Problemi grossi nella Chiesa, senti nel cuore sconforto, dubbio, smarrimento?... Ascolta la promessa: « Il Mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio »

TEMPI DI MARIA VI OFFRE UNA PICCOLA RIFLESSIONE CHE SPERO VI POSSA ESSERE DI AIUTO...

L'attuale scenario mondiale ed ecclesiale, non vi è dubbio, offre un desolante panorama e rappresenta un banco di prova durissimo per i veri discepoli di Cristo e figli della Santa Chiesa. La Fede è messa a dura prova, talvolta il misterioso silenzio di Dio (eh si, noi che vorremmo spesso sentire la sua voce tuonare dal cielo…) è una pedagogia tanto profonda da non essere facilmente compresa ed accolta da chi è poco avvezzo (sebbene non manchi di buona volontà) alle altezze della perfezione evangelica. Sentimenti e stati dell'anima quali sconforto, scoramento, aridità, un certo smarrimento potrebbero affacciarsi con insistenza e il credente di questi tempi è chiamato a fronteggiarli e padroneggiare. La meritoria battaglia spirituale che ingaggia con generosità a tratti si tinge di eroismo. Costui ha tuttavia bisogno di un sostegno solido per poter « combattere la buona battaglia, terminare la corsa conservare la fede » (2 Tm 4, 7). Cari amici, è esattamente in questo contesto che ci viene in soccorso una parola di luce, di forza, di speranza, una parola di verità capace di dissipare le tenebre più fitte e di infrangere gli ostacoli più robusti (se ben compresa e vissuta).

È una promessa che risale a 101 anni fa ma che nulla ha perso della sua bellezza, della sua dolcezza, del suo potere consolatore. È la promessa della Vergine del Rosario di Fatima e data 13 giugno 1917. Fu immediatamente diretta alla piccola Lucia dos Santos ma nella pastorella siamo raccolti tutti noi, amici, tutti i figli di Maria, analogamente a quanto avviene per il testamento di Cristo morente sulla croce: « Madre ecco tuo figlio » (Gv 19, 26) dove nell’apostolo Giovanni sono presenti tutti i battezzati.

Eccola qui la magnifica promessa: « NON TI SCORAGGIARE, IO NON TI ABBANDONERÒ MAI. IL MIO CUORE IMMACOLATO SARÀ IL TUO RIFUGIO E LA VIA CHE TI CONDURRÀ A DIO ».

In effetti è proprio vero: il Cuore Immacolato di Maria è “rifugio” e “via” per ciascuno dei suoi figli. Guida e protezione sono due esigenze fondamentali della vita dell’uomo, in tutti gli ambiti della sua vita ed esperienza umana. L’uomo in ogni tempo ha bisogno di guida e protezione. E, spiritualmente, questo viene accordato dal Cuore della Sovrana del Cielo e della Terra, Colei a cui tutto è possibile operare per il bene degli uomini, in particolar modo dei suoi figli più devoti e a Lei tutti consacrati.

Questa esigenza si sperimenta e si sente forte soprattutto in questi tempi di assoluta confusione e degrado morale in cui è tanto facile deviare dalla retta via che conduce a Dio e che mena alla vita eterna.

Il pensiero: “ce la farò?”, “capiterà per caso che a un certo punto smarrisca la retta via e me ne vada per vie traverse?”, e altri di tal sorta non sono tanto infrequenti e, poiché dannosi alla vita spirituale, devono esser senz’altro allontanati, esorcizzati; a tal scopo la promessa della Vergine Santissima sembra proprio adatta a raggiungere questo scopo, indicando la via della confidenza e del santo abbandono tra le braccia amorevoli di Colei che tutto può presso il Trono dell’Altissimo e arde di immenso e materno amore per gli “esuli figli di Eva gementi e piangenti in questa valle di lacrime”.

Tutto questo ci deve essere di grande conforto e stimolarci a perseverare sulla via del bene, forti della convinzione che queste parole sono verità che non mancherà di produrre i suoi effetti nella nostra vita. L’esempio più bello a questo riguardo potrebbe essere offerto proprio da colei che ebbe il privilegio di sentire con le proprio orecchie questa promessa dalla Bianca Signora sotto il sole di Fatima, la veggente Lucia.

Le parole del 13 giugno le si incisero così profondamente nell’anima che le avrebbe portate nel cuore per sempre, fino alla morte, e sarebbero venute in suo soccorso nei momenti più difficili della sua vita, al cospetto delle prove più dure nel compimento della sua celeste missione.

