò nel suo grembo Gesù, come fu per Maria Santissima. Così anche noi dovremmo portare con noi il Signore”.

Un altro modo particolare per festeggiare le festività natalizie – apprendiamo da padre Marciano – era che “amava stare assieme ai confratelli nel dopocena nella sala del refettorio. Si metteva accanto a chi giocava a scacchi o a dama e faceva il tifo per uno piuttosto che per un altro, divertendosi. Partecipava così alla gioia di tutti facendoci capire che stare un po’ con gli altri è anche preghiera, perché si crea affetto e amore”.

Come tradizione particolare – ascoltiamo sempre da padre Marciano: “La notte di Natale, prima che si andasse a Messa, vi erano all’interno del convento delle cerimonie:i giovani andavano davanti alla porta di Padre Pio e bussando dicevano: «Padre è nato Gesù Bambino», dopo di che cantavano “Tu scendi dalle stelle”. San Pio apriva la porta, li abbracciava e dava loro qualche caramella o cioccolatino”.

E per spiegare come fosse nata tutta la passione di Padre Pio per Gesù Bambino, padre Marciano conclude: “Nel suo paese natale, a Pietrelcina, Padre Pio partecipava alle tradizioni degli zampognari che suonavano la ninna nanna al Bambinello. Questi canti venivano anche ricercati per i i morti, quindi i parenti dei defunti richiedevano la presenza degli zampognari sulle tombe per cantare queste nenie”.

(Grazie al prof. Raffaele Augello per aver ‘scovato’ questa bella testimonianza dai suoi archivi).

Fonte:

www.sangiovannirotondonet.it

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PENSIERI DI PADRE PIO SUL SANTO NATALE


«Tutte le feste della Chiesa sono belle… la Pasqua, sì, è la glorificazione… ma il Natale ha una tenerezza, una dolcezza infantile che mi prende tutto il cuore».

«Non si odono che vagiti e pianto del Dio pargoletto e con questo pianto e con questi vagiti egli offre alla divina giustizia il primo riscatto della nostra riconciliazione…».

«Gesù bambino ti riempia dei suoi divini carismi, ti faccia provare le gioie dei pastori e degli angioli e t’investa tutto del fuoco di quella carità per la quale si fece il più piccolo fra noi, e ti faccia diventare piccolo bimbo pieno di amabilità, semplicità, amore».

«Il dolcissimo bambino Gesù vi rechi tutte le grazie, tutte le benedizioni, tutti i sorrisi che piacerà alla sua infinita bontà…».

«Nostro Signore ti ama teneramente, figliola mia. E se Egli non ti fa sentire la dolcezza di questo suo amore, lo fa per renderti più umile e abietta agli occhi tuoi. Non lasciar per questo di ricorrere alla sua santa benignità con ogni confidenza, particolarmente nel tempo nel quale ce lo rappresentiamo come egli era piccolo bambino in Betlemme. Perché, figliola mia, a che fine piglia egli questa dolce, amabile condizione di bambino se non per provocarci ad amarlo confidentemente e a confidarci amorosamente in lui?».

«Chiediamo a questo divino Bambino di rivestirci di umiltà, perché solo con questa virtù possiamo gustare questo mistero ripieno di divine tenerezze».