Un solo esempio basterà a rendere l’idea. Siamo all’inizio del suo lungo cammino della consacrazione religiosa. Deve lasciare il collegio di Vilar, in Portogallo, e partire per la Spagna per cominciare il postulandato, la prima tappa della formazione. Deve in pratica, giovanissima lasciare tutto e viaggiare verso un futuro quasi del tutto sconosciuto, con la sola intima certezza che il Cuore di Cristo e della Santissima Vergine non l’avrebbero mai abbandonata.
Ascoltiamo il racconto e le riflessioni delle consorelle di suor Lucia del Carmelo di Coimbra, autrici della preziosa biografia della serva di Dio (1):

« Lucia dunque si mise in cammino, con gli occhi puntati solo su Cristo e solo per Lui, pur senza grandi fervori. Sapeva che chi si consegna a Dio può contare sul fatto che Lui non l’abbandonerà mai. Con gli occhi fissi in Cristo e in Maria, nel cui Cuore si trova un rifugio sicuro, andò ancora una volta incontro all’ignoto, in terra straniera. Soffriva di nostalgia come qualsiasi postulante, il che è naturale. Lei stessa dice che “nessuno si meraviglia di vedere una postulante piangere, la nostalgia è così naturale!” (…). Il taxi lasciò i tre viaggiatori in fondo a una scalinata ».

Entrata in casa, scorse la cappella del convento nella quale vi era una bella immagine della Madonna di Lourdes: « Rimase lì per molto a lungo. Ebbe la sensazione che l’avessero dimenticata e le lacrime cominciarono a scorrere abbondanti. Che nostalgia! Le sue amiche e benefattrici di Oporto, le sue compagne di collegio, sua madre, che adesso era più lontana e avrebbe sofferto, perché la distanza rendeva più difficili le visite già così rare... Pensieri in tumulto tormentavano quel cuore così sensibile, che in quel momento si sentiva esiliato. Il Signore chiedeva sempre più solitudine al suo cuore, perché fosse interamente suo! E tornava a udire, nel fondo della sua anima, la promessa della Madonna alla Cova da Iria: “Non ti scoraggiare. Io non ti abbandonerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio” ».

Sebbene in circostanze molto diverse, l'esperienza della prediletta del Cuore Immacolato potrebbe e dovrebbe diventare anche la nostra. Ciò che conta non sono le circostanze, l'indirizzo vocazionale, i tempi storici. Ad essere decisivo è, piuttosto, l'atteggiamento dell'anima che impara a « lasciarsi condurre dal Immacolata » (San Massimiliano Kolbe), interiorizzando quelle parole che insieme sono promessa certa e scuola di perfezione. « Il mio Cuore Immacolato sarà per te rifugio e via che ti condurrà a Dio » diventa in qualche modo un aforisma che propone l’esperienza di guardare ad Esso, imparandone ed imitandone le candide virtù.

Ritorniamo per un attimo da dove abbiamo cominciato. Senti smarrimento, stanchezza, desolazione nel cuore? Provi angustia, dubbio scoramento? Nessuna paura: esiste un rimedio a tutto questo… Non a caso l'esperienza dei Santi insegna che una sincera e tenera devozione alla Vergine Santissima è non solo speciale segno di predestinazione ma anche antidoto tra i più efficaci per sventare ogni arti maligna, respingere ogni demoniaca suggestione, ogni tentazione che voglia rovinare il frutto della redenzione che ci è stato un donato dalla divina Benevolenza. Scrive San Luigi Montfort nel Trattato della vera devozione alla Vergine Maria:

« Dove Maria è presente non c'è lo spirito maligno. E un segno infallibile che si è condotti dallo spirito buono è l'essere molto devoti a Maria, il pensare spesso a lei e il parlarne di frequente (…). Come la respirazione è sicuro indizio che il corpo non è morto, così il frequente ricordo e l'invocazione affettuosa di Maria sono un segno sicuro che l'anima non è morta per il peccato. Come dicono la Chiesa e lo Spirito Santo sua guida, soltanto Maria ha distrutto tutte le eresie. Perciò non avverrà mai - anche se i critici borbottano - che un fedele devoto di Maria cada nell'eresia o nella illusione almeno formale. Potrà certo, benché più difficilmente di altri, commettere un errore materiale, confondere la menzogna con la verità e lo spirito maligno con quello buono; ma presto o tardi conoscerà la sua colpa e il suo errore materiale e, quando li avrà conosciuti, non si ostinerà a credere e sostenere ciò che aveva creduto » (2).


Capito, amici? Rammentiamo perciò spesso allora la promessa della Madonna di Fatima e poniamoci sotto il patrocinio del suo Cuore Immacolato che in tutto sarà per noi rifugio sicuro e via infallibile che ci condurrà a Dio.

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UNA PICCOLA RIFLESSIONE DEL PADRE STEFANO MARIA MANELLI, FONDATORE DEI FRANCESCANI DELL’IMMACOLATA

Come dicevamo, tra le espressioni usate dalla Madonna a Fatima è particolarmente suggestiva quella di Cuore Immacolato come “via a Dio”. Si tratta di un’espressione felice che, nel tempo, ha già conquistato l’attenzione e ha suscitato la pia meditazione di tanti figli devoti al Cuore Immacolato della Vergine Santa.

Ma soprattutto si tratta di un’espressione vera che dice, in modo semplice, che il Cuore Dolcissimo di Maria è la strada da precorrere per salvarci, santificarci, per giungere a Dio e arrivare a conoscerlo e amarlo come si conviene. Certo, diciamo che il Cuore Immacolato è “via a Dio” perché quel Cuore è il modello perfettissimo di ogni virtù ed in esso si riflette, in tutta ampiezza, la “misura” umana a cui ogni uomo deve guardare e deve cercare di riprodurre. Ma diciamo che il Cuore Immacolato è “via a Dio” anche perché ad Esso sono state affidate le sorti dell’umanità e, seguendone le indicazioni, siamo sicuri di poter trovare ogni grazia ed ogni bene.

Il padre Stefano Maria Manelli ha lasciato scritta questo delicato e devoto pensiero con cui chiudo con piacere questo articolo:

« L’amore ardente al Cuore Immacolato di Maria, dunque, è la via a Dio, ossia è la via che conduce alla salvezza e alla santificazione, secondo la Volontà di Dio che è sicurissima per tutti coloro che vogliono corrispondere fedelmente per salvarsi e santificarsi (…). Con il Cuore Immacolato di Maria noi abbiamo la via sicura e più facile per andare a Dio (…).

Una figlia spirituale un giorno chiese a San Pio da Pietrelcina: “Padre, qual è la via più breve per andare in cielo?”. Senza indugiare un solo istante, Padre Pio le rispose: “La via più breve è la Madonna”. E in un altro giorno, quando un Vescovo presentò a Padre Pio un anziano peccatore che voleva sapere se per il Paradiso c’era una “scorciatoia”, Padre Pio gli rispose: “La Madonna è la scorciatoia”.

E San Massimiliano Maria Kolbe, il martire “Folle dell’Immacolata”, alla scuola di San Luigi Maria Grignion da Montfort, affermava che l’Immacolata è la via “più breve, più facile e sicura” per raggiungere la santità più alta. Orbene, se per salvarmi e santificarmi la via “più breve, facile e sicura” è l’Immacolata con il suo Cuore Immacolato e Materno, è ovvio che questa è la via che tutti gli uomini di buona volontà debbono scegliere per arrivare a Gesù-Dio, così come lo stesso Gesù-Dio l’ha scelta per arrivare a noi (e nessuno, certamente, potrebbe preferire un’altra via “più lunga, meno facile e meno sicura”!) » (3).


Note:
1) Carmelo di Coimbra (a cura di), un cammino sotto lo sguardo di Maria. Biografia di suor Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria, OCD, Roma 2014, pp. 174-175.

2) San Luigi M. Grignion da Montfort, Trattato della vera devozione a Maria, nn. 166-167.

3) Padre S. M. Manelli, Il Cuore Immacolato di Maria. Meditazioni per ogni giorno del mese di Febbraio, Casa Mariana Editrice, Frigento 2017, pp. 185-186.

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Ho scritto altri articoli sul tema Fatima-Cuore Immacolato provando ad analizare il significto profondo di questo messaggio alla luce della Tradizione mariana della Chiesa cattolica e dei risvolti profetici dei messaggi odierni. Chi desideri approfondire invito a leggere i seguenti articoli:

La Devozione al Cuore Immacolato: anima e pilastro del messaggio di Fatima

Il Cuore Immacolato nel messaggio di Fatima; « apoteosi epifanica » del progetto di salvezza di Dio sul mondo

Fatima: Devozione al Cuore Immacolato e Consacrazione. Valore e significato del messaggio
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Quando in un mio commento ieri sera scrivevo che attualmente il fedele cattolico (spesso) non sa dove rivolgersi per aver una sana guida, mi riferivo ovviamente a punti di riferimento nella nostra società terrena fra la gerarchie di oggi: ma se abbiamo la pazienza e l'umiltà di accettare i modi e i tempi di sviluppo del piano salvifico dell'Onnipotente e "guardiamo un po' più in là", in Alto o …Altro
Quando in un mio commento ieri sera scrivevo che attualmente il fedele cattolico (spesso) non sa dove rivolgersi per aver una sana guida, mi riferivo ovviamente a punti di riferimento nella nostra società terrena fra la gerarchie di oggi: ma se abbiamo la pazienza e l'umiltà di accettare i modi e i tempi di sviluppo del piano salvifico dell'Onnipotente e "guardiamo un po' più in là", in Alto o anche dietro e a fianco di noi a quella miriade di vite esemplari di santi, è buona cosa ricordare che nel nostro piccolo abbiamo anche noi la possibilità di superare lo sconforto :-)
Fra l'altro cristianamente dovremmo ricordarci che tempi di tribolazione più intensa ci avvicinano ancora di più la Misericordia: basta che ci impegniamo un po' ad allungare la mano per raccoglierla.
Il problema è la nostra volontaria miopia, esaltata dall'accecamento indotto dal Nemico e dai suoi alleati, volontari o di fatto che siano.
